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Come questa azienda produce sistemi di stabilizzazione all’avanguardia per gli yacht

Articolo tratto dal numero di giugno 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Anticipare e soddisfare le richieste del mercato puntando su qualità, innovazione, affidabilità e competenze. È questa la filosofia di Cmc Marine, azienda fondata nel 2005 da Alessandro Cappiello per offrire una nuova generazione di sistemi di stabilizzazione.

“La società rappresenta la realizzazione del mio percorso professionale”, dice Cappiello. “Mi sono sempre occupato del mercato navale, prima nel settore commerciale e poi nello yachting. Queste mie esperienze mi hanno portato, nel 2005, a iniziare un percorso nel settore della stabilizzazione navale. La mia azienda nasce proprio da questa conoscenza”.

Priorità alle esigenze dell’armatore

Cmc Marine è riuscita a conquistare in breve tempo una posizione di leadership nel settore, anche grazie a un team di ingegneri con un forte background che accompagna l’azienda verso il futuro. Una squadra con un mix di competenze navali e meccatroniche per avere la piena padronanza del sistema.

Fin dall’inizio della sua attività, la società ha investito molto in ricerca e sviluppo (con una sede dedicata a Milano) per offrire ai suoi clienti prodotti innovativi. “Ci dedichiamo allo sviluppo di simulatori che permettono di comprendere come si comporta l’imbarcazione con il nostro impianto nelle varie situazioni di utilizzo. È questo, oggi, il cuore del lavoro del nostro centro di ricerca e sviluppo”.

L’ufficio tecnico del cantiere lavora a stretto contatto con il team di ingegneri dell’azienda per trovare la soluzione migliore rispettando l’equilibrio del progetto iniziale. Il risultato è un impianto che va a sposarsi a pieno con le esigenze dell’armatore.

Una filosofia adottata fin dall’inizio da Cmc Marine, come ricorda il suo fondatore: “Quando ho iniziato mi sono chiesto cosa avrebbe voluto un armatore. Non sono partito dall’aspetto tecnico, ma dall’esigenza di comfort, sia in navigazione che all’àncora, di chi vive lo yacht. Il mio obiettivo era quello di creare un impianto di stabilizzazione unico nel suo genere”.

Dall’efficienza all’affidabilità: l’impianto di Cmc Marine

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L’impianto di stabilizzazione Cmc Marine

La conoscenza dell’evoluzione del settore, unita alla curiosità e alla voglia di innovare, hanno portato Cappiello a ideare un impianto di stabilizzazione ad attuazione elettrica, presentato nel 2008 al Salone Nautico di Genova. I primi due impianti sono stati forniti a Sanlorenzo e Benetti e hanno toccato le acque appena un anno e mezzo dopo la presentazione.

“Prima del Salone Nautico abbiamo depositato il primo brevetto. All’inizio c’era un certo scetticismo, poi però chiunque provasse l’impianto capiva subito le differenze rispetto a quello tradizionale”, ricorda. Dal 2010 in poi, l’azienda si è concentrata esclusivamente nella fornitura di impianti mossi elettricamente, per i quali detiene una decina di brevetti.

L’installazione di Cmc Marine porta benefici in primis all’armatore, che può usufruire di un impianto efficiente, silenzioso, a basso consumo di energia e che richiede pochissima manutenzione. Sono tanti i vantaggi anche dal lato del cantiere, che si ritrova un impianto affidabile, semplice da installare, che occupa poco spazio e con consumi molto inferiori rispetto a quello oleodinamico.

Ma non solo. Il sistema rende più agevole il lavoro e più facile il collaudo, si adatta facilmente alla barca ed è molto flessibile. L’azienda è attenta anche all’ambiente. In linea con le attuali tendenze legate all’ecosostenibilità, Cmc Marine ha pensato a un impianto per il 95% riciclabile.

Un’offerta ampia

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Azimut

In Italia, la società è cresciuta in un mercato con attori che propongono un’offerta molto ampia. Per distinguersi, Cmc Marine ha seguito questo trend ed è oggi un player importante in un segmento di fascia alta dei superyacht.

“I grandi cantieri italiani hanno un portafoglio di imbarcazioni molto vasto, da 20 fino a 100 metri. Una cosa diversa rispetto all’estero, dove ci sono cantieri orientati a segmenti precisi. Cmc Marine ha iniziato fin da subito a lavorare molto con l’Italia, seguendo lo stesso percorso e scegliendo un’offerta di prodotti che copre una fascia di mercato dai 12 fino ai 100 metri. Riusciamo a proporre impianti qualitativamente superiori anche su barche sopra i 60 metri”.

La società offre ai suoi clienti un sistema che controlla tutte le superfici e si adatta a tutte le condizioni di navigazione. Una soluzione integrata dove l’impianto di pinne si coordina con i timoni, garantendo la migliore stabilità di rotta, rollio e beccheggio, stabilità in andature portanti, esaltando la tenuta in mare dell’imbarcazione.

Le previsioni di crescita

Cmc Marine opera principalmente in Italia ma ha iniziato da alcuni anni a spostare il proprio raggio d’azione anche al resto del mondo: “Il nostro fatturato è diviso per il 60% in Italia e il 40% all’estero, anche grazie all’apertura di una sede in Inghilterra e di una negli Stati Uniti”.

I dati consolidati mostrano una crescita costante, con una previsione di 35 milioni di euro di fatturato per il 2023 e un 37% in più rispetto all’anno scorso. “Sul segmento delle imbarcazioni piccole ci sono segnali di rallentamento, su quelle più grandi invece il portafoglio ordini rimane stabile. Per questo ci aspettiamo una crescita importante anche per il 2024”.

Intanto l’azienda ha annunciato una serie di iniziative per spingere di più sull’internalizzazione delle fasi produttive, con un controllo ancora più spinto sulla qualità, il potenziamento del centro di ricerca e l’introduzione di un sistema di controllo nuovo a partire dal prossimo anno.

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