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Small Giants

“Le Pmi non possono essere trattate come multinazionali”: così Kon Group aiuta le imprese a crescere 

Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Di Fulvio di Giuseppe

All’inizio era un sogno. Quando Kon fu fondata, ormai quasi venti anni fa (nel 2004), l’obiettivo era già molto ambizioso: essere un punto di riferimento per gli imprenditori e le imprese di famiglia, indipendentemente dalla dimensione e dal settore. Oggi è una realtà in continua evoluzione e il gruppo ha costruito un ecosistema virtuoso che colloca l’imprenditore al centro, attraverso un supporto concreto alla diversificazione e alla open innovation. Quel sogno si è concretizzato e consolidato: non a caso, nel 2023 Forbes Italia ha selezionato Kon Group tra i 100 migliori professionisti italiani in ambito consulting.

La sostenibilità come missione

A reggere tutto questo sono due capisaldi. Innanzitutto la sostenibilità, che la società sta interpretando in modo molto diverso da altri operatori di mercato: per Kon Group, infatti, rappresenta una missione, un fattore di sviluppo ineludibile che deve essere integrato al business e connaturato alla vita quotidiana dell’impresa. Parallelamente, il desiderio di costituire un fattore di accelerazione delle iniziative di supporto a enti virtuosi attraverso la Fondazione Kon, un soggetto indipendente e di alto profilo che si propone di “donare tempo a chi dona”, facilitando la relazione tra (big) donors e prenditori per la realizzazione di progetti ad alto impatto sociale. Coerentemente con questo disegno strategico, Kon Group sta trasformandosi in società benefit.

Un riferimento di fiducia, sempre disponibile ad adeguarsi alle esigenze di ogni impresa. “Eccellenza nei servizi resi ma senza fronzoli e senza orpelli, quelli che le grandi società di consulenza si fanno pagare a peso”, spiega Francesco Ferragina, presidente di Kon Group. “Solo sostanza e risultati perché i tempi del business oggi non lasciano scampo e gli imprenditori hanno bisogno di soluzioni e informazioni chiare in base alle quali decidere più rapidamente possibile. Per questo è premiante un rapporto che consenta di conoscere già molto bene il contesto di riferimento con le sue particolarità, così da avere chiare tutte le ripercussioni di una scelta e di partire da un elemento essenziale: la fiducia”.

“Le imprese familiari non possono essere trattate come multinazionali”

Un modello di business che fa del legame stretto con gli imprenditori la propria base principale. “Quando abbiamo iniziato la nostra meravigliosa avventura, uscendo da una delle big four”, sottolinea Fabrizio Bencini, “avevamo le idee chiare e una certezza: le imprese familiari non possono essere trattate come le multinazionali, hanno bisogno di una assistenza diversa, personalizzata, accurata, molto più simile a quella del professionista abituale che al modello spersonalizzato tipico delle grandi società di consulenza”.

Da qui, la volontà di investire tempo e risorse per creare una struttura con una elevata capacità adattiva, costruita su misura del cliente ideale: team di lavoro snelli per ridurre i costi per i clienti ma anche professionisti con elevata competenza e formati a 360 gradi in modo da sviluppare la più ampia sensibilità possibile nel percepire le esigenze del cliente.

“Siamo stati fortunati perché i nostri clienti hanno capito i nostri sforzi e sono diventati i nostri più grandi sponsor, consentendoci di crescere tutti gli anni. E così, seguendo i loro sogni e le loro visioni, abbiamo aumentato i servizi acquisendo professionalità specifiche in aree organizzativa, risk management e compliance che hanno affiancato la business e financial advisory tradizionale”.

Kon: la ricetta vincente

Nella ricetta vincente c’è il rapporto di fiducia indissolubile con le imprese ma anche una capacità di adattarsi a tutte le sfide che il mercato pone costantemente. “Oggi la fantasia non riesce a stare davanti alla realtà: il Covid, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e la difficoltà nel reperire materie prime e semilavorati hanno cambiato profondamente il modo di concepire lo sviluppo industriale che solo un paio di anni fa era consolidato”, rimarca Ferragina.

“Gli imprenditori hanno rafforzato la loro convinzione che essere innovativi e finanziariamente indipendenti garantisca loro un vantaggio competitivo difficile da colmare e dopo la violenta scrematura del nostro sistema industriale degli ultimi anni, la reazione degli imprenditori è positiva e si riflette sui risultati della nostra economia. Adesso dobbiamo farla diventare a sua volta ‘sistema’ e Kon Group vuole contribuire a questa evoluzione”.

Attrarre le startup più innovative

Negli ultimi anni, infatti, il mercato è cambiato molto: gli strumenti finanziari e gli operatori si sono moltiplicati e le buone aziende sono continuamente sollecitate e stimolate attraverso una variegata mole di proposte. “Ma il nostro obiettivo strategico”, illustra Fabrizio Bencini, “non è soltanto quello di offrire buone opportunità agli imprenditori: vogliamo essere un punto di riferimento, un luogo in cui è possibile sognare e crescere nel medio lungo periodo. Per questo motivo abbiamo deciso di investire nel creare un polo attrattivo finalizzato ad offrire alle imprese una vetrina per l’open innovation attraverso una partnership societaria con Ventive, uno dei principali operatori italiani per l’accelerazione delle startup, che porterà a disporre rapidamente di un portafoglio di imprese altamente innovative nell’ambito tech e sustainable tech”.

L’ambizioso progetto è quello di attrarre le startup più innovative e offrire loro un ambiente sano in cui gli imprenditori di aziende più grandi e mature possano cercare la soluzione tecnologica che potrebbe garantire nuovo sviluppo. “Con questo sistema si crea una nursery che consente da un lato di concentrarsi sull’aspetto strategico e industriale del rapporto tra startup e azienda di maggiori dimensioni, dall’altro di favorire una crescita imprenditoriale di giovani talenti che possono familiarizzare con gli strumenti gestionali delle grandi imprese”.

Tra strategia e dinamiche familiari

Il fulcro centrale resta comunque quello di mettere le imprese nella condizione di operare una scelta con cognizione di causa. “Immaginate il CdA di una impresa di famiglia: fratelli, figli, cugini, si trovano di fronte ad un tavolo, più o meno formalmente, ad esaminare le opportunità che sono state proposte”, spiega Vincenzo Ferragina. “E devono decidere rapidamente perché il treno passa. Dopo aver scartato quelle palesemente incoerenti con il proprio modello di business spesso si trovano ad analizzare opportunità che comportano investimenti ma non solo: hanno conseguenze sulla governance, perché qualcuno dovrà seguire e sviluppare le aziende, non basta comprarle”.

È in questo cruciale momento che serve una persona di fiducia, “un professionista indipendente che deve essere diverso da chi ti propone l’operazione e deve fornirti gli strumenti tecnici di analisi che spesso il ‘tavolo di famiglia’ non ha, per aiutare gli imprenditori a scegliere la soluzione migliore, quella che aggiunge valore al business e non problemi”.

Ma rappresenta anche una soluzione ideale per uscire dall’impasse delle dinamiche familiari a causa delle quali talvolta non si decide o ci si oppone a qualcosa senza aver approfondito abbastanza. “Sapere a cosa rinunciare e agire con determinazione per la soluzione individuata è la migliore forma di definizione della strategia. Collegare alla strategia le azioni per valorizzare le persone dell’impresa è il passo successivo ma necessario, che ogni volta proponiamo”.

La nuova frontiera

Ed è così che comprare un’altra azienda o emettere un bond non è più una operazione traumatica: gli imprenditori affrontano il processo preparati e consapevoli delle difficoltà che dovranno affrontare per poter concludere un’operazione di successo. Le imprese familiari, infatti, hanno conosciuto una crescita notevole nell’ultimo decennio dal punto di vista culturale: le nuove generazioni hanno maggiori conoscenze tecniche e relazioni che consentono loro di guardare al futuro misurando il rischio.

Cercano spesso dei partner, non dei meri finanziatori, qualcuno che possa condividere un pezzo di strada contribuendo alla crescita dimensionale e culturale dell’azienda. In questa ottica si stanno affermando sul mercato tante realtà che si propongono di mettere insieme la disponibilità di capitali, magari di altri imprenditori familiari, con le opportunità di investimento.

“È questa la nuova frontiera, cioè avere la possibilità di disporre dei capitali, direttamente o indirettamente, con i quali supportare progetti di sviluppo delle imprese familiari integrandone le competenze per accelerare i processi di crescita ma anche favorire processi di aggregazione”.

Obiettivi futuri

È in questa direzione che si stanno muovendo i passi di Kon Group. Dopo aver conquistato e consolidato la leadership nelle operazioni di M&A in Italia, si pone l’opportunità di supportare la crescita delle imprese e del tessuto imprenditoriale puntando su network virtuosi: “Kon Group crede molto nello sviluppo sostenibile e in una finanza che si pone al servizio delle imprese e dei territori, ma crede fortemente che ‘fare sistema’ sia ormai un concetto desueto se declinato nel mondo di oggi senza il supporto della tecnologia e di un network territoriale che avvicini sempre di più gli imprenditori agli investimenti e allo sviluppo dei territori, senza dimenticare la dimensione internazionale”, ribadisce Bencini.

“Un ecosistema, si diceva, in cui Kon Group si pone come centro di attrazione per imprenditori che vogliono fare crescere le proprie aziende in un ambiente economico sano, protetto e positivo assieme ad altri imprenditori. L’obiettivo è tanto semplice quanto ambizioso: non disperdere valori e conoscenze ma anche individuare nuove opportunità di investimento per sé e per la propria azienda, con la necessaria serenità di aver compiuto un passo importante per la realizzazione della propria strategia e non per il budget di qualche consulente.

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