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Facebook a caccia di talento europeo: vuole assumere 10mila persone per sviluppare il metaverso

Diecimila assunzioni nei prossimi cinque anni all’interno dell’Unione Europea. È questo l’annuncio di Facebook, che intende pensare di utilizzarle per costruire il cosiddetto metaverso. La notizia è apparsa sul blog ufficiale del social network, che ha scritto di essere alla ricerca di lavoratori “altamente qualificati” per mettere a punto la sua prossima piattaforma informatica. La società ha parlato del suo investimento come di un “voto di fiducia” nella forza dell’industria tecnologica europa, che da subito contribuirà a plasmare il metaverso.

Cos’è il metaverso

Facebook ha spiegato che il metaverso non è altro che un insieme di spazi virtuali, dove le persone potranno incontrarsi e interagire tra di loro anche se non saranno fisicamente nello stesso posto. Insomma, una sorta di non posto dove gli utenti potranno incontrarsi per giocare, parlare o lavorare insieme. Il miliardario fondatore del social network, Mark Zuckerberg, ci tiene particolarmente a questo progetto. L’idea sarebbe quella di collaborare fianco a fianco con altre organizzazioni, anche no profit, istituzioni accademiche e governi. Zuckerberg ci tiene a tal punto da aver già stanziato un investimento da 50 milioni di dollari da qui ai prossimi due anni, una cifra che servirà a costruire “il metaverso in modo responsabile”. Ma a quanto dichiarato lo scorso luglio dal direttore finanziario di Facebook, David Wehner, il lavoro sulla tecnologia di realtà aumentata e virtuale necessaria per alimentare un metaverso costerà all’azienda diversi miliardi di dollari. L’ambizioso progetto è guidato da Andrew Bosworth, il capo dei Reality Labs di Facebook, che ha affermato di sperare di creare esperienze che permettano agli utenti di passare senza problemi dal mondo fisico a quello virtuale.

Elogio al talento europeo

“L’Ue ha una serie di vantaggi che la rendono un luogo ideale per gli investimenti delle aziende tecnologiche”, si legge sul post a firma Nick Clegg, VP Global Affairs, e Javier Olivan, VP Central Products. “Poiché ha un ampio mercato di consumo, università di prim’ordine e, soprattutto, talenti di alta qualità”. Allo stesso modo è stato elogiato l’impegno dell’Unione europea sul fronte della libertà di espressione, la privacy, la trasparenza e i diritti degli individui nel funzionamento quotidiano di Internet. Il post si è poi concluso così: “Non vediamo l’ora di lavorare con i governi di tutta l’Ue per trovare le persone giuste e i mercati giusti per portare avanti questo progetto, come parte di un’imminente campagna di reclutamento in tutta la regione. E mentre Facebook continua a crescere in Europa, speriamo di investire di più nel suo talento e continuare a innovare in Europa, per l’Europa e per il mondo”.

Le critiche a Facebook

Di certo c’è che l’annuncio dei lavori per il metaverso arriva in periodo non facile per Facebook. Un tempisco che ha attirato diverse critiche. La testata americana New Republic è arrivata a scrivere che “il mondo ibrido virtuale/fisico di Mark Zuckerberg è una distrazione dai problemi reali dell’azienda e dai nostri”. All’inizio di questo mese, infatti, l’ex dipendente Frances Haugen ha testimoniato davanti al Congresso, davanti al quale ha denunciato una serie di problemi dell’azienda, inclusa la presunta riluttanza a cambiare il suo algoritmo per rallentare la disinformazione. Il mese scorso, poi, il Wall Street Journal ha pubblicato un rapporto investigativo citando studi interni a Facebook che hanno scoperto che la sua piattaforma di condivisione di foto, Instagram, avrebbe effetti dannosi su una parte significativa dei suoi milioni di giovani utenti, in particolare sulle ragazze adolescenti.

Che abbiano o meno ragione i critici di Facebook, in ogni caso, per vedere il metaverso potrebbero volerci anche più di una decina d’anni di sviluppo.

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