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Non solo Shein: ecco le più grandi società che potrebbero quotarsi nel 2024

Shein, il colosso cinese del fast fashion, ha depositato i documenti riservati per la quotazione in Borsa negli Stati Uniti. Si candida così a entrare in una lunga lista di quotazioni di alto profilo nei prossimi mesi.

Quali grandi aziende potrebbero quotarsi nel 2024

  • Nonostante l’ultima raccolta di capitali privati sia avvenuta a una valutazione di 66 miliardi, secondo Bloomberg Shein punta a 80-90 miliardi. La sua potrebbe diventare così una delle più grandi Ipo della storia. Il fondatore, Sky Xu, ha un patrimonio di 11,2 miliardi di dollari.
  • La piattaforma di social media Reddit (la cui ultima valutazione, secondo Pitchbook, è di 10 miliardi di dollari) e Skims (4 miliardi), il brand di abbigliamento della miliardaria Kim Kardashian, sono un passo indietro rispetto a Shein. Secondo Bloomberg, Reddit sta valutando una quotazione già nel primo trimestre, e anche Skim potrebbe approdare in Borsa l’anno prossimo.
  • Rubrik, una società di protezione dei dati nel cloud, potrebbe quotarsi già nel prossimo trimestre, secondo Bloomberg. L’ultima valutazione è stata di 4 miliardi di dollari.
  • All’inizio di novembre alcune testate hanno scritto che Starlink, la divisione di internet satellitare di SpaceX, che è una società privata ed è valutata circa 150 miliardi di dollari, potrebbe quotarsi nel 2024. Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX e persona più ricca del mondo, ha però liquidato le notizie come “false”.
  • Altre aziende private multimiliardarie che si vocifera vadano verso l’Ipo sono le società di tecnologia finanziaria Stripe (valutata 50 miliardi), Chime (25 miliardi) e Klarna (6,7 miliardi). A queste si aggiunge Databricks (43 miliardi), servizio di analisi dati basato sull’intelligenza artificiale. Per nessuna di queste aziende è però definito un approdo in Borsa nel 2024.

Il mercato delle Ipo

Le prossime Ipo arriveranno in un mercato piuttosto freddo verso le società più giovani. Le azioni delle protagoniste delle cinque maggiori Ipo dell’anno – l’azienda britannica di chip Arm, quella di marketing Klavivo, il servizio di consegna Instacart, il produttore tedesco di sandali Birkenstock e Kenvue, spin-off di Johnson & Johnson – sono in ribasso del 2% medio rispetto al momento della quotazione.

La frase chiave

“Osserviamo le società che si stanno quotando in Borsa, valutiamo l’andamento delle loro Ipo e monitoriamo i mercati, ovviamente”, ha dichiarato a Forbes in settembre Ali Ghodsi, l’amministratore delegato miliardario di Databricks. Ghodsi ha aggiunto che gli alti tassi di interesse, che in genere pesano molto sulle startup, che dipendono dai prestiti, ha reso “caute” le aziende che pensano allo sbarco in Borsa. 

Lo scenario delle quotazioni

Dopo i picchi del 2020 e del 2021, dovuti anche alla proliferazione delle fusioni inverse, le Ipo sono diminuite drasticamente nel 2022, fino ai minimi precedenti la Grande Recessione. Le quotazioni sono tornate a crescere nel 2023, anche se lentamente. Secondo dati Ey, le Ipo statunitensi hanno raccolto 18,6 miliardi di dollari nei primi tre trimestri del 2023: una cifra nettamente superiore ai 7,2 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, ma ancora lontanissima dai 155,8 miliardi generati in tutto il 2021.

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