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Il mega-yacht Scheherazade ormeggiato a Marina di Carrara è di Putin. Lo conferma il team Navalny

Questo articolo è apparso su Forbes.com

La Fondazione anti-corruzione di Alexei Navalny ha pubblicato un video in cui afferma di aver trovato il collegamento tra il presidente russo Vladimir Putin e lo Scheherazade, uno dei 20 yacht più grandi del mondo con un valore stimato di 700 milioni di dollari.

I ricercatori del team di Navalny hanno dichiarato di aver avuto accesso a un elenco dei membri dell’equipaggio dello Scheherazade. E di aver scoperto che molti sono cittadini russi impiegati dal Servizio di protezione federale russo, un’agenzia governativa che offre protezione a russi di alto rango, a funzionari e a beni statali. Secondo il video di Navalny, un membro dell’equipaggio dello Scheherazade ha lavorato in precedenza sul Graceful, yacht lungo 270 piedi (82 metri), anche questo legato a Putin.

La lussuosa imbarcazione sarebbe in Italia

Secondo SuperYachtFan, lo Scheherazade, lungo 459 piedi (140 metri), è dotato di un eliporto, una piscina, un cinema e di un sistema di sicurezza in grado di abbattere i droni. L’imbarcazione, costruita dal costruttore navale tedesco Lürssen nel 2020, secondo MarineTraffic, si trova attualmente a Marina di Carrara. (Il New York Times ha riferito all’inizio di marzo che le forze dell’ordine italiane avevano aperto un’inchiesta sullo yacht).

Il gruppo anticorruzione di Navalny aveva precedentemente affermato – in un video pubblicato nel 2021 trasmesso in streaming quasi 123 milioni di volte – che Vladimir Putin era il vero proprietario del cosiddetto “Palazzo di Putin”, una stravagante dimora-fortezza situata sul Mar Nero. Putin ha negato di esserne il proprietario. Mentre Arkady Rotenberg, storico amico e alleato del presidente russo, ha detto che la proprietà in realtà apparteneva a lui.

Nalvany è in prigione da gennaio 2021 per aver violato una sentenza di presunta appropriazione indebita. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, è stato arrestato lo scorso agosto in aeroporto cinque mesi dopo essersi ammalato gravemente su un volo interno dalla Siberia a Mosca. Secondo alcuni rapporti tossicologici era stato avvelenato col novichok, un agente nervino dell’epoca sovietica. Due dei suoi più stretti collaboratori, Leonid Volkov e Ivan Zhdanov, sono stati recentemente aggiunti all’elenco russo di “terroristi ed estremisti”.

La caccia a yacht e ville degli oligarchi

Le informazioni sullo yacht di Putin arriva proprio durante la raffica di sanzioni statunitensi e dell’Ue contro gli oligarchi russi e contro gli asset nei paesi occidentali, come yacht, ville e jet privati. Il presidente degli Usa Joe Biden ha promesso: “Ci stiamo unendo ai nostri alleati europei per trovare e sequestrare i vostri yacht, i vostri appartamenti di lusso, i vostri jet privati. Agiremo contro i vostri guadagni illeciti”. Il 16 marzo, i Dipartimenti di Giustizia e Tesoro degli Stati Uniti hanno annunciato una nuova task force multilaterale contro gli oligarchi russi.

Nelle ultime settimane, le forze dell’ordine occidentali hanno congelato un certo numero di superyacht di proprietà di oligarchi russi. In Germania, le autorità hanno congelato il superyacht Dilbar di 512 piedi (156 metri), di proprietà di Alisher Usmanov, miliardario russo molto vicino a Putin. Inoltre, il 12 marzo la polizia italiana è salita a bordo e ha confiscato uno yacht a vela di proprietà di Andrey Melnichenko, un altro miliardario russo sanzionato.

Rintracciare i proprietari di yacht può essere difficile, grazie al ricorso a società di comodo. Lo Scheherazade, per esempio, batte bandiera delle Isole Cayman ed è di proprietà di Bielor Asset Ltd, entità anonima registrata nelle Isole Marshall. Questo tipo di accordo di proprietà offshore rende difficile per le forze dell’ordine determinare i proprietari effettivi dei beni.

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