Un nuovo negozio in via Tornabuoni, a Firenze, entro la fine dell’anno, davanti a Palazzo Strozzi e tra Gucci e Prada. Una location perfetta per le ambizioni e i progetti dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. L’azienda è stata rilevata recentemente al 100% da Italmobiliare di Carlo Pesenti, al prezzo di 200 milioni di euro, per un fatturato 2019 di 30 milioni di euro.
Ora Italmobiliare vuol crescere in Italia e all’estero. E ha debuttato da tre giorni anche con un corner di 52 mq alla Rinascente di Piazza Duomo a Milano. E poi sarà la volta di Doha, in Qatar, e di Sidney in Australia entro aprile. Nuovi investimenti retail e nuovi prodotti come il lancio di una profumazione preziosa come l’Iris, fiore simbolo di Firenze, mostrato ieri ai 180 ospiti della cena di gala che ha festeggiato gli 800 anni dalla nascita del convento dei domenicani in Santa Maria Novella.
L’azienda che produce tutto a Firenze nello stabilimento nel quartiere di Rifredi e sta per sbarcare in Cina attraverso il cross-border e-commerce, sta accelerando negli Usa e vanta come maggiori mercati la Corea del Sud e il Giappone. Ogni anno più di 500mila persone visitano la sede storica di via della Scala, quasi il terzo museo della città. E non è esagerato chiamare l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella come l’“Officina delle meraviglie” per la sua storia, la sua eccellenza, la sua bellezza. Una realtà fiorentina e al tempo stesso internazionale che ora festeggia gli 800 anni dall’insediamento dei frati domenicani nel terreno fuori le mura antiche della città nel 1221.
Dalla coltivazione dei loro orti sono nati già nel trecento molti ritrovati usati allora per curare vari disturbi fino allo sviluppo di linee complete che dal ‘700 poi hanno invaso le corti d’Europa e poi negli ultimi 30 anni hanno spiccato il salto nel mondo con tante aperture. Insomma progetti di grande ambizione per il gruppo Italmobiliare, che quest’anno chiude il fatturato dell’Officina ai valori del 2019, cioè 30 milioni di euro, con vendite a +50%.
“Non c’è nulla da rilanciare in Santa Maria Novella”, spiega il ceo Gian Luca Perris che è anche il “naso” dell’Officina e ha lavorato alla costruzione dell’essenza de L’Iris. “Eugenio Alphandery ci ha lasciato un’azienda che è un gioiello. E non vogliamo cambiare niente, ereditiamo un grande patrimonio. Abbiamo assunto 20 persone in questo anno portando le unità a 120 in Italia e 20 nelle filiali. I nostri mercati maggiori sono la Corea del Sud, gli Stati Uniti e il Giappone e da pochi giorni abbiamo aperto anche in Rinascente Duomo a Milano uno spazio a noi dedicato”.
Per Perris Firenze, vista la sua tradizione che risale anche a Caterina de’ Medici, “meriterebbe una scuola di profumeria”.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .