Eli Lilly
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Così la prima società farmaceutica per capitalizzazione ha investito nel 2023 $8 miliardi in ricerca

Articolo apparso sul numero di settembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Centoventi paesi raggiunti dai suoi farmaci più innovativi: Eli Lilly è la prima società farmaceutica al mondo per capitalizzazione e tra le prime in assoluto per fatturato. Fondata nel 1876 ad Indianapolis, ha commercializzato la prima insulina oltre 100 anni fa, i primi vaccini per tifo e poliomielite, fino ad arrivare in tempi più recenti al primo al primo farmaco al mondo creato con la tecnologia da dna ricombinante. Oggi è protagonista in ambiti terapeutici tra i più impattanti in termini di mortalità, qualità della vita e costo per il servizio sanitario nazionale, quali diabete, oncologia, immunologia e neuroscienze.

L’Italia è da oltre 60 anni al centro della strategia di crescita e sviluppo di Lilly, ponendosi alla guida di un gruppo di oltre 20 paesi del centro-est Europa e Israele, generando un fatturato crescente negli anni e impiegando oggi solo in Italia oltre 1.300 dipendenti, di cui 900 nell’impianto produttivo di Sesto Fiorentino, che garantisce ogni anno farmaci ad oltre 7 milioni di pazienti nel mondo, grazie anche ad un costante investimento tecnologico che, dal 2009, vale oltre 630 milioni di euro.

Il sito italiano di produzione è oggi uno dei più grandi e innovativi stabilimenti per la generazione di farmaci da biotecnologia in Italia ed esporta per oltre il 95% verso circa 60 paesi del mondo, rendendolo così un polo di riferimento globale per la produzione di farmaci antidiabetici. L’affiliata italiana è inoltre un centro di eccellenza in ambito scientifico e polo di riferimento per la ricerca, con oltre 30 studi clinici attivi su tutto il territorio nazionale in tutte le fasi. Ricerca e innovazione sono le parole chiave su cui Lilly basa la sua strategia di crescita, con uno sguardo fermo alla sostenibilità e alla valorizzazione delle persone, come dimostra la certificazione di Top employer dal 2016 e Great place to work dal 2017, collocandosi come una delle migliori aziende farmaceutiche in Italia in cui lavorare. Eli Lilly si presenta dunque come uno degli attori più importanti nel settore healthcare, come ci racconta Huzur Devletsah, presidente e general manager Lilly Italy Hub.

Qual è il ruolo della ricerca per Eli Lilly e quale contributo può dare alla scoperta di terapie sempre più innovative? 

Da quasi 150 anni Lilly è pioniera di scoperte scientifiche che cambiano la vita di molte persone e oggi i nostri farmaci aiutano oltre 47 milioni di pazienti in tutto il mondo. I bisogni terapeutici insoddisfatti sono il punto di partenza da cui Lilly costruisce la propria strategia di ricerca, seguendo l’obiettivo di generare opzioni di trattamento sempre migliori per i pazienti. Questo ci ha consentito di raggiungere l’obiettivo di lanciare a livello globale oltre 20 nuovi farmaci dal 2014 in aree importanti quali diabete, oncologia, immunologia e neuroscienze, investendo a livello globale oltre il 25% del nostro fatturato in r&d. Un dato molto al di sopra della media di settore. 

Cosa ci ha insegnato la pandemia sotto il profilo della ricerca e della produzione di farmaci?

La pandemia ci ha insegnato quanto sia indispensabile la velocità nella risposta alle nuove e impreviste sfide di salute. Con oltre 8 miliardi di dollari investiti in ricerca nel 2023 a livello globale, Lilly dimostra concretamente come il suo impegno abbia una visione a lungo termine per affrontare le sfide sanitarie più importanti dei prossimi anni. Per fare un confronto, non c’è un solo paese europeo che a livello nazionale spenderà questa cifra in ricerca: un enorme impegno per il futuro. E l’Italia è uno dei nostri poli di riferimento per la ricerca: basti pensare che, ad oggi, sono attivi sul territorio italiano oltre trenta studi clinici in tutte le fasi e in tutte le aree terapeutiche in cui Lilly è impegnata. Qui possiamo contare su esperti clinici di grande valore riconosciuti a livello internazionale, che stanno supportando il nostro team globale nello sviluppo dei diversi protocolli. 

Quali sono le vostre prospettive di sviluppo? E quali cambiamenti nei prossimi anni per il settore?

È un momento molto entusiasmante per noi. Nel settore farmaceutico le prospettive di crescita non sono guidate da fattori esterni, ma piuttosto dal nostro motore interno che è la scoperta e lo sviluppo di nuovi farmaci. Lilly ha in questo momento la pipeline più solida della sua storia, che ci permetterà di mettere a disposizione dei pazienti terapie con un grandissimo potenziale, per patologie in cui attualmente non c’è nulla o quasi. Il sito produttivo di Sesto è uno dei più strategici e innovativi a livello globale, nonché uno dei più grandi in Italia e in Europa. Rispetto alla tipologia della nostra produzione è molto efficiente avere alcuni hub di produzione ad alte prestazioni che riforniscono geografie molto ampie con diversi milioni di pazienti, per questo il sito italiano sarà parte del nostro piano industriale globale di potenziamento della produzione che vale 7,5 miliardi di euro.

Tutela dell’ambiente e gestione delle risorse umane sono due fattori su cui state investendo molto.

Sostenibilità ambientale e benessere dei nostri dipendenti sono due aree imprescindibili della nostra cultura aziendale. All’interno del campus viene recuperata ogni anno più del 50% dell’acqua utilizzata nel processo produttivo e vengono riciclati più del 75% dei rifiuti prodotti, con diverse iniziative di economia circolare in collaborazione con partner locali. Il nostro obiettivo globale è inoltre quello di essere una realtà carbon zero entro il 2030. In questa direzione, abbiamo recentemente inaugurato un nuovo trigeneratore di energia che assicura bassissime emissioni di CO2 a fronte di una produzione molto efficiente, utilizzando fonti poco inquinanti. Rispetto invece al tema risorse umane, credo che le certificazioni di Great place to work e Top Employer dimostrino concretamente l’attenzione di Lilly a garantire il benessere collettivo delle persone, valorizzando le diversità e garantendo equità e inclusione di tutti i nostri dipendenti. Tutto ciò catalizza creatività, successo e innovazione, e ci consente di offrire il giusto bilanciamento tra lavoro e vita privata, con un modello di lavoro flessibile a supporto del benessere psico-fisico. Inoltre, c’è il nostro forte impegno alla formazione continua, per mettere a disposizione di tutti i pazienti le migliori competenze e professionalità sul mercato e cercare, ogni giorno, di migliorare la vita a un numero sempre maggiore di persone.

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