Todd Boehly miliardario Chelsea
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I Lakers, Bruce Springsteen e l’odio per il fumo: la storia di Todd Boehly, l’ex lottatore che ha comprato il Chelsea

Todd Boehly, il nuovo proprietario del Chelsea, odia l’odore del fumo di sigaretta. Al punto che una notte di 12 anni fa, quando lo avvertì nella sua stanza d’albergo di Topeka, nel Kansas, raccolse qualche coperta e andò a dormire sulla panchina di un parco. Alle cinque del mattino era già di fronte agli uffici di Security Benefit, una società di assicurazioni di cui doveva trattare l’acquisto per conto del suo datore di lavoro, Guggenheim Partners. Concluse l’affare nel giro di alcuni mesi. A partire dalla seconda visita a Topeka alloggiò in un altro albergo: l’Eldridge Hotel.

Cinque anni più tardi, Boehly lasciò la società di investimento fondata dalla famiglia Guggenheim, di cui era diventato presidente, per creare la sua azienda. Fu, come ha scritto Bloomberg, “un’uscita insolitamente civile per gli standard di Wall Street”. Boehly si portò dietro alcuni dirigenti e comprò da Guggenheim Partners i suoi primi asset. Il principale era Security Benefit. La nuova società si chiamava Eldridge Industries.

Springsteen, le scommesse e gli Oscar

Oggi Todd Boehly ha un patrimonio di 4,5 miliardi di dollari e un impero che va molto oltre le assicurazioni. Tra i suoi investimenti ci sono DraftKings, società di scommesse sportive e fanta-sport, Epic Games, lo studio di videogiochi che ha sviluppato Fortnite, e Penske Media, proprietario di testate come Billboard, Rolling Stone, Variety e Hollywood Reporter. E poi alberghi come il Beverly Hilton e il Waldorf Astoria di Beverly Hills, l’intero catalogo di Bruce Springsteen, una startup israeliana di riconoscimento facciale e A24, la casa che ha prodotto e distribuito titoli come Moonlight, vincitore dell’Oscar come miglior film.

Quando Boehly appare sui giornali, però, è quasi sempre per i suoi acquisti sportivi. Nel 2012 ha comprato i Los Angeles Dodgers della Major League Baseball (Mlb), assieme, tra gli altri, all’ex stella Nba Magic Johnson. Meno di un anno fa ha rilevato il 27% dei Los Angeles Lakers – la settima squadra sportiva di maggiore valore al mondo secondo Forbes – assieme al suo ex capo Mark Walter, amministratore delegato di Guggenheim Partners. Possiede una quota di minoranza delle Los Angeles Sparks della Wnba e, dal 6 maggio, il Chelsea.

La storia di Todd Boehly

Boehly, 48 anni, nato nello stato americano della Virginia, discende da una famiglia di origini tedesche. Ha alle spalle una carriera sportiva: quando frequentava il liceo a Bethesda, nel Maryland, ha conquistato due titoli nazionali con la squadra di lotta. Dopo il diploma, nel 1991, si è iscritto al College of William & Mary, l’università in cui studiarono Thomas Jefferson e altri due presidenti americani, per studiare finanza. Ha accumulato esperienze in aziende come Citibank e Credit Suisse First Boston, la divisione di Credit Suisse che operava come banca d’investimento. È arrivato nel 2001 a Guggenheim Partners, nata due anni prima.

Oggi, oltre a guidare Eldridge Industries, Boehly è anche l’amministratore delegato ad interim della Hollywood Foreign Press Association (Hfpa, l’associazione dei giornalisti cinematografici stranieri in America), che assegna i Golden Globe. All’inizio del 2021, una serie di articoli del Los Angeles Times ha sollevato uno scandalo sull’organizzazione. Il giornale la accusava, tra l’altro, di lasciarsi condizionare dai produttori cinematografici e televisivi con regali e accesso ai set, di avere regole opache sull’ammissione di nuovi giornalisti, di non ammettere membri neri dal 2002 e di spacciarsi per un’organizzazione no-profit per non pagare le tasse, salvo poi versare milioni di dollari ai suoi componenti per far parte di comitati. Un giornalista indiano rappresentava Singapore, un olandese Australia e Cuba.

Grandi case di produzione come WarnerMedia, Amazon e Netflix, in seguito all’inchiesta, hanno interrotto i rapporti con la Hfpa. La Nbc ha deciso di non trasmettere la cerimonia 2022, che è stata disertata anche dagli attori candidati. L’associazione ha affermato di volersi aprire ai gruppi meno rappresentati e si è riorganizzata. Boehly è stato nominato ad. E ora, secondo la stampa americana, starebbe valutando l’acquisto dell’associazione stessa.

Un po’ Warren Buffett, un po’ i fratelli Koch

Un articolo di Barron’s del 2019, oltre a raccontare l’avversione di Todd Boehly per il fumo di sigaretta, ha provato a spiegare il modello di Eldridge Industries. “La versione semplice”, si legge, “è che Boehly costruisce una scatola e poi la riempie di asset. In genere, Eldridge fornisce il capitale per costruire la scatola, che è una società. Poi i soldi di Security Benefit comprano le cose da mettere nella scatola”.

Boehly, in un’intervista a Bloomberg dello stesso anno, ha riassunto così la filosofia dell’azienda: “Una cosa che non faremo mai è comprare cose all’asta per rivenderle tre anni dopo”. L’articolo definiva Eldridge come una combinazione tra Berkshire Hathaway, la società di Warren Buffett che quest’anno è diventata la più grande azienda quotata al mondo secondo Forbes, e Athene Holding, una società assicurativa comprata lo scorso anno dal fondo di investimenti Apollo. Boehly indicava invece come modello il conglomerato Koch Industries.

Un inseguimento lungo otto anni

L’acquisto del Chelsea rappresenta la fine di un inseguimento durato otto anni. Già nel 2014 Boehly creò una società di investimento, Cain Hoy Enterprises (oggi Cain International), con cui tentò subito di comprare il Tottenham. Nel 2019, poi, aveva provato per la prima volta ad acquistare il Chelsea.

“Uno degli aspetti migliori della Premier League è che va in onda in America il sabato mattina, una fascia in cui non ha concorrenza”, aveva spiegato all’epoca a Bloomberg. “La Nbc ha fatto un lavoro fantastico per promuovere il contenuto. Quando ero ragazzo, non sapevo niente del Manchester United, del Chelsea e del Tottenham. I giovani di oggi sanno che la Premier League è il meglio nel mondo del calcio. Continuo a credere che ci siano opportunità in tutto il mondo per le grandi squadre”.

Tre anni fa Abramovich non aveva intenzione di vendere. Una fermezza sgretolata, però, dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni occidentali contro gli oligarchi. Il miliardario russo ha così accettato l’offerta di cinque miliardi di euro (5,2 miliardi di dollari) del gruppo guidato da Boehly. Fanno parte della cordata anche il miliardario svizzero Hansjörg Wyss, fondatore dell’azienda di dispositivi medici Synthes, Jonathan Goldstein, amministratore delegato e cofondatore di Cain International, e tifosi famosi del Chelsea, come il giornalista Daniel Finkelstein e Barbara Charone, ex addetta alle pubbliche relazioni di Madonna, Robert Plant, Rod Stewart e Pearl Jam.

Nessuno aveva mai speso tanto per una società sportiva: nel 2019 Joe Tsai, cofondatore e vicepresidente esecutivo di Alibaba, era arrivato a 3,3 miliardi di dollari per i Brooklyn Nets della Nba.

L’uomo che ha resuscitato i Dodgers

Todd Boehly si è così ripreso un primato che aveva già detenuto dieci anni fa: i 2,2 miliardi spesi per i Los Angeles Dodgers erano, all’epoca, la cifra più alta nella storia dello sport professionistico. Boehly rilevò una squadra in crisi. Come ha scritto il Guardian, sotto la guida di Frank McCourt, imprenditore del settore immobiliare e oggi proprietario dell’Olympique Marsiglia, i Dodgers non erano nemmeno tra le prime dieci squadre della Mlb per monte stipendi. Non vincevano dal 1988 e le loro offerte ai giocatori senza contratto venivano spesso “superate anche da club di mercati più piccoli” rispetto a Los Angeles. Nel 2011, la stessa lega assunse il controllo della società a causa di “profonde preoccupazioni legate alla situazione finanziaria” della squadra.

Due anni dopo l’acquisto dei Dodgers, Boehly ha firmato un accordo da 8,35 miliardi di dollari con Time Warner Cable per creare SportsNet LA: una rete sportiva regionale che trasmette tutte le partite della squadra. Negli anni successivi i Dodgers hanno superato i New York Yankees e i New York Mets e sono diventati la squadra che spende di più in tutta la Mlb. Soprattutto, nel 2020 sono tornati a vincere un titolo.

Lo scorso anno, al summit Invest in Sports di SporticoLive, Boehly ha provato a spiegare la sua fascinazione per lo sport. Ha fornito una ragione forse paradossale, per chi ha costruito un impero intorno a una società assicurativa e sottolinea che i suoi investimenti non sono semplice speculazione: “Non ci sono garanzie. Puoi fare tutto bene e non vincere lo stesso”.

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