Carvana
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Un’azienda di auto usate batte Nvidia: ecco il titolo che è cresciuto di più nel 2023 a Wall Street

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Il titolo che ha ottenuto i migliori risultati dell’anno non è quello di una delle grandi compagnie tecnologiche a cui si è attribuito il recupero del mercato azionario nel 2023. È stato invece quello di Carvana, un rivenditore di auto usate che è stato sull’orlo della bancarotta. Il titolo, va precisato, resta comunque molto al di sotto del picco raggiunto durante la pandemia.

I fatti principali

  • Carvana ha visto il suo titolo crescere di oltre il 1.000% dal 1 gennaio 2023: più di qualsiasi altra società del Russell 3000, che segue la maggior parte delle aziende quotate americane.
  • L’aumento del titolo di Carvana è quasi doppio rispetto a quello del secondo in classifica, cioè quello del miner di bitcoin Marathon Digital, cresciuto quasi del 600%. Entrambi sono molto al di sopra dell’incremento medio dei titoli del Russell 3000 e del più citato S&P 500, che è intorno al 25%.
  • La riscossa di Carvana è arrivata dopo che l’azienda ha scongiurato i timori di fallimento dovuti all’aumento delle perdite in liquidità, accettando di ristrutturare il debito e registrando i primi trimestri con flussi di cassa positivi della sua storia nel 2023.
  • Ciò nonostante, il prezzo delle azioni di Carvana, che è intorno ai 54 dollari, resta inferiore dell’86% rispetto al picco di 377, raggiunto nel 2021. Gli analisti sono tutt’altro che convinti che l’azienda tornerà ai vertici degli anni scorsi. Secondo FactSet, il price target medio fissato per il titolo è di 37 dollari.

Crollo e risalita di Carvana

Carvana, che si è quotata nel 2017, ha registrato un’impennata della valutazione in seguito all’aumento della domanda di auto usate. La sua capitalizzazione di mercato è balzata dai 5 miliardi di dollari del febbraio 2020 ai 31 miliardi dell’agosto 2021. Un calo della domanda e un netto cambiamento delle condizioni generali del mercato – in particolare un rapido incremento dei tassi di interesse, che ha reso i finanziamenti per l’acquisto di auto molto più costosi – hanno avuto però effetti devastanti su Carvana. Le azioni sono precipitate fino ai 3,55 dollari del dicembre 2022, mentre la fiducia degli investitori è stata scossa da una serie di controversie, tra cui licenziamenti, vendita di titoli da parte di insider e – cosa forse più importante – una montagna di debiti.

Carvana ha registrato flussi di cassa negativi in ogni trimestre della sua storia di società quotata fino al 2022, generando circa -8 miliardi di free cash flow in quel periodo. I dubbi sulla possibilità di evitare il fallimento hanno raggiunto l’apice a dicembre 2022, quando Bloomberg ha scritto che i creditori avevano deciso di fare fronte comune nel trattare con l’azienda. Carvana sembra però essere riemersa da quella crisi in modo sorprendente. A luglio ha annunciato di avere raggiunto un accordo per tagliare il debito di 1,2 miliardi e ha nel terzo trimestre del 2023 ha chiuso per la prima volta in attivo, nonostante un calo delle entrate del 18% anno su anno, grazie al calo dei costi operativi.

I problemi di Carvana

Sebbene Carvana abbia evitato lo scenario peggiore, cioè quello della bancarotta, Wall Street non è per niente convinta che le azioni possano salire ancora. Quello di Carvana è uno dei titoli che più vengono venduti allo scoperto: circa il 35% delle azioni in circolazione è legato a operazioni di short, cioè che scommettono su un calo del titolo.

La frase chiave

Nonostante sembri avere rimediato agli errori commessi durante la pandemia, Carvana ha “tempistiche incerte verso un ritorno alla crescita”, ha scritto il mese scorso l’analista di Deutsche Bank Emmanuel Rosner in una nota ai clienti.

Un fatto collegato

Nella classifica dei titoli che hanno ottenuto i migliori risultati nel 2023 ce ne sono molti che hanno più che raddoppiato i valori dell’anno precedente, ma senza tornare ai picchi raggiunti durante la pandemia. È il caso di società di criptovalute come Coinbase (+400%), Marathon Digital e Microstrategy (+300%), della piattaforma di tecnologia finanziaria Affirm Holdings (+400%) e dell’operatore di scommesse sportive DraftKings (+200%). Il produttore di chip e specialista dell’IA Nvidia ha guadagnato più di tutti tra le aziende con una capitalizzazione di mercato superiore ai 100 miliardi di dollari, con un incremento superiore al 230%.

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