Alessandro Loprieno, fondatore di WeShort
Small Giants

Dalla Puglia a Hollywood: così WeShort vuole rendere il cinema breve alla portata di tutti

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di luglio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Il cinema nasce breve. In una forma che oggi chiameremmo cortometraggio ma che, nei primi del Novecento, era conosciuta semplicemente come ‘film’. Perché era quella la lunghezza standard di qualunque produzione cinematografica. Poi il lungometraggio ha preso il sopravvento: distribuire uno short film in vhs o dvd aveva lo stesso costo di una pellicola da due ore e mezza e gli interessi economici, si sa, dettano le regole. Fortuna che qualcuno, sdraiato sul letto della sua cameretta a guardare il poster di Arancia Meccanica, sognava un cinema diverso. Che fosse corto, facilmente accessibile e alla portata di tutti. Alex Loprieno, giovane pugliese divoratore di film, nel dicembre 2020 decide di trasformare i suoi sogni in realtà fondando WeShort, piattaforma di streaming dedicata al mondo del cortometraggio. Capisce che la digitalizzazione avrebbe reso più agevole ed economica la circolazione di questo format e che le persone, vincolate da ritmi di vita sempre più frenetici, avrebbero apprezzato. Oggi possiamo dirlo: aveva ragione.

Come nasce la tua passione per il cinema?

Era il 1995 quando mio zio Giulio mi portò al cinema per la prima volta, il film era Dragonheart, avevo cinque anni. Quel giorno ho scoperto la magia del cinema: è diventata subito una passione, leggevo tantissime riviste di cinema e guardavo film ogni giorno, tanto che i miei amici mi chiamavano per chiedermi consigli su quali avrebbero dovuto guardare. Da adolescente nasce il sogno di fare cinema, mi accorsi che era l’unica cosa che mi appassionava veramente. Ho imparato precocemente l’inglese guardando film in lingua originale con i sottotitoli grazie alla mia collezione di dvd, li compravo con i soldi guadagnati l’estate quando andavo a lavorare in pescheria da mio padre.

Di cosa ti occupavi prima di fondare la tua startup?

Prima di WeShort ho lavorato nove anni come assistente di volo della Ryanair. Fui selezionato a 22 anni compiuti dopo aver frequentato la facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari. Ero diventato famoso tra i passeggeri per i miei annunci divertenti per la vendita dei gratta e vinci di beneficienza. Ero tra i migliori venditori di tutta Ryanair, fu una bella palestra di public speaking. In quegli anni ho scoperto anche la passione per la finanza, il marketing e la tecnologia. E ho continuato gli studi con dei corsi particolari come quello sul Risk Management e Finanza in Sda Bocconi.

Quando e come nasce WeShort?

WeShort nasce nella mia cameretta, quando sdraiato sul letto guardavo il poster di Arancia Meccanica che avevo sulla parete, sognando il mio futuro nel mondo del cinema. Anni dopo, in un assolato pomeriggio primaverile nel 2019, ero seduto in un multisala solo soletto, parecchio in anticipo, in attesa dell’inizio del film. La scintilla fu il chiedermi perché non mostrassero cortometraggi in quel momento, quando lo schermo del cinema è ancora spento. La domanda successiva fu: perché, da cinefilo quale sono, non ho mai dato spazio ai cortometraggi? E di conseguenza mi chiesi: perché la gente non guarda cortometraggi normalmente come guarda film e serie? Dopo un’attenta ricerca mi sono reso conto che quello era un terreno dove non si pensava in grande. Essendo un mercato non affollato e con un grande potenziale, visto il diffuso calo della soglia dell’attenzione e lo stile di vita dinamico e in mobilità, ho capito che si trattava di un’opportunità incredibile. Così ho creato WeShort.com, la piattaforma di streaming dedicata al mondo del cinema breve, con una visione ben chiara: diventare la major dei cortometraggi nel mondo.

Qual è la vostra mission?

La nostra mission è elevare il cinema breve ad una scelta quotidiana d’intrattenimento per il grande pubblico, rendendo migliaia di film brevi da tutto il mondo accessibili in modo semplice e veloce. Questa mission ha un fine nobile, ovvero portare più cinema nella vita delle persone.

Parliamo un po’ del vostro mercato. Utenti? Competitor?

Ad oggi abbiamo ben oltre 100mila utenti che hanno utilizzato la piattaforma WeShort guardando cortometraggi nella versione gratuita o a pagamento, totalizzando più di tre milioni di minuti visualizzati. L’utenza è pressoché globale, dalle ultime analisi risultano accessi da 152 paesi nel mondo, abbiamo riscontrato molto interesse anche in Africa e Asia. I nostri competitor sono i siti internet, dove illegalmente si propongono cortometraggi gratis violando le normative sulla pirateria e la proprietà intellettuale. Questo spesso accade anche con diversi canali YouTube che, seppur mostrano molte views, usano i cortometraggi solo a proprio beneficio, senza tutelare gli autori dalla pirateria. Tutto ciò non aiuta a diffondere una cultura di business sul corto ben regolamentata e industriale. Per noi questo è importante, e lo abbiamo reso esplicito nel nostro payoff in short we trust, preso in prestito dalla banconota del dollaro americano, dove a ‘God’ ho sostituito ‘short’. Un chiaro indizio di dove vogliamo arrivare.

Quali sono le ultime partnership siglate? Quali e quante servono ancora per scalare? In quale direzione vi stanno portando?

Negli ultimi sei mesi abbiamo lanciato la partnership con MYmovies, dove adesso abbiamo una nostra finestra. Due altre partnership internazionali prestigiose quelle con Guinness World Records e Sundance Institute. Abbiamo ufficialmente portato WeShort nelle sale cinematografiche italiane con la distribuzione di An Irish Goodbye, cortometraggio vincitore del premio Oscar di quest’anno. La più recente è la partnership con Trenitalia che ci ha consentito di rendere disponibile WeShort sul PortaleFrecce in tutte le linee di alta velocità Frecciarossa e Frecciargento italiane e internazionali. Grazie alla richiesta del mercato ci siamo evoluti in un modello B2B2C quando offriamo WeShort attraverso il platform as a service. Per questo motivo ci interessa molto fare accordi con aziende italiane ed internazionali del settore dei trasporti aerei, aeroporti e compagnie aeree, compagnie di trasporto via terra come bus e metropolitane, automotive, telecomunicazioni. Sicuramente non esiste un limite alla nostra voglia di crescere, vogliamo farlo in maniera sostenibile e compliant con le normative Esg. Questo nostro impegno verso un mondo sostenibile è il motivo per cui proponiamo alle aziende, piccole, medie e grandi, di considerare l’abbonamento WeShort come regalo green per la fidelity delle loro clientele o come welfare per i dipendenti.

Round d’investimento: quanto avete raccolto finora?

Abbiamo chiuso il primo round con una raccolta di circa un milione di euro, dove sono intervenuti dei business angel e un importante partner industriale come la Minerva Pictures Group di Gianluca Curti e Santo Versace.

Che importanza ha per WeShort il connubio con Minerva Pictures, che oggi è lead investor?

L’entrata di Minerva ci ha dato una marcia in più, ha permesso di investire sulla crescita e di sviluppare nuove idee di business, allargando quelle già presenti. Se pensiamo a WeShort e Minerva vengono in mente tre parole chiave: cinema, innovazione e tradizione. Che una società come Minerva abbia investito in WeShort è un ottimo segnale per il mercato del cortometraggio, non solo in Italia. Ho avuto modo di conoscere Santo Versace e sono rimasto colpito e onorato del suo entusiasmo nei confronti di WeShort. Ci ha definniti dei geni!

Quali sono le tecnologie che integrate nella vostra startup?

Sebbene WeShort sia una entertainment company, possiede un’anima da tech company, nonostante la tecnologia che sviluppiamo è primariamente per nostro utilizzo. La nostra tecnologia si basa su una piattaforma Ott e app native made in Italy. A questa tecnologia integriamo una AI proprietaria che serve per la raccomandazione dei contenuti, un’algoritmo ideato da me con l’obiettivo di ricreare e scalare la mia esperienza adolescenziale di ‘amico cinefilo’ che consiglia i film con accuratezza. A questo si aggiunge lo sviluppo di una AI per proteggere i contenuti dalla pirateria e l’utilizzo di software di AI per  rendere più efficiente e veloce la traduzione dei sottotitoli dei cortometraggi.

Quali sono i vantaggi dell’intelligenza artificiale oggi in un servizio come il vostro?

WeShort è stata creata da me con un assetto e una mentalità data-driven. I vantaggi della AI sono così importanti che ad oggi secondo me non siamo ancora in grado di percepirli tutti. Credo che per uno streamer di cortometraggi come WeShort, sia importante raccogliere dati dal mercato attraverso il marketing e dalla piattaforma attraverso utilizzo, interazione e profanazione dell’utente per poterli analizzare e usarli per valorizzare al massimo i propri asset sia nel mercato B2B che B2C. Considerato che il cortometraggio è la genesi del cinema in sé e molti grandi film della storia del cinema devono la propria idea proprio ad un corto, lascio a voi le conclusioni.

Qual è il vostro target?

I nostri utenti sono appassionati di cortometraggi, cinefili, utilizzatori di piattaforme di streaming, il pubblico dei festival, studenti e docenti delle scuole di cinema, viaggiatori, pendolari, manager e imprenditori, gente che non ha tempo per guardare film di lunghezza tradizionale.

Quali sono i vostri prossimi step?

Dopo la prima Caramelle, cortometraggio in animazione 3D, sono in uscita nuove produzioni WeShort Originals, cortometraggi e series targate WeShort, realizzate con gli stessi registi e produttori che hanno già i loro cortometraggi sulla nostra piattaforma. Vogliamo dare inizio alla scalata globale puntando un milione di utenti entro la fine del Q1 del 2025. Per questo stiamo aprendo un nuovo round di investimento: puntiamo a raccogliere 2,5 milioni di euro da investire prevalentemente in tecnologia, marketing e contenuti. Continueremo nel frattempo ad investire le risorse che abbiamo incrementando i ricavi sia dal modello B2C che B2B, migliorando e aggiornando costantemente la piattaforma con nuovi short film e serie con episodi brevi.

Dove vi immaginate tra 10 anni?

Sogno la Ipo a Nasdaq, se saremo bravi e il mercato darà ragione alla mia intuizione sul futuro dell’intrattenimento credo che questo sogno possa diventare prima un obiettivo e poi realtà. Credo che WeShort debba diventare in futuro un’azienda pubblica, in quanto il cinema è di tutti e per tutti. Poi chissà, visto che operiamo esclusivamente nel settore dello short, un giorno potremo fare anche lo short selling. Io nel ruolo dell’attivista short mi ci ritrovo. Del resto, in short we trust.

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