Elon Musk droghe X
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Licenziamenti, spunta blu a pagamento, valutazione a picco: il bilancio del primo anno di Musk a capo di X

Questo articolo è apparso su Forbes.com

X, l’ex Twitter, vale circa un terzo dei 44 miliardi di dollari spesi da Elon Musk per acquistarla un anno fa, secondo un’istituzione finanziaria. Un crollo frutto di 12 mesi di ristrutturazione massiccia del marchio e delle funzionalità, di un consistente calo delle entrate pubblicitarie e di cambi di dirigenza.

I fatti chiave

  • Il 31 agosto X è stata valutata 16,9 miliardi di dollari in base ai dati di Fidelity. La società possiede una piccola quota della piattaforma e stima che il suo valore sia drasticamente diminuito nell’ultimo anno. Non è detto, va precisato, che Fidelity abbia informazioni privilegiate sull’azienda, che Musk ha tolto dalla Borsa dopo la conclusione dell’affare, il 27 ottobre 2022.
  • Gli inserzionisti, che rappresentavano la maggior parte delle entrate di Twitter prima dell’acquisto da parte di Musk, sono scappati in massa dalla piattaforma dopo la chiusura dell’affare. Il risultato è stato un calo del 55% degli introiti pubblicitari rispetto all’ottobre 2022, secondo la Reuters.
  • All’inizio di quest’anno Insider Intelligence ha calcolato che la pubblicità avrebbe portato a X 2,9 miliardi di dollari per il 2023, con un calo di oltre 1 miliardo rispetto al 2022. Tra le ragioni, “i problemi di sicurezza, le politiche confuse e una tecnologia non funzionante”.
  • Le banche che hanno prestato soldi a Musk per comprare Twitter, tra cui Morgan Stanley, Bank of America e Barclays, dovrebbero perdere circa 2 miliardi di dollari al momento di scaricare il debito, secondo il Wall Street Journal.
  • Anche il numero di utenti e di download è calato nell’ultimo anno, secondo Similarweb e SensorTower. A settembre gli utenti attivi mensili erano diminuiti di quasi il 15% a livello globale, mentre i download dell’app sono scesi del 38% tra ottobre 2022 e settembre 2023. 

“Utili già all’inizio del 2024”

L’amministratore delegato di X, Linda Yaccarino, il mese scorso alla Code Conference di Vox Media ha affermato che la maggior parte dei principali inserzionisti era tornata sulla piattaforma, dopo essersene andata in seguito all’acquisizione da parte di Musk. Yaccarino, che è diventata ad a giugno, ha aggiunto che la società era “sul punto di raggiungere il pareggio di bilancio” e sembra poter generare un utile all’inizio del 2024.

L’ad ha dichiarato che X ha 200-250 milioni di utenti attivi giornalieri “o qualcosa del genere”, ma non ha garantito l’attendibilità delle cifre. X, che continua a cercare nuove fonti di entrate, ha eliminato il divieto di spot a tema politico in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Il divieto era stato introdotto dall’ex amministratore delegato, Jack Dorsey, nel 2019.

I nuovi concorrenti di X

Un gruppo di social alternativi a X è nato per rispondere ai cambiamenti dell’ex Twitter, a volte caotici. Tra questi ci sono Bluesky, Mastodon e Threads di Meta. Bluesky è stato creato da Dorsey per creare una versione decentralizzata di Twitter. La piattaforma è diventata accessibile al pubblico, in versione beta, a febbraio. L’app rimane però su invito e ad aprile aveva ammesso circa 20mila utenti appena.

Mastodon, una piattaforma di blogging decentralizzata, ha visto il numero degli utenti attivi mensili raggiungere i 2,1 milioni a luglio, ma ha ricevuto lamentele per la sua confusione rispetto a X.

Il concorrente più atteso era Threads, lanciato a luglio. La piattaforma ha avuto la più rapida crescita nella storia delle app, assicurandosi 100 milioni di utenti in appena cinque giorni. Tuttavia, dopo quella partenza eccezionale, in breve è arrivato un calo. Gli utenti sono diminuiti quasi del 70% nel giro di pochi giorni dopo il picco del 7 luglio.

Nonostante i suoi controversi cambiamenti, X ha ancora una base di utenti più attiva di quelle delle app di social media che speravano di detronizzarla. Insider Intelligence calcola che Threads avrà 23,7 milioni di utenti attivi mensili negli Stati Uniti entro la fine del 2023, contro i 56,1 milioni di X.

I nuovi abbonamenti

Musk, che a luglio ha ammesso la perdita del 50% delle entrate di X, di recente ha confermato che la piattaforma lancerà presto due livelli di abbonamento premium. X ha già un piano che costa 8 dollari al mese e assicura agli utenti la spunta blu, la possibilità di modificare i tweet e altre funzionalità.

Quanto è ricco Elon Musk

Forbes stima il patrimonio di Elon Musk in 220,8 miliardi di dollari. La cifra lo rende la persona più ricca del mondo ed è dovuta soprattutto alle quote di Tesla e SpaceX.

Un anno di rivoluzioni

Musk ha comprato Twitter dopo mesi di dispute legali con l’azienda, che aveva accettato la sua offerta di 44 miliardi e gli aveva poi fatto causa quando aveva cercato di tirarsi indietro. Musk avrebbe finanziato l’acquisto tramite liquidità, prestiti e investitori esterni. Il cambio di nome di Twitter è stato il più clamoroso tra i tanti cambiamenti della piattaforma, tra cui anche la rimozione del logo dell’uccellino.

L’introduzione dell’abbonamento premium ha obbligato a pagare per alcune funzionalità, tra cui la modifica dei messaggi, la spunta blu di verifica e una posizione privilegiata tra i risultati di ricerca. La svolta sulla verifica ha scatenato proteste da parte degli utenti, che hanno segnalato come impostori e account parodia avrebbero potuto ingannare più facilmente gli utenti pagando per la spunta blu. In precedenza, per la spunta si richiedeva che utenti come testate giornalistiche, agenzie governative e personaggi pubblici rispettassero alcuni requisiti e possedessero account “autentici, rilevanti e attivi”.

In estate Musk ha annunciato che X non avrebbe più permesso di bloccare utenti. A suo giudizio, la funzionalità “non aveva alcun senso” ed era sufficiente continuare a permettere di silenziare gli account e bloccare gli utenti nei messaggi diretti.

X, per diventare quella che Musk ha definito “l’app per tutto”, ha lanciato anche funzioni video e audio.

Altri cambiamenti significativi hanno riguardato il personale. Il miliardario ha dichiarato alla Bbc di avere licenziato più di seimila dipendenti, cioè circa l’80% della forza lavoro. Tra i tagli ci sono stati quelli agli addetti alla moderazione dei contenuti e alle relazioni con i media e quelli al team che dovrebbe assicurare la correttezza nei processi elettorali.

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