Anche la Russia entra nel mercato dell’intelligenza artificiale. Sberbank, istituto bancario di Mosca, ha infatti annunciato il lancio di GigaChat, un nuovo chatbot in lingua russa. Ecco quindi che il Cremlino lancia la sfida a Stati Uniti e Cina, che già da tempo sono presenti sul mercato con i vari ChatGPT, Bard e SenseChat.
Lo sviluppo di GigaChat è comunque ancora in fase embrionale. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, il colosso bancario russo ha spiegato infatti che il chatbot sarà inizialmente fruibile solo sotto forma di test, attraverso invito. Il suo punto di forza sarà la capacità di comunicare in modo più intelligente in russo rispetto alle lingue straniere e rispetto a quanto fanno le altre forme di intelligenza artificiale.
Cercasi indipendenza
Non è casuale che sia stata proprio Sberbank a lanciare GigaChat. La banca, infatti, negli ultimi anni ha investito in modo massiccio sul settore tecnologico per limitare la dipendenza della Russia dai paesi occidentali e dalla Cina. Ciò è diventato ancora più difficile dallo scoppio della guerra, con le sanzioni che hanno colpito l’economia locale e Sberbank stessa, estromessa ormai da un anno dal sistema di transizioni finanziarie internazionali Swift.
Un chatbot “machista”
In attesa di maggiori informazioni sul chatbot russo, ciò che incuriosisce di più è la scelta del nome, perfettamente in linea con la visione della società machista e maschilista del Cremlino. GigaChat si rifà probabilmente a GigaChad, un famoso meme raffigurante un uomo molto muscoloso, con una mascella volitiva e un sorriso sprezzante, lo stereotipo più classico del maschio alfa virile e tossico. Tra l’altro, il modello rappresentato nel meme esiste davvero: si chiama Ernest Khalimoc, modello e bodybuilder russo.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .