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“Se vogliamo la crescita dobbiamo detassare gli imprenditori”

Dalla mobilità elettrica alla tassazione in Italia, per arrivare alle soluzioni per sfruttare al meglio il Pnrr. Luca Cordero di Montezemolo, intervistato da Corrado Formigli a Piazzapulita, ha affrontato i temi attualmente più caldi per il nostro Paese.

“Non sono mai stato un grande ammiratore delle auto elettriche”, ha sottolineato l’imprenditore. Secondo Montezemolo, sullo stop ai motori termici dal 2035, “L’Europa ha preso delle decisioni un po’ in fretta”. I limiti, secondo l’ex presidente di Ferrari, sono molteplici e partono dalla questione delle infrastrutture italiane. “In Italia siamo carenti in termini di colonnine”, spiega Montezemolo, “e, rispetto a Francia e Germania, che da anni investono nel settore, noi non abbiamo più un’industria automobilistica, ma siamo solo un Paese dove si produce. Abbiamo una filiera straordinaria per quanto riguarda la componentistica, ma non c’è più un centro di ricerca e progettazione delle vetture”.

C’è inoltre una questione legata alla sostenibilità delle batterie. “Oltre alla possibile dipendenza dalla Cina riguardo la batterie – che come spiega Formigli produce il 70% delle batterie dei veicoli elettrici – c’è anche il tema dello smaltimento e delle dimensioni delle batterie, che influenzano il peso del veicolo”.

La tassazione in Italia

Sui primi mesi del governo Meloni, Montezemolo non si sbilancia: “È positivo che ci sia un governo politico”, spiega, “ho apprezzato la linea istituzionale e internazionale dei primi mesi dell’esecutivo”. In questo momento, secondo il fondatore di Italo, l’Italia è divisa in due: “C’è un’Italia dell’impresa – e dei suoi collaboratori – che produce e che rischia, e un’Italia del “Palazzo”, che è totalmente distaccata”. Un problema serio quindi per l’economia del Paese: “Gli imprenditori”, continua Montezemolo, “sono costretti a fare quasi da sè. Il governo deve passare dall’enunciazione ai fatti”. E sulla tassazione il manager è chiaro: “Vogliamo la crescita? La fanno le imprese. Dobbiamo almeno detassare i premi di produttività: se ho una tassazione così alta do un premio che va in minima parte nelle tasche dei lavoratori”. “Inoltre”, conclude sul tema, “bisogna detassare un po’ quegli imprenditori che reinvestono quanto guadagnano nella loro attività”.

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Il Pnrr

Montezemolo poi, sollecitato sul Pnrr, guarda a quanto fatto dal governo Draghi con la nomina a commissario per l’emergenza Covid del generale Francesco Paolo Figliuolo. “Ho la sensazione che forse sul Pnrr bisognerebbe fare un’operazione ‘alla Figliuolo’ con la nomina di un commissario”, spiega. Poi suggerisce una possibile soluzione riguardo l’emergenza idrica: “All’interno del Pnrr ci sono 2 miliardi di euro destinati alla questione siccità. In Italia ci sono 2.500 aziende, di cui il 90% pubbliche: bisognerebbe fare una grande azienda pubblica idrica quotata in Borsa, come Terna per l’elettricità”.

Investimenti e immigrazione

“Se fossi un imprenditore straniero verrei a fare un investimento in Italia“, risponde Montezemolo a una domanda di Formigli. “Ammetto che quando ho fondato Italo è stato molto difficile a causa della burocrazia, ma se fossi uno straniero verrei per il grande potenziale che hanno i giovani nel nostro Paese. Infine, l’imprenditore, si esprime sul tema migratorio: “Bisognerebbe pensare alla realizzazione di un grande centro di formazione finanziato anche dagli imprenditori per formare persone che potrebbero finire nelle loro aziende. L’immigrazione diventerebbe una straordinaria possibilità, perché ci sono mestieri che gli italiani non faranno mai”.

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