Articolo di Antonio Monreale apparso sul numero di maggio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Soddisfare le richieste e le esigenze delle persone, contribuendo al miglioramento del clima aziendale e delle performance economiche. È questa, da oltre 20 anni, la mission di Eudaimon, una delle prime società di welfare aziendale in Italia a chiedersi cosa potessero fare le imprese per le proprie persone. Un tema che, in virtù dell’evoluzione socio-economica intrapresa negli ultimi due decenni – amplificata poi dall’arrivo della pandemia che ha posto l’attenzione sul cosiddetto work-life balance – ha acquisito un peso fondamentale nella scelta di una determinata offerta lavorativa.
Soprattutto in un contesto in cui l’inflazione è diventata protagonista, come evidenzia il sesto rapporto Censis-Eudaimon, secondo il quale, il 79,2% dei lavoratori ritiene che gli strumenti di welfare dovrebbero facilitare la conciliazione tra famiglia e lavoro e il 68,1% che dovrebbero riguardare il supporto psicologico. “Fin da quando siamo nati, nel 2002, abbiamo immaginato il welfare come uno strumento di innovazione sociale”, racconta Dario Pederiva, chief people & general affairs officer di Eudaimon. “Non è un caso, quindi, se i nostri servizi hanno lo scopo di migliorare il benessere dei dipendenti, di aumentare la profittabilità dell’azienda e di rispettare il territorio circostante”.
Un mantra che, nel corso degli anni, ha permesso a Eudaimon di rivoluzionare il suo stesso settore di riferimento e di diventarne portavoce. Infatti, oltre ad aver fondato il primo modello interaziendale di rete welfare (Iep-Imprese e persone) con più di 20 aziende socie – e aver strutturato una partnership con il Censis per studiare lo stato del welfare aziendale e i suoi possibili sviluppi, rischi e potenzialità – la società è anche tra i fondatori dell’Associazione italiana welfare aziendale (Aiwa).
Oggi Eudaimon coinvolge oltre 750 società di ogni dimensione e più di 600mila persone, un team di 48 professionisti (composto in egual misura da uomini e donne). Negli ultimi anni ha affrontato un nuovo percorso interno di trasformazione, sfociato nella conquista di diversi e importanti traguardi socio-aziendali. “Dopo aver ottenuto nel 2019 le certificazioni Iso 9001:2015 e Iso 14001:2015, rispettivamente relative al sistema di gestione per la qualità e a quello per la gestione ambientale, nel 2021 abbiamo deciso che era il momento di ragionare sul concetto di società benefit“, dice Pederiva. “Obiettivo raggiunto in tempi molto brevi, a novembre dello stesso anno, grazie proprio alla capacità intrinseca dell’azienda di guardare, da sempre, al benessere delle proprie persone, oltre che agli interessi degli stakeholder di riferimento e al rispetto del territorio circostante”. Traguardi che si riflettono anche sui conti economici.
Il business di Eudaimon negli ultimi anni ha fatto registrare una crescita senza precedenti: nel 2022 il fatturato è aumentato di oltre il 35% rispetto al 2021. Ma non è finita qui. Sulla base di quanto previsto dai punti chiave del proprio statuto – tra i quali prendersi cura delle proprie persone, promuovere una visione innovativa del welfare aziendale, riuscendo anche a collimare l’offerta pubblica con quella privata, e incentivare una visione sostenibile della società – Eudaimon nel 2022 ha deciso di intraprendere una nuova sfida: quella di diventare una società B-Corp. “Dopo essere diventati società benefit, avevamo capito che questo rappresentava l’evoluzione naturale della nostra identità e filosofia aziendale, quella di garantire un impatto positivo sui dipendenti, sulla società e sull’ambiente, conciliando così l’economia e il profitto con l’etica, la sostenibilità e il benessere”.
Raggiunta a gennaio, dopo una serie di verifiche e misurazioni effettuate nei mesi precedenti, la certificazione B-Corp non rappresenta però la conclusione del percorso di Eudaimon, ma solo l’inizio, come sottolinea Pederiva. Guardando al futuro, infatti, sono diversi gli obiettivi della società. Uno su tutti: aumentare la consapevolezza e l’informazione attorno al welfare. Come? Partendo dalla convergenza tra gli strumenti offerti dal settore pubblico e da quello privato e avvicinandosi sempre più alle nuove generazioni con servizi ad hoc. Ne è un esempio Euty, il nuovo strumento in casa Eudaimon, disponibile tramite app, a dimostrazione dell’evoluzione digitale e tecnologica compiuta in questi anni dall’azienda. “Euty permette alle nuove generazioni di affrontare con consapevolezza i grandi cambiamenti a cui si va incontro nel corso della vita. Riesce infatti, tramite contenuti formativi e servizi specifici, a rispondere alle sfide quotidiane, come la genitorialità, il caregiving, l’educazione finanziaria e la conciliazione vita lavoro”. Dimostrazione lampante, conclude Pederiva, che “anche se sono già diversi e importanti i traguardi raggiunti da Eudaimon, saranno altrettante le sfide da affrontare per raggiungere nuovi ed esaltanti obiettivi”.
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