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Dalle interconnessioni con l’estero agli investimenti sulla digitalizzazione: il piano di sviluppo 2023 di Terna

Articolo tratto dal numero di settembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Agevolare il conseguimento degli obiettivi europei del pacchetto Fit-for-55, favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, sviluppare le interconnessioni con l’estero, aumentare la sicurezza e la resilienza del sistema elettrico e investire sulla digitalizzazione della rete.

Sono i punti cardine del piano di sviluppo 2023 della rete di trasmissione nazionale di Terna, società guidata da Giuseppina Di Foggia. Oltre 21 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni, il 17% in più rispetto al precedente piano, per accelerare la transizione energetica, favorire la decarbonizzazione dell’Italia, ridurre la dipendenza dalle fonti di approvvigionamento estere e rendere il sistema elettrico sempre più sostenibile sotto il profilo ambientale.

Il progetto Hypergrid

Calcolando l’intera vita delle opere inserite nel piano, oltre i dieci anni, gli investimenti supereranno i 30 miliardi. La principale novità introdotta dal piano di sviluppo 2023 è la rete Hypergrid, che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica.

In aggiunta agli interventi previsti, Terna ha pianificato cinque nuove dorsali elettriche, funzionali all’integrazione di capacità rinnovabile, per un valore di circa 11 miliardi. Si tratta di un’operazione di ammodernamento di elettrodotti sulle dorsali tirrenica e adriatica e verso le isole, che prevede collegamenti sottomarini a 500 kV, una novità assoluta per l’azienda.

Con Hypergrid sarà possibile raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, passando dagli attuali 16 GW a oltre 30 GW. Lo sviluppo delle dorsali in corrente continua permetterà anche di minimizzare il consumo di suolo e l’impatto sul territorio.

Gli interventi contribuiranno a raggiungere gli obiettivi posti dal pacchetto di misure Fit-for-55, che prevede, per il 2030, una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 rispetto al 1990. In Italia, l’energia prodotta da rinnovabili dovrà coprire almeno il 65% dei consumi finali nel settore elettrico entro il 2030, contro il 55% indicato in precedenza dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, per un totale di 70 GW di potenza aggiuntiva.

Secondo dati Terna, a giugno 2023 le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione solo da fonte eolica (on-shore e off-shore) e fotovoltaica hanno raggiunto circa 320 GW, di cui il 42% da fonte solare e il 58% da fonte eolica.

Un valore pari a quasi cinque volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030. A conferma dell’impegno nel fornire dati di qualità, Terna ha lanciato a febbraio la piattaforma Econnextion, che permette di monitorare queste iniziative. Uno strumento anche per pianificare lo sviluppo infrastrutturale di reti elettriche, fonti rinnovabili e sistemi di accumulo.

Gli investimenti nella rete di trasmissione elettrica

In particolare, gli investimenti previsti da Terna nella rete di trasmissione elettrica serviranno a incrementare magliatura e affidabilità della rete, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove è maggiore la produzione da rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda), a potenziare i collegamenti fra isole e terraferma, a sviluppare le infrastrutture sulle due isole maggiori e a migliorare resilienza, efficienza, sostenibilità e integrazione delle rinnovabili.

Fondamentale per lo sviluppo della rete di trasmissione sarà il tempo di autorizzazione e realizzazione delle opere, rapportato alla velocità di evoluzione degli scenari energetici. In quest’ottica, il gruppo adotterà un approccio modulare per sviluppare un modello flessibile, che permetta di realizzare le infrastrutture in funzione dello scenario.

Le opere della rete Hypergrid saranno progettate e avviate subito in iter autorizzativo, per poi essere realizzate in funzione delle priorità di sistema, per rendere la rete pronta ad accogliere la nuova capacità rinnovabile. Al 2040 è prevista una riduzione delle emissioni di CO2 fino a quasi 12mila kt all’anno.

Il piano di sviluppo di Terna

Nel piano di sviluppo, da quest’anno pubblicato con cadenza biennale, Terna ha inserito oltre 30 progetti infrastrutturali, dando la priorità a interventi strategici per l’intero sistema elettrico nazionale.

Queste le linee di azione: incremento della capacità di scambio tra zone di mercato con lo sviluppo di infrastrutture innovative; valorizzazione di sinergie infrastrutturali con interventi strategici già pianificati, come il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link, e uso di infrastrutture esistenti progetti transfrontalieri attivi, tra cui quelli Italia-Francia, Italia-Svizzera e Italia-Austria.

Fondamentale sarà il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia, che garantirà l’ottimizzazione delle risorse energetiche tra l’Europa e il Nord Africa. A dicembre 2022 il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha avviato il procedimento autorizzativo del ponte energetico sottomarino da 600 MW, per il quale è previsto un investimento, da parte di Terna e di Steg, l’operatore elettrico tunisino, di circa 850 milioni di euro.

Di questi, 307 milioni saranno finanziati mediante Connecting europe facility, il fondo Ue destinato a progetti per il potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie.

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