Bel-Air Hotel
Lifestyle

Le foto di Marylin, la suite di Grace Kelly e il Lago dei cigni: la storia del leggendario Bel-Air Hotel

“Volevo fotografare Marilyn in tutta la sua autenticità”, amava ricordare il fotografo Bert Stern. “Prima di tutto, dovevo decidere dove fare il servizio. Marilyn aveva posto una sola condizione: voleva che fosse a Los Angeles. Io sapevo dove andare: al Bel-Air Hotel”. Così, al crepuscolo di un pomeriggio di giugno del 1962, Marilyn Monroe arrivò all’Hotel Bel-Air, da sola, con cinque ore di ritardo. Adesso una mostra, che terminerà il 31 ottobre, rivela alcuni di quegli scatti. È aperta al pubblico, nella lobby dell’hotel, e le immagini possono essere acquistate.

Marylin Monroe sleepy eyes
Marylin Monroe (foto Bert Stern)

Quelle fotografie per la rivista Vogue diedero origine a un libro, The Last Sitting, e rivelavano il lato più intimo e personale dell’attrice, morta sei settimane dopo avere posato per Stern. Il servizio durò dodici ore, con altre due sessioni successive, per 2.571 ritratti che rivelano la donna sexy e fragile, avvolta in sciarpe, seta rosa, veli e un vestito nero di Christian Dior divenuto storico. “Bert fu in grado di scattare una serie di immagini che racchiudevano tutta Marilyn”, dice la curatrice della mostra, Shannah Laumeister Stern, moglie del fotografo. “È andato al di là del suo aspetto etereo ed esteriore, ha svelato la sua essenza. Marilyn pareva fidarsi di lui e gli permetteva di avvicinarsi come non aveva mai fatto con nessuno. Si sentiva libera e giocosa, Bert la sapeva catturare con passione e reverenza. Svilupparono una vera relazione attraverso la lente della macchina fotografica. Marilyn rispecchia così, in queste fotografie, la prima dea americana, la dea dell’amore. Anche se non c’è più, in realtà è ancora presente ovunque, perché le vere star muoiono, ma la loro luce continua a risplendere. Attraverso la magia della fotografia, la luce di Marilyn Monroe ci raggiunge ancora, ci attira come le falene su una fiamma ardente”.

Anche oggi il mito si ripete. Il Bel-Air Hotel è infatti una comunità di celebrità di Hollywood, produttori, finanzieri, imprenditori della vicina Silicon Beach – Santa Monica e Venice Beach – e uomini d’affari che, in alcuni casi, vivono regolarmente qui per mesi. Ha ville e suite private, abitate e frequentate regolarmente da Reese Witherspoon, Gwyneth Paltrow, Ben Affleck, Charlize Theron e Nicole Kidman. È considerato un’oasi a parte in città, isolato in un parco con palme, aiuole e un lago, nel cuore di un canyon. Ne abbiamo parlato con la direttrice e hotelier Denise Flanders, di casa qui da molti anni, che conosce anche tutti i segreti di quel quartiere tanto amato da star e milionari che è Bel-Air.

Chi vuole vivere l’”esperienza Marilyn”, a Los Angeles, può scegliere di dormire al Bungalow 1 del Beverly Hills Hotel, appartenente al gruppo Dorchester collection. Era il preferito di Marilyn, che spesso si vedeva alla finestra in accappatoio e ciabatte rosa. Rinnovato completamente, rispecchia ancora la sua personalità calda, con silhouette sensuali e mobili impreziositi da curve, un arredo a tinte calde, soffitto con foglia d’oro e accenni di rosa. E vanta toiletteria Chanel N°5: Marilyn ne metteva sempre alcune gocce sul corpo nudo prima di andare a dormire. Si può provare anche la Champagne bath bubble experience, un bagno nella grande vasca apprezzato anche dalla diva.

Lago cigni Hotel Bel-Air
Il Lago dei cigni dell’hotel (foto Dorchester Collection)

Il Bel-Air Hotel è divenuto ancora di più popolare durante la pandemia. Come ci siete riusciti?
Abbiamo avuto un incremento di persone del posto che hanno deciso di rimanere per lunghi periodi. Si sono fidati della nostra sicurezza, dell’alto livello di pulizia e comfort, della nostra privacy. Alcuni di loro hanno grandi ville a Beverly Hills, ma non si sentivano sicuri per via del personale di servizio che andava e veniva. Siamo divenuti, così, una comunità ancora più forte, grazie a protocolli che assicuravano piena efficienza. Abbiamo creato un team per monitorare la sicurezza e il benessere degli ospiti, anche grazie alla collaborazione con le migliori agenzie e consulenti. In più, abbiamo uno spazio di 12 acri all’esterno e grandi suite e ville. Questo ci ha permesso di creare opportunità per cene in stile elegante ed esperienze gastronomiche uniche, anche quando tutto era chiuso.

Come vi siete organizzati per l’home working?
Per molti dirigenti che vengono a Los Angeles, abbiamo puntato sull’offerta di uno scenario diverso da quello degli incontri corporate. Il nostro ambiente, immerso nella natura pur essendo in città, permette di concentrarsi e isolarsi. E abbiamo un team specializzato in alta tecnologia, come si può vedere dal servizio che forniamo nelle suite. 

Le vostre camere e suite si distinguono l’una dall’altra.
Piuttosto che sui soliti lunghi corridoi fiancheggiati dai numeri delle camere, la maggior parte delle nostre stanze si apre direttamente sui giardini. Ogni camera ha una disposizione diversa e abbiamo dieci diversi schemi di design: i nostri ospiti amano avere molte opzioni quando soggiornano da noi. Le dodici camere e suite canyon sono spazi unici, che fondono elementi interni ed esterni, con pareti retrattili che si aprono su un patio privato con aree salotto, caminetto e piscina termale. Sono il modo perfetto per vivere lo stile di vita della California meridionale. Le sette suite speciali offrono uno stile di vita residenziale con ampi patii con giardino, caminetti. Alcune hanno anche una vasca idromassaggio. Una delle nostre suite più popolari, richiesta da molte celebrità, è quella di Grace Kelly. Dedicata alla leggendaria star di Hollywood e principessa, è la nostra stella splendente, decorata con una tavolozza di colori cremosi. Un elegante soggiorno con soffitto a volta e finestre dal pavimento al soffitto si affaccia su un patio privato con vasca idromassaggio e zona salotto. Qui, un albero vecchio di cento anni ricorda che questa suite è un pezzo della nostra eredità.

Piscina Hotel Bel-Air 1951
La piscina dell’albergo nel 1951 (foto Dorchester Collection)

Siete stati anche dei maestri del branding, con simboli come quello del cigno che rimandano subito al vostro hotel. È questo vi ha permesso di sopravvivere così a lungo e di resistere a tutte le crisi?
Il lavoro sul brand si concentra su ciò che ci rende diversi. Oltre all’architettura e ai giardini, c’è il nostro Lago dei cigni, che è anche una delle cornici più popolari per cerimonie nuziali intime, eventi e feste. Una volta attraversato il ponte pedonale che collega la vita esterna al nostro albergo, il Lago dei cigni è il primo panorama di cui godono i visitatori e lascia un’impressione duratura. È come entrare in un altro universo. In fondo, un buon brand marketing è anche strategia.

Oltre a Marilyn Monroe, quali altre star del passato o del presente fanno parte della storia del vostro hotel?
Non parliamo, per riservatezza, delle star del presente, anche se numerose, che ci frequentano. Ci sono immagini pubbliche in cui le si può vedere, mentre entrano o aspettano le loro auto davanti all’albergo. Posso ricordare Grace Kelly, invece. Poche ore dopo aver vinto l’Oscar nel 1954 per il suo ruolo ne La ragazza di campagna, si addormentò all’Hotel Bel-Air. La suite Grace Kelly è chiamata così perché lei aveva scelto il bungalow per il servizio fotografico post-Oscar e viveva nell’hotel prima del suo matrimonio con il principe Ranieri di Monaco.

Suite presidenziale Hotel Bel-Air
La Presidential suite dell’hotel, una delle più popolari tra le star di Hollywood (foto Dorchester Collection)

Dopo il periodo del Covid-19, quali piani avete per il futuro?
L’hotel è prevalentemente all’aperto e scolpito nella natura. Oltre al ristorante all’aperto di Wolfgang Puck, abbiamo aggiunto posti a sedere nel giardino centrale. Abbiamo lanciato un’esperienza all’aperto unica, in cui gli ospiti si sistemano accanto al proprio focolare privato sul prato per una serata di osservazione delle stelle, con cocktail speciali per brindare al nostro 75° anniversario e un menù curato. E vogliamo continuare nella direzione di offrire sempre più esperienze uniche. Di recente abbiamo introdotto un programma artistico in cui presentiamo mostre per tutto l’anno. Tutte le mostre sono aperte al pubblico e vendiamo le opere esposte. È stato un altro modo per reinventarsi: quello dell’imprenditoria creativa. Siamo entusiasti del nostro programma attuale: dopo The Last Sitting di Bert Stern, dal 1 febbraio al 31 marzo 2022 avremo Andy Warhol in mostra in tutto l’hotel.

mostra Marylin Monroe Bel-Air Hotel
La mostra su Marylin Monroe al Bel-Air Hotel (foto Dorchester Collection)

Molte celebrità amano anche il vostro ristorante del celebre chef Wolfgang Puck. 
Abbiamo portato Wolfgang Puck quando l’hotel ha riaperto nel 2011. Ha elevato le nostre esperienze culinarie e si è assicurato alcuni dei migliori talenti del settore. Wolfgang è un’icona e siamo fortunati che sia lui a gestire il nostro programma gastronomico, creando esperienze uniche ed esclusive.

Anche la zona di Bel-Air è un posto magico, con residenze simili a castelli circondate da parchi secolari grandi come quartieri.
Bel-Air è una delle comunità residenziali più esclusive al mondo. Al centro c’è il nostro Hotel Bel-Air. Siamo l’unico immobile commerciale tra queste favolose proprietà. Siamo nel centro di Los Angeles, a pochi minuti da Beverly Hills e a venti minuti da Malibu e Santa Monica. 

Quali sono i suoi consigli per avere successo come hotelier nel campo del lusso? 
Sono entrata a far parte dell’Hotel Bel-Air nel 2012 e ho voluto portarlo in una nuova era di glamour ed eccellenza. Durante la mia carriera sono sempre rimasta fedele a quello che sono e ho condiviso il mio percorso personale con dipendenti e ospiti. Non mi confrontavo con altri uomini o donne del settore, ero concentrata su ciò che dovevo fare per imparare e crescere in modo da poter raggiungere il mio obiettivo professionale: essere una general manager d’eccezione.

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