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L’attacco di Microsoft a Google: “Internet è il suo web personale”

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Secondo quanto riportato da diverse testate, lunedì 2 ottobre, nel corso di più di tre ore di testimonianza nel processo antitrust di Google, Satya Nadella, ceo di Microsoft, ha dichiarato che la sua azienda non può competere con il colosso di Menlo Park e che la quota di mercato del motore di ricerca è così grande che Internet è diventato fondamentalmente il “web di Google”.

Fatti principali

  • Stando a quanto riferito da Nadella, Microsoft e il suo sito Bing non sono in grado di competere con Google a causa degli accordi che quest’ultima ha stretto con partner come Apple e Samsung per diventare il motore di ricerca predefinito sui loro dispositivi.
  • Nadella ha descritto in particolare l’accordo di Google con Apple come “oligopolistico” e ha dichiarato che le intese strette dall’azienda di Menlo park rappresentano per Microsoft un “circolo vizioso”.
  • Ha dichiarato inoltre che a un certo punto Microsoft era disposta a pagare “più di 10 miliardi di dollari all’anno” per convincere le aziende a rendere Bing il motore di ricerca predefinito, ma l’offerta non ha avuto successo (secondo quanto riportato dal Washington Post, la società di investimenti Sanford Bernstein ha stimato che Google sta pagando ad Apple dai 18 ai 19 miliardi di dollari per essere il motore di ricerca predefinito sugli iPhone e sugli altri dispositivi della mela).
  • Gli avvocati di Google hanno continuamente sostenuto che la mancanza di capacità concorrenziale di Microsoft non è dovuta a questi accordi, ma a un prodotto inferiore.

La dichiarazione decisiva

“L’idea che gli utenti abbiano la possibilità di scegliere e di passare da un sito web all’altro è completamente falsa”, ha dichiarato Nadella. “Le impostazioni predefinite sono l’unica cosa che conta per definire le abitudini di ricerca online degli utenti”.

Il fatto sorprendente

John Schmidtlein, avvocato dell’azienda di Menlo Park, durante il controinterrogatorio di Nadella ha sottolineato che “Google” è la parola più cercata su Bing.

Il retroscena

Quello iniziato all’inizio di ottobre è il più grande processo antitrust degli ultimi due decenni. Il dibattimento ruota attorno agli accordi stipulati da Google con Apple, Samsung e altri partner. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha intentato la causa, sostiene che si tratta di mezzi illegali per creare e mantenere un monopolio. Google ha sempre dichiarato di essere il motore di ricerca predefinito su molti prodotti, nonché il preferito dalla maggior parte degli utenti, semplicemente perché è superiore agli altri.

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