Articolo tratto dal numero di luglio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Conseguita la laurea in Medicina e chirurgia Napoli e vinto il concorso di specializzazione in odontostomatologia, Annapaola Manfredonia si è dedicata all’estetica e alla cosmetica dentale. “In questo modo”, spiega, “ho contribuito a migliorare l’autostima e la fiducia dei miei pazienti, rendendo unici sorrisi imperfetti”.
In cerca di nuove tecniche
La dottoressa napoletana, durante gli anni, ha ricercato nuove tecniche e aggiornamenti, sia in Italia sia all’estero, ed è stata la prima a portare in Italia e in Europa la tecnica delle faccette americane in ceramica Lumineers. “La particolarità dell’innovativa tecnologia”, continua Manfredonia, “è che grazie alle faccette sottilissime non c’è bisogno di rimuovere sostanza dentale e limare i denti. In alternativa, per ottenere un sorriso bianco e luminoso, sto lavorando a un progetto che spero di poter lanciare presto. Si tratta di una tecnica di sbiancamento professionale”.
Poi, dall’incontro con Nando Moscariello, produttore di Vivi la Vita, entrato nello studio di Napoli come paziente, è nata l’idea di realizzare il primo format italiano sull’odontoiatria per la rete Discovery Real Time. Nelle sei puntate de La Dottoressa Smile ci sono stati pazienti con gravi problemi non solo estetici, ma anche funzionali. Alcuni di loro, pur essendo giovani, erano quasi completamente senza denti e non potevano nemmeno mangiare. “Ognuno di loro portava con sé una storia di disagio psicologico che durava da anni, spesso silenziosa e celata dietro un sorriso timido”.
L’estetica
Ma Manfredonia, oltre a trattare casi clinici gravi, si occupa anche di estetica. “I giovani sono sempre più concentrati sulla loro immagine virtuale e inseguono a ogni costo l’idea di perfezione”. Questo spinge ragazzi e ragazze con sorrisi già belli a ricercare miglioramenti ulteriori. “Di anno in anno, noto sempre di più come i social media, i mezzi di comunicazione e la televisione influenzino i giovani, proponendo modelli di perfezione fuorvianti”. Questo li porta a rincorrere standard irrealistici, che talvolta provocano problemi legati alla personalità. “È importante, invece, che i giovani riconoscano il valore della propria autenticità e si concentrino sullo sviluppo di una sana autostima basata sulla propria individualità, piuttosto che cercare di adeguarsi a ideali stereotipati.
Non amo i sorrisi omologati. “Credo che ogni persona debba riconoscersi nel proprio sorriso e sentirsi a proprio agio. L’aspetto più gratificante del mio lavoro è aiutare le persone a riacquisire fiducia e poter sorridere senza imbarazzo. Leggere i loro messaggi di gratitudine ripaga lo sforzo”.
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