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Lifestyle

Estate da bere: le dieci proposte da scoprire nel 2023

Nonostante manchino ancora alcune settimane al solstizio d’estate, il ponte del 2 giugno ci proietta verso la bella stagione. E se per le vacanze bisogna ancora attendere, per chi cerca una piccola evasione dalla quotidianità e dalla crescente calura inizia la stagione degli apertitivi e delle serate fuori. Che siano in città, in terrazza, in giardino o a bordo d’acqua, ci siamo chiesti quali saranno i trend della mixology di quest’anno. Per scoprirlo, siamo andati a indagare dietro i banchi più importanti d’Italia e nelle bottigliere degli esperti. Ecco dieci anticipazioni.

1) Vacanze in città tra tiki e taco

Rita's Tiki Room

Per chi resterà ancora per mesi in città in attesa delle ferie, non c’è da disperarsi. Il Rita’s Tiki Room, nato nel 2019 di fronte allo storico Rita & Cocktails da un’idea di Edoardo Nono e Chiara Buzzi, oggi tra i bar più celebri di Milano, offre l’atmosfera di una vacanza. In un ambiente pensato e disegnato dallo scenografo Matteo Oioli, che ha ricreato un’atmosfera tiki unendo richiami polinesiani, hawaiani e caraibici, il Rita’s Tiki Room ha una proposta che combina aperitivo, cena e dopo cena grazie ai suoi cocktail a base di frutta tropicale, spezie, rum (in bottigliera sono presenti più di 200 etichette), tequila, gin e bourbon provenienti da tutto il mondo. Da provare l’ampia scelta di daiquiri (sia classici che signature) e gli ‘aperitiki’ per chi vuole venire appena uscito da lavoro.

Da non perdere il giardino, che quest’anno sarà aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24. Per i più golosi, ogni settimana ci sarà una serata Tiki Tacos Night, con un menu che prevederà quattro referenze di tacos e altri piccoli snack dalla cucina.

2) Rum, è il momento dei gran cru

Da sempre, quando si parla di cocktail estivi, si parla di rum, ma per tanti anni questo ha significato bere prodotti di linea, miscelati con molto zucchero o con bibite gassate. Oggi, invece, si comincia a ragionare sul bere (sia liscio che in miscelazione) rum di qualità. Un esempio è il rum Hampden, da quasi tre secoli il rum ancestrale più ricercato al mondo, che fino a qualche anno fa non era mai stato degustato come single rum.

Fondata nel 1753, Hampden Estate è una delle distillerie più antiche della Giamaica, conosciuta per avere i migliori appezzamenti di terra dell’isola, nella regione di Trelawny. Eppure, per oltre due secoli e mezzo, Hampden non aveva mai messo in vendita i propri rum imbottigliati come single rum, dal momento che ha sempre fornito i suoi liquidi solo per la composizione di blend. Proprio per questo può essere considerata il tesoro nascosto del mondo del rum e la sua storia può essere considerata la storia stessa del rum, risalente a quando questa bevanda era usata solo nella composizione di altri liquori, di amari o, nel caso di Hampden, in profumeria. 

3) Il lounge bar sospeso

Terrazza Lounge di Villa Lario

Villa Lario è una luxury property sul Lago di Como. Tra le più grandi novità della nuova stagione, ecco il botanical bar guidato dal bar manager Raffaele Albanese. Questo lounge bar sospeso sul lago è un unicum e permette, grazie a simil-amache, di godersi un aperitivo al tramonto ammirando la bellezza del lago. In questo spazio ricavato nella roccia viene presentata la nuova drink list, il cui focus sono le erbe presenti nel giardino dell’hotel, per dare il giusto peso alla sostenibilità e proporre una miscelazione il più possibile senza sprechi.

4) Il bio anche nel bicchiere

L’attenzione crescente al benessere del pianeta è una tematica che traspare anche nel mondo del bar. Lo sanno bene aziende ormai storiche come Ginepraio, che non solo è stata una delle prime a portare un gin italiano al successo in patria e all’estero, ma anche tra i pionieri del bio nei distillati. Tutt’oggi questa impostazione non cambia con l’arrivo del terzo gin della famiglia, l’estivo Mediterranean. Come i fratelli London Dry Gin e Navy Strength, anche il Mediterranean è fedele al valore fondamentale del marchio.

Il caratteristico distillato a base di tre tipologie di ginepro si unisce in questo caso alle essenze naturali di Podere Santa Bianca, eccellenza toscana in oli essenziali, per dare vita a un prodotto che esalta le fragranze della macchia mediterranea, tra cui mandarino verde, arancia amara, foglie di limone, carota selvatica, lentisco, origano e maggiorana, in maniera rispettosa dell’ambiente.

5) Le cocktail list dei bar d’hotel

Cocktail Commedia Atrium Bar
La Cocktail Commedia dell’Atrium Bar del Four Seasons di Firenze

I bar dei grandi hotel non solo non sono più un taboo per chi ama bere bene, ma stanno diventando sempre più terreni di sperimentazione per i migliori bartender. Al pluripremiato Atrium Bar del Four Seasons di Firenze è stata presentata di recente La Cocktail Commedia, dove si immaginano i cocktail dei personaggi illustri che hanno animato nei secoli il Palazzo della Gherardesca. I dieci nuovi cocktail, suddivisi per gradazione alcolica, raccontano la vita a palazzo dal 1473 a oggi. Tra gli altri, ci sono l’analcolico The Black Cat – Poppy, dedicato a una gatta nera che abita il giardino, e The Self-Made Man, dedicato a Bartolomeo Scala, figlio di un mugnaio diventato cancelliere della Repubblica fiorentina per Lorenzo il Magnifico, che costruì il Palazzo che oggi è Four Seasons Hotel Firenze. Fino a The Bartender, un cameo in cui il bartender Edoardo Sandri interpreta se stesso per allietare gli ospiti di un tempo, ma soprattutto quelli d’oggi.

Dall’altra parte della Toscana, invece, la cocktail list da scoprire è quella di Simone Corsini, nuovo bar manager del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio. Si intitola 101 come gli anni del Principe, nato nel 1922, e il suo Cocktail Book si sfoglia come un libro pronto a svelare, attraverso le immagini dell’illustratrice Tiziana Ricci, le atmosfere tipicamente liberty dell’hotel. L’oro e il blu fanno da sfondo ai tipici decori floreali e all’estetica art nouveau. Una figura femminile, simbolo delle tante dive passate dal Principe, pagina dopo pagina compie un viaggio all’interno degli ambienti più rappresentativi dell’hotel, dall’entrata fino al bar della terrazza panoramica: otto sequenze che Corsini ha abbinato, anche nei nomi, ad altrettante proposte di mixology.

6) Il whisky anche d’estate

Boss Hogg

Per tanti anni si è sostenuto che certi distillati fossero stagionali e che il whisky, ad esempio, fosse perfetto solo davanti al camino. Niente di più falso. A dimostrarlo c’è un nuovo grande locale sorto – quasi a dimostrare di non temere le sfide – nella terra delle grappe. Si tratta di Boss Hogg, la nuova whisky lounge che ha aperto in centro a Treviso. Questo nuovo progetto del bartender-imprenditore Samuele Ambrosi vede la luce dopo anni di ricerca, passione e cultura del whisky. Tra le iniziative del locale i private cask: ogni anno si propone alla clientela una nuova selezione di whisky. Quest’anno si parte con casks #309564-65, una selezione di due botti di single malt di Islay, affinate per 24 mesi in oloroso di primo riempimento, realizzate grazie al supporto di Wilson & Morgan by Rossi & Rossi. L’assaggio vale il viaggio.

7) I gin dedicati alle località marittime

Il gin è ormai diventato il racconto di una terra e il souvenir perfetto delle vacanze tanto quanto il vino. Lo sanno bene gli spagnoli, che negli ultimi anni hanno lanciato prodotti come Gin F De Formentera, ottenuto attraverso la macerazione a freddo per 30 giorni di erbe selvatiche autoctone e piccoli frutti tradizionali dell’isola di Formentera, oppure il Gin Palma Bio, distillato con fiori selvatici coltivati localmente e agrumi freschi provenienti dai frutteti rurali di Maiorca, oltre alle bacche di ginepro dell’isola, fiori di mandorlo, foglie d’arancio e lavanda.

Ma gli italiani non stanno a guardare e rilanciano con le loro isole del Gin. Come Ponza, con il suo Ponza Dry Gin, fatto con finocchietto, limone, cardamomo, coriandolo, angelica, ginepro e sale marino. Poi c’è l’ormai celebre Caprisius Dry Gin, che racconta Capri attraversi botanical distillati separatamente in small batches utilizzando le migliori materie prime.

8) Il ritorno dei club

Nite Kong

L’estate è anche celebrazione della notte, ed è intorno a questo concetto che ruota il pensiero di Nite Kong a Roma, il night club fondato dagli stessi imprenditori di Drink Kong, il bar italiano più famoso al mondo. Nite Kong è un omaggio all’eleganza e alle cose belle delle della vita, un ambiente selettivo, da sole 30 sedute, e un bar impeccabile diretto da Mattia Capezzuoli, giovane ma già affermato talento della mixology. In perfetto stile Kong, la carta vivrà dei grandi classici e dei signature drink studiati per esaltare l’esperienza.

Le proposte del bar sono pensate sia per essere gustate da sole, sia per accompagnare al meglio i piatti di Francesco Coltella, già chef della cucina di Drink Kong. Non mancheranno spirits e distillati selezionati, oltre a un’ampia selezione di champagne. Ciò che renderà davvero unica l’esperienza è l’immersività. Il nuovo Nite, infatti, è caratterizzato da un design innovativo e da un fortissimo impatto visuale.

9) Analcolici

Negroni Zero Cinquanta Spirito Italiano
Il Negroni Zero

Bere a bassa gradazione si può. Anzi, è sempre più tematica di ricerca all’interno delle cocktail list di tutta Italia. In tal senso, vale la pena di segnalare il lavoro di Cinquanta-Spirito Italiano, cocktail bar di Pagani (Sa) che nel nuovo cocktail menù dal nome Spirito Liquido, incentrato sull’essenza del cocktail bar, ha posto un’attenzione particolare sull’offerta senza alcol. È possibile gustare, tra gli altri, un Negroni Zero, miscelato con Tanqueray 0.0, Martini Vibrante e Conviv Rosso.

10) Il pastis

Se in Italia ha avuto alterne fortune, in Costa Azzurra è un must: il pastis è l’aperitivo da riscoprire quest’estate. E ora torna anche in versione premium, come nel caso del Pastis de Saint Tropez, realizzato dalla distilleria più antica di Marsiglia tra quelle in attività, che riprende una ricetta artigianale con l’aggiunta di una macerazione di piante autoctone del golfo di Saint Tropez, quali il fico, il fiore d’arancio e diverse piante aromatiche. La ricetta è ispirata ai pastis artigianali in voga nella comunità italiana di Saint Tropez intorno al 1930. Gli italiani aggiungevano al classico pastis una macerazione di piante della regione, per ritrovare i sapori più morbidi tipici dei nostri liquori nazionali.

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