Peter Diamandis
Innovation

Forever Young: una fondazione americana darà 101 milioni di dollari a chi riuscirà a invertire l’invecchiamento

Questo articolo è apparso su Forbes.com

“What a drag it is getting old“, che seccatura invecchiare, cantavano i Rolling Stones nel 1966. Ed è ancora vero, secondo il presidente esecutivo della XPrize Foundation, Peter Diamandis. “Quando le persone invecchiano, escono dalla società e dal lavoro. Succede per molti motivi: non hanno la lucidità cognitiva per interagire con gli altri, non hanno la forza di muoversi, lottano contro la malattia”.

Provare a cambiare tutto questo è l’obiettivo del nuovo premio istituito dalla sua organizzazione. XPrize Foundation ha annunciato il nuovo Healthspan XPrize da 101 milioni di dollari, che vuole premiare i team di ricerca che sviluppano terapie che invertono in modo misurabile il declino legato all’età in adulti – per il resto sani – tra i 65 e gli 80 anni. Si considerano tre aree: le capacità cognitive, il sistema immunitario e la funzionalità muscolare.

Il premio prevede anche un bonus di 10 milioni per il team in grado di invertire il degrado muscolare dei pazienti con distrofia facio-scapolo-omerale (facio-scapulo-humeral dystrophy, fshd).

Tutti i trattamenti devono poter essere amministrati in un anno al massimo e devono dimostrare efficacia per almeno dieci anni.

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Da dove vengono i soldi dell’Healthspan XPrize

I soldi per i premi vengono da varie fonti. Quaranta milioni saranno donati dalla Hevolution Foundation. Il fondatore di Lululemon, Chip Wilson, contribuirà con 26 milioni al premio principale e fornirà i 10 milioni del premio per la fshd. Il resto verrà da donazioni più piccole di altri sostenitori di XPrize.

Diamandis ha dichiarato a Forbes che accarezzava l’idea di un premio legato alla longevità da almeno 15 anni. Con i nuovi progressi dell’intelligenza artificiale, delle terapie geniche e di altre tecnologie, questo è sembrato il momento giusto per istituirlo. “Stiamo cominciando a capire perché invecchiamo, come rallentare il processo e, potenzialmente, come fermarlo e invertirlo”, ha detto.

La XPrize Foundation, che Diamandis, 62 anni, ha fondato nel 1994, non è nuova a premi di questo tipo. Nel 2004 ha assegnato il primo premio da 10 milioni di dollari per la prima navicella privata che ha volato nello spazio, sostenuta dal cofondatore di Microsoft Paul Allen e progettata da Burt Rutan. La tecnologia sviluppata dal loro team è alla base dei razzi usati dalla Virgin Galactic di Richard Branson. Tra gli altri, sono arrivati poi quelli per un nuovo modo di ripulire dal petrolio, per un dispositivo compatto che può diagnosticare varie malattie e per un metodo per mappare meglio il fondo del mare. Non tutti i premi istituiti vengono poi assegnati: nel 2018, per esempio, un riconoscimento finanziato da Google per un lander lunare privato è rimasto senza vincitore.

Allungare la salute

L’idea di usare le nuove tecnologie per prolungare la vita umana ha ricevuto grande attenzione negli ultimi anni. Spesso, le storie hanno riguardato gli estremi a cui alcuni individui sono disposti a spingersi per provare a vivere più a lungo. I creatori dell’Healthspan XPrize, però, spiegano di non essere interessati tanto a vivere di più, quanto alla qualità degli anni in più.

“Il sottotesto, qui, è che abbiamo già prolungato la vita: quella rivoluzione è già avvenuta”, ha dichiarato Jamie Justice, ex ricercatore della Wake Forest University e direttore esecutivo del premio Healthspan. I progressi della medicina hanno sicuramente cambiato molte cose. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (organismo di controllo della sanità pubblica statunitense), nel 1950 un americano di 65 anni poteva aspettarsi di vivere ancora per 12. Oggi quel numero è vicino ai 20.

Quegli anni in più, però, hanno un costo. Per questo, ha spiegato Justice, XPrize si concentra sul concetto di ‘healthspan’ (la durata della salute, letteralmente) più che su quello di ‘lifespan’ (la durata della vita). “Il punto è mantenere le persone attive, fare in modo che continuino a pensare e che abbiano una resistenza immunitaria sufficiente a uscire di casa”.

Chi vincerà il premio

Con il lancio del premio, la fondazione è entrata nella fase dei ‘commenti pubblici’, in cui accetta suggerimenti dai team interessati a concorrere e da altri soggetti, per definire con precisione che cosa e come misurare per quantificare l’inversione dell’invecchiamento in ambito muscolare (una delle funzioni più difficili da misurare). Negli altri due campi la valutazione è più semplice, perché ci sono test standard per misurare le capacità cognitive e il loro declino e le funzioni immunitarie. In tutti gli ambiti, l’obiettivo è assicurarsi che ci siano misurazioni che non possono essere manipolate per fare buona impressione senza migliorare in realtà le vite delle persone. In questa fase, i team possono anche manifestare l’intenzione di concorrere.

Nell’autunno del 2024 saranno pubblicate le linee guida definitive per determinare i vincitori. Nel 2025, fino a 40 team scelti dalla giuria riceveranno una sovvenzione di 250mila dollari e saranno invitati a restare nella competizione. Nel 2026 la giuria restringerà il campo dei pretendenti a un massimo di dieci team e assegnerà a ciascuno 1 milione di dollari per continuare nel suo lavoro. La somma rimanente sarà assegnata al team che dimostrerà di poter assicurare miglioramenti in tutti e tre i campi per 20 anni dopo solo un anno di trattamento. Se nessuno raggiungerà i 20 anni di miglioramenti, ci sono premi inferiori per chi otterrà miglioramenti per 15 o 10 anni. “Sarà incredibilmente difficile vincere”, ha ammesso Justice.

Rendere difficile vincere, però, è parte dell’essenza del premio. “Cerchiamo qualcosa che sia rivoluzionario, non cose che sappiamo già da 30 anni”, ha detto Diamandis, che ha sottolineato anche che il trattamento vincitore non sarà disponibile solo a una platea selezionata. “Uno degli obiettivi della competizione è assicurarsi che, in definitiva, gli approcci terapeutici siano disponibili a tutti”.

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