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Responsibility

Come questa società applica l’economia circolare alla gestione dei dati

Articolo apparso sul numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!

Dall’economia circolare alla circolarità dei dati, fino alle applicazioni di intelligenza artificiale. Più facile a farsi che a dirsi, forse. Quello che è certo che è cambiata la chiave di lettura dei processi e, di conseguenza, anche la prospettiva. A cominciare dalla precisione delle analisi predittive sui bisogni e, quindi, sui consumi. Leggere, elaborare, progettare partendo dalle informazioni, dai dati. Ecco come leggere (e affrontare) i nuovi mondi. A cominciare da quelli finanziari e assicurativi. La proposta di circolarità dei dati arriva da Fabrizio Soru, ceo Datlas Group. L’azienda, che ha un fatturato annuo di 65 milioni, è nata nell’ottobre 2022 con l’acquisizione da parte di Kyip Capital di due aziende nel mercato dell’outsourcing di processo nei mercati banking, insurance e telco.

Applicare criteri e visione della circolarità alla gestione dei dati: quando e, soprattutto, come?

Applicare il criterio della circolarità significa sfruttare al meglio le informazioni. Su due fronti principali: costruendo in modo approfondito il bagaglio informativo che di solito utilizziamo per elaborare nuovi servizi e verificando le posizioni del cliente, nell’accezione più ampia, che sia un contraente, un correntista, un sottoscrittore di nuovo prodotto finanziario o un soggetto coinvolto in un incidente. Definiamo in questo modo le diverse angolature del prodotto/servizio: circolarità, dunque, nel senso di puntualità informativa e di costante aggiornamento, attraverso le interazioni successive che già fanno parte del ciclo di vita di un rapporto, sia esso un contratto, una semplice segnalazione o un reclamo. La relazione con il cliente, poi, ci consente la migliore elaborazione. Il tema della circolarità informativa si ripropone con grande frequenza in quasi tutte le azioni che ci riguardano e soprattutto, in prospettiva, è centrale nella relazione con le nuove generazioni. Non servono documenti o pdf per acquisire informazioni o lunghi e noiosi questionari. I giovani non aprono le mail e a volte non possiedono nemmeno un account. Vivono gli strumenti digitali in maniera naturale, rapida, istantanea. Si va verso una circolarità reale, più rapida, più puntuale, più fresca nelle modalità e nell’approccio linguistico.

Alle suggestioni della circolarità dei dati si aggiungono quelle legate alle applicazioni dell’intelligenza artificiale, che apre nuovi mondi, in parte ancora inesplorati.

Inesplorati, vero, ma anche subliminali, nel senso che siamo già oggetto dell’applicazione di questi strumenti nel quotidiano, ma ce ne rendiamo conto solo parzialmente. Davanti a noi c’è un’evoluzione molto rapida e radicale. La circolarità del dato è in atto e ci siamo dentro tutti i giorni. Un esempio per tutti: a tanti sarà capitato di fare ricerche su Google, magari per prepararsi alle vacanze, immaginando di affittare un camper per andarsene nella natura con la famiglia. Ebbene, subito dopo sui social siamo bersagliati da tutto ciò che riguarda i camper. E ancora: scrivere sui nostri device di temi per poi riscontrare immediatamente quei concetti tradotti in proposta commerciale, sempre attraverso i canali social. Sono esempi tipici di applicazioni legate alla circolarità del dato e all’intelligenza artificiale, che è in grado di automatizzare buona parte della raccolta informativa, razionalizzarla e riproporla a livello commerciale. Andiamo verso scenari in cui questi processi saranno accelerati. Più grande la capacità di automazione, più raffinate le capacità interpretative. Non riceveremo più solo il messaggio commerciale sul camper. Probabilmente lo strumento sarà in grado di capire se stiamo cercando un camper per comprarlo, per noleggiarlo o dove potremmo andare in vacanza, quali sono i noleggi convenienti o il mezzo più adatto al tipo di vacanza che immaginiamo. Questo modello evolutivo è dietro l’angolo. Così come le analisi predittive sui nostri bisogni: questo tipo di trasformazione è in corso, per esempio, nel mondo finanziario e assicurativo, che si sta interrogando su come utilizzare l’IA per creare prodotti istantanei. Non siamo più pensando all’instant insurance, che copre i rischi del nostro cane o il rischio infortuni quando si va a sciare. Stiamo pensando a prodotti che elaborano dati ampi e complessi e sono in grado di offrire in tempo reale coperture assicurative su temi complessi anche in termini matematici: i dati statistici da una parte, quella dei sinistri dall’altra, poi le varie circostanze del sinistro e la ricorrenza di alcune richieste di copertura assicurativa. Parliamo della possibilità di avere on demand prodotti nel ramo danni in contesti corporate molto complessi.

Allo stesso modo è vista la capacità propositiva di interazione di questi modelli. È possibile educare alla sostenibilità?

Stiamo parlando di strumenti, perciò è importante capire l’uso che se ne fa. Controllo e verifica costante dei dati vuol dire anche codificare posizioni, quindi capire il ranking delle aziende sulle tematiche esg. Rastrellare i dati ci può aiutare nel tenerli monitorati, soprattutto se sono ampi e di diversa natura, per sviluppare analisi predittive sull’impatto di un investimento, sull’efficientamento energetico, sull’introduzione di nuovi processi nella catena produttiva. Si potrebbero istruire sistemi di IA per monitorare l’attività social legata all’azienda o per smascherare i casi sempre più frequenti di green washing. Oppure costruire un sistema che supporti autonomamente il costante aggiornamento formativo su tematiche esg. Ci sono anche rischi, però. Il più grande, a cui tutte le aziende devono prestare attenzione: bisogna avere la consapevolezza che questi strumenti elaborano i dati attuali e storici. Se i dati sono corretti, si potrà lavorare su modelli corretti, ma se i dati sono carenti, marginali o non corretti, allora elaboreremo strumenti impropri. 

Una bella responsabilità per chi, come voi, opera in questo campo.

Stiamo lavorando molto per far sì che questo nuovo modo di raccogliere le informazioni, elaborarle e distribuirle, sia in termini di raccolta informativa che di proposta, diventi il più consistente possibile, per accompagnare le aziende nel costruire i primi modelli evolutivi. Il nostro obiettivo è lavorare insieme e diventare una data tech protagonista di un mondo che ancora non conosciamo e che dobbiamo esplorare. 

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