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Da Roku a Roblox: tutte le società che avevano legami con la Silicon Valley Bank

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Secondo un deposito della Sec, Roku, azienda che produce lettori multimediali digitali per i dispositivi di streaming, aveva affidato alla Silicon Valley Bank circa il 26% delle sue risorse economiche. Venerdì, infatti, dopo che le autorità regolamentari hanno chiuso l’istituto di credito, sono diverse le società che hanno rivelato i legami che avevano con esso.

Fatti principali

  • Secondo un documento della Sec, Roku deteneva circa 487 milioni di dollari presso la Silicon Valley Bank, cifra che da venerdì risulta essere circa il 26% della liquidità totale e in generale del patrimonio dell’azienda. La società ha inoltre evidenziato che i restanti 1,4 miliardi di dollari in contanti li ha distribuiti in altre istituzioni finanziarie.
  • Venerdì, la società di criptovalute Circle ha rivelato in un tweet di detenere 3,3 miliardi di dollari presso la banca. Mentre il resto dei suoi 40 miliardi di dollari in contanti era detenuto altrove.
  • Secondo un deposito, Roblox Corporation deteneva il 5% dei suoi 3 miliardi di dollari in contanti (ossia 150 milioni di dollari) presso la Silicon Valley Bank. Tuttavia la società ha affermato che il crollo della banca “non avrà alcun impatto” sulle sue operazioni quotidiane.
  • L’exchange di criptovalute BlockFi, che lo scorso novembre ha dichiarato bancarotta, possedeva 227 milioni di dollari in partecipazioni non assicurate presso la banca.
  • Rocket Lab USA, società di produzione aerospaziale, ha dichiarato di detenere il 7,9% (38 milioni di dollari) della sua liquidità totale presso la Silicon Valley Bank.
  • Juniper Networks, società di hardware di rete, ha affermato che SVB deteneva un saldo di cassa “minimo” inferiore all’1% della liquidità totale della società, che la società ha elencato a 880 milioni di dollari alla fine del 2022.
  • LendingClub, il cui patrimonio ammonta a 8 miliardi di dollari, ha dichiarato che le sue partecipazioni in SVB erano “limitate” a 21 milioni di dollari, un importo che secondo la società “non rappresenta un rischio” per la sua attività.
  • Unity Software, nota per il suo motore di videogiochi, deteneva meno del 5% della sua liquidità presso SVB e si aspetta “un impatto minimo” dal crollo della banca, secondo un comunicato.
  • iRhythm Technologies ha dichiarato di detenere partecipazioni per 54,5 milioni di dollari presso SVB, oltre a un prestito a termine in sospeso di 35 milioni di dollari.
  • Alcune società farmaceutiche e biotecnologiche hanno anche rivelato partecipazioni in SVB, tra cui Protagonist Therapeutics (13 milioni di dollari), Sangamo Therapeutics (34 milioni di dollari), Eiger Biopharmaceuticals (8,3 milioni di dollari). Ginkgo Bioworks (74 milioni di dollari) e Oncorus (10 milioni di dollari), che hanno affermato che le sue partecipazioni rappresentavano circa il 23% della liquidità totale della società.

Citazione cruciale

Nonostante abbia più di un quarto della sua liquidità presso la Silicon Valley Bank – affermando al contempo che “non sa” se sarà in grado di recuperarla – Roku ha comunque dichiarato che pensa che il suo saldo di cassa esistente sarà “sufficiente” per continuare le operazioni dell’azienda per il prossimo anno “e oltre”.

Aspetto sorprendente

Il crollo di Silicon Valley Bank è il secondo più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti dopo aver riportato 212 miliardi di dollari di business per il quarto trimestre del 2022. L’azienda è seconda solo a Washington Mutual, il cui fallimento nel 2008 è avvenuto quando la banca aveva un business stimato di 300 miliardi di dollari.

Background

I depositi della Silicon Valley Bank sono cresciuti da 60 miliardi di dollari nel 2020 a quasi 200 miliardi di dollari due anni dopo, anche in virtù della crescita dell’industria tech durante la pandemia. La banca ha quindi investito in operazioni di debito come i titoli del Tesoro Usa e titoli garantiti da ipoteca, ma poiché la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse per combattere l’inflazione nell’ultimo anno, gli investimenti dell’azienda hanno iniziato a diminuire.

La banca, quindi, ha deciso di vendere diversi asset per rispondere ai continui prelievi, creando così perdite per 1,8 miliardi di dollari. Il crollo della banca, evidenziato da un calo del 64% dei prezzi delle azioni, ha colpito altre banche e criptovalute prima che fosse chiusa da un regolatore della California.

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