Articolo tratto dal numero di novembre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
La Svizzera è conosciuta per la qualità dei servizi e dei prodotti. Nel commercio internazionale, questo fenomeno viene definito country of origin effect. Non tutti sanno, però, che la Svizzera detiene un record di qualità europeo per il sistema universitario. Secondo Universitas 21, rete internazionale di università ad alta intensità di ricerca, quello della Svizzera è il miglior sistema universitario europeo e il secondo al mondo, dopo quello degli Stati Uniti.
La classifica considera formazione, ricerca, innovazione e interconnessioni tra istituzioni e stakeholder, sia nazionali che esteri. Sulla base di questo patrimonio storico di metodo e di conoscenza si è sviluppata la Swiss School of Management, fondata nel 1981 a San Gallo, che conta oggi oltre cinquemila laureati e 22 centri di apprendimento in dieci paesi.
La Swiss School of Management offre corsi di laurea di primo livello, mba e dba e ha inaugurato di recente una sede a Milano. A guidare lo sviluppo della scuola è Stefano Anzuinelli, direttore centrale delle sedi di Brescia e Milano e manager con esperienza internazionale. Laureato in lingue e specializzato alla Bocconi, Anzuinelli racconta le opportunità di un modo diverso di fare formazione, anche in Italia.
Se il mondo cambia sempre più velocemente, come può stare al passo il sistema universitario?
I cambiamenti nel nostro settore sono velocissimi. Per garantire la miglior formazione è necessario innovare, mantenendo alcuni principi. Il primo è il concetto di umanità: nessun processo creativo può generare un risultato senza un rapporto umano. Questo significa conoscere le persone e, nell’ambito della formazione, si traduce nel limitare il numero di studenti per gruppo o classe. È poco efficace avere classi con centinaia di studenti che ascoltano la lezione, a distanza, grazie a un microfono. I nostri gruppi si riuniscono intorno a un tavolo. La formazione deve incentivare la curiosità. E poi bisogna parlare di adattabilità.
Che cosa significa promuovere adattabilità nella formazione avanzata?
In questi tempi le informazioni possono essere ricavate da ciò che ci circonda e da internet. Occorre perciò che gli educatori incentivino un forte senso critico. Per quanto riguarda il metodo, dobbiamo ribaltare paradigmi e non dare nulla per scontato.
I test Pisa, che fotografano le capacità degli studenti, mostrano uno scenario preoccupante per quanto riguarda le competenze in Italia. Come dovrebbero agire le istituzioni?
Ci sono voci a favore e voci contrarie a questo tipo di test, ma la fotografia del nostro paese è da sempre molto allarmante. Nel 2000 si è verificato in Germania il cosiddetto ‘Pisa-shock’: i tedeschi erano convinti, fino ad allora, di avere uno dei migliori sistemi di formazione al mondo, ma i test Pisa smentirono questa tesi. Di conseguenza tutto è stato rivoluzionato. Il sistema italiano ottiene sempre gli stessi risultati, ma i processi non cambiano. In Germania hanno risposto allo shock promuovendo molte più scuole a tempo pieno, e questo ha migliorato i risultati. Anche in Italia le esperienze delle scuole elementari sono spesso considerate positive, mentre le difficoltà sembrano iniziare dalle medie e dal liceo, nelle quali si avrebbe bisogno di un contenitore scolastico più integrato, come quello fornito dal modello anglo-americano, che è stato adottato in Germania. Un modello che valorizza competenze e capacità, rispetto alla standardizzazione del voto. Bisogna avere il coraggio di cambiare. Fa riflettere che la scuola che ho frequentato, fino al 1981, sia uguale a quella di oggi.
Che cosa distingue il metodo svizzero dagli altri sistemi di formazione avanzata?
Il nostro modello è il risultato di un’esperienza basata su interconnettività e multiculturalità. All’interno di Swiss School of Management adottiamo programmi di studio aggiornati, sia per gli input che gli output. Il nostro sistema è basato sulla conoscenza delle aspirazioni degli studenti. Anche per questo averne pochi è fondamentale.
Swiss School of Management offre anche programmi avanzati di formazione. Qual è il vostro target e che cosa offrite ai professionisti?
Noi offriamo sia laurea che master e dottorato. L’mba, tutto in inglese, è rivolto a professionisti che hanno già terminato una parte del percorso accademico o che hanno raggiunto obiettivi nel proprio settore, ma che sanno che con un mba possono aumentare le opportunità di carriera. Ci sono diverse specializzazioni, ma l’aspetto fondamentale è la praticità del corso. Rifuggiamo dalla teoria pura e basiamo il modello su un approccio pratico. La maggior parte delle ore sono di tirocinio e lo studente può svolgere i trimestri a Dubai, Barcellona, Singapore o nelle diverse sedi internazionali. Il percorso di valutazione avviene attraverso paper presentati nelle classi. È un’occasione per migliorare le competenze in public speaking, esperienza che nelle università tradizionali spesso manca. Un’altra caratteristica della nostra realtà è che i docenti sono quasi tutti professionisti. Anche questo fa la differenza.
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