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Mario Draghi
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Guerra in Ucraina, cambiamento climatico e inflazione: cosa ha detto Draghi al MIT

Nonostante le difficoltà e le sfide dell’attuale contesto socio-economico, “le banche centrali riusciranno a portare a riportare il tasso di inflazione ai loro obiettivi”. È questo uno dei tanti messaggi lanciati durante il suo intervento al Massachussetts Institute of Technology (MIT) dall’ex premier Mario Draghi.

Intervenuto durante il MIT Golub Center for Finance and Policy, l’ex presidente della Bce ha cercato di fornire un quadro ben preciso di quanto sta accadendo a livello macro-economico. “Le banche centrali devono certamente essere molto consapevoli del loro impatto sulla crescita, in modo da evitare qualsiasi dolore inutile. Ma il compito ricadrà principalmente sui governi per ridisegnare le politiche fiscali in questo nuovo ambiente”. Un ambiente, in cui la politica fiscale, avvisa Draghi, dovrà essere prudente e progettata per aumentare la crescita potenziale, proteggendo e includendo allo stesso tempo coloro che hanno più bisogno di aiuto.

Draghi e il conflitto tra Russia e Ucraina

Il discorso di Draghi, ovviamente, non poteva non fare riferimento anche al conflitto tra Ucraina e Russia. “La brutale invasione dell’Ucraina non è l’imprevedibile gesto di follia pazzo, ma il passo successivo dell’agenda di Putin, e un determinato colpo all’Unione Europea. Pace, libertà e rispetto della sovranità democratica sono i nostri valori comuni, per questo non ci sono alternative per Stati Uniti, Europa e i loro alleati che assicurarsi che l’Ucraina vinca la guerra”. Anche se, avvisa Draghi, bisogna ricordare che l’Ue “non è stata progettata per sfruttare il peso economico nel potere militare e diplomatico”. Senza dimenticarsi, insiste l’ex premier, che il prolungarsi del conflitto e tra Russia e le tensioni geopolitiche con la Cina “continueranno a pesare sul tasso di crescita potenziale dell’economia globale”.

Le sfide

In ultimo, tra le tante sfide, Draghi si è soffermato anche sulla crisi climatica, sulla “necessità di sostenere le nostre catene di approvvigionamento critiche, alla difesa, soprattutto nell’Ue – che richiederanno investimenti pubblici sostanziali che non possono essere finanziati solo attraverso aumenti delle tasse”.

E non poteva mancare anche un richiamo alle continue innovazioni tecnologiche come l’intelligenza artificiale. Se da una parte l’AI “può scuotere il mondo e aumentare la crescita globale”, dall’altra parte comporta un’attenzione maggiori da parte degli stati. “I governi e le istituzioni devono rispondere in modo proattivo per garantire l’inclusione e la protezione di tutti coloro che sarebbero influenzati negativamente da questi sviluppi”, ha chiuso Mario Draghi.

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