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22 luglio 2022

L'azienda italiana che da 33 anni produce macchine per applicare etichette per i grandi gruppi

Ilaria Zilio ha lasciato l’azienda di famiglia per fondare la società di partecipazione finanziaria Iz Holding. Nel 2021 ha comprato Finpac Italia.
L'azienda italiana che da 33 anni produce macchine per applicare etichette per i grandi gruppi

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Articolo apparso sul numero di luglio 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Zilio Industries, società attiva nel settore idro-termo sanitario civile e industriale, si è trasformata da piccola realtà vicentina di sette dipendenti a società con da 130 dipendenti e un fatturato di 30 milioni di euro. Eppure Ilaria Zilio, dopo 25 anni all’interno dell’azienda di famiglia, ha deciso di rimettersi in gioco e inseguire nuovi stimoli, puntando solo sulla forza delle proprie idee. E cosi, a fine 2019, ha deciso di dare vita a Iz Holding, una holding di partecipazione finanziaria. “A livello personale avevo bisogno di cambiare qualcosa e di ricercare nuove opportunità di crescita. Certo, all’inizio non è stato semplice, ma è quello che stavo cercando”, racconta l’imprenditrice. 

Nata in uno dei momenti più difficili per l’economia italiana, che sta affrontando le conseguenze della crisi scaturita prima dalla pandemia e poi dal conflitto in Ucraina, Iz Holding ha cercato di portare avanti con determinazione i suoi progetti di business. Nel 2021, dopo le analisi iniziate già l’anno precedente, ha deciso di acquisire il 100% di Finpac Italia, azienda con un’esperienza di oltre 30 anni nella produzione di macchine per l’applicazione di etichette termoretraibili ad alta velocità per decorare prodotti di ogni tipo e di ogni materiale: plastica, vetro e alluminio. Personalizzando ogni genere di prodotto: dal tamper evident al partial body, dal full body all’underlap e al multipacco.


Fondata nel 1989, Finpac Italia ha sede a Settimo Milanese, in provincia di Milano, ma vanta 400 macchine in 40 paesi. Tra i suoi clienti ci sono grandi gruppi nazionali e multinazionali di diversi settori, come quello alimentare, delle bevande, del lattiero-caseario e della pulizia della casa. “Finpac Italia è stata pioniera in Europa nella produzione di macchine sleevelatrici, dove ‘sleeve’ sta per ‘etichetta’”, dice Zilio. “Ecco perché, dopo aver analizzato questo nuovo mercato e capito le possibilità che poteva offrire, ho deciso, da amante del made in Italy, di lanciarmi in questa nuova sfida”. Una sfida a cui Ilaria ha partecipato con Finpac Sleeve, nata per affiancare Finpac Italia in tre fasi fondamentali: la progettazione, la parte commerciale e quella post vendita. La scelta ha permesso di semplificare i processi e di raggiungere gli obiettivi del nuovo piano industriale, che copre un arco di quattro anni e prevede di portare il fatturato a sei milioni di euro.

L’azienda prevede poi, già per il 2022, di rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo in un’ottica di industria 4.0 e di reingegnerizzazione delle macchine. “Gli investimenti sono stati suddivisi negli anni 2022-2025 per 220mila euro complessivi, oltre ai 240mila già sostenuti da Finpac Sleeve per lo sviluppo e il rafforzamento commerciale”, dice Zilio. 

L’imprenditrice vuole anche valorizzare un bene intangibile, ma che costituisce una parte importante del patrimonio di Finpac Italia: il suo know how. “Le nostre competenze hanno permesso alla società di affermarsi in tutto il mondo e di raggiungere grandi clienti con i suoi prodotti e le sue macchine. Ecco perché oggi non dobbiamo far altro che arricchirle sempre di più, attraverso l’innovazione e gli investimenti”.  

Proprio per questo la società ha studiato diversi programmi. “Stiamo lavorando per rilanciare l’azienda grazie alla partecipazione a fiere internazionali. Siamo stati protagonisti all’Ipack Ima a Milano e a breve saremo presenti al Drinktec di Monaco, al Gulfood di Dubai e al Simei a Milano, poi in India e in Messico. Inoltre stiamo progettando due nuove macchine, una delle quali a bassa velocità, per andare incontro alle esigenze del mercato italiano. Ci stiamo quindi concentrando sul mondo del vino e della birra. E stiamo progettando un forno ad aria calda, da affiancare a quello a vapore, per avere un approccio sempre più green, sostenibile e votato al risparmio energetico”. 

Anche se la carenza di materie prime, soprattutto per quanto riguarda i componenti elettrici, sta mettendo in seria difficoltà tante aziende a livello globale, tra le quali anche i fornitori di Finpac, Zilio non ha dubbi. “Sto cercando di dare impulso a una rete di relazioni e collaborazioni che per me è fondamentale. Lo ripeto sempre ai miei dipendenti: siamo una squadra, solo insieme si vince”.