Smartworking - lavoro-ibrido
Strategia

Come il modello ibrido influenzerà l’attività lavorativa? La ricerca di Iwg

Flessibilità di orari, nuovi luoghi di lavoro, mix tra presenza e distanza, piattaforme di videoconference e sistemi di messaggistica. Con lo scoppio della pandemia, il lavoro ibrido ha rappresentato un nuovo modello di organizzazione del lavoro, passando da 500.000 a più di 8 milioni di lavoratori coinvolti in una settimana (marzo 2020).

Se da una parte lo smart working ha permesso di migliorare l’equilibrio vita-lavoro portando più benessere per i dipendenti, dall’altra ha imposto una serie di riflessioni sulle politiche aziendali e sull’adozione di una tecnologia adeguata. Il potenziamento di quest’ultima ha permesso a milioni di persone di cambiare le loro abitudini in funzione della flessibilità garantita dalle aziende.

Nuove figure professionali legate al lavoro ibrido

L’ultimo rapporto di Iwg, uno dei più importanti fornitori al mondo di spazi per lo smart working, ha messo in evidenza alcuni elementi che vanno a comporre il cosiddetto hybrid working e come questo modello influenzerà la vita lavorativa negli anni a venire.

“Il modello ibrido sta modificando radicalmente il nostro approccio al lavoro e le aziende che lo adottano attireranno i migliori talenti e otterranno il massimo dalle proprie risorse umane, riducendo al contempo i costi”, ha sottolineato Mark Dixon, fondatore e ceo di Iwg.

“Il ritmo di questo cambiamento proseguirà anche nel 2024 grazie al numero crescente di lavoratori e organizzazioni che ne comprenderanno gli evidenti vantaggi culturali, di sostenibilità e non solo”.

Tra le nuove professioni legate all’hybrid working troviamo lo chief hybrid officer, considerato già da aziende come Meta, Doist e GitLab,  incaricato di supervisionare e ottimizzare gli ambienti e i processi del lavoro ibrido, con il fine di bilanciare le esigenze dei dipendenti fra casa e ufficio senza pregiudicare la produttività e superando le criticità di natura logistica.

Questa figura può essere affiancata dall’office synchronizer, un professionista che si occupa di trovare le soluzioni più adeguate per garantire la collaborazione più efficace possibile tra i diversi colleghi.

Lavoro ibrido: il delicato equilibrio tra flessibilità e tempo

Adottare il lavoro ibrido, significa non solo garantire maggiore flessibilità, ma anche sviluppare una cultura aziendale dinamica e inclusiva, in grado di favorire la crescita di prospettive diverse e di contribuire a migliorare la soddisfazione dei dipendenti.

Oggi, una delle sfide per le imprese di oggi è quella di trovare un equilibrio tra incremento della flessibilità e tempo, al fine di stimolare una collaborazione fra le persone e un impegno condiviso da parte delle stesse.

Tutto questo si traduce in un approccio più olistico alle esigenze del personale aziendale, oltre che maggiore attenzione ai benefit riservati ai dipendenti, che potranno risultare decisivi per trattenere e attrarre nuovi talenti in futuro.

Tra questi troviamo la cura degli animali domestici, le ferie per i caregiver, oltre a politiche aziendali in grado di soddisfare le aspettative di maggior benessere dei lavoratori, come l’incremento del congedo parentale e il supporto alla salute mentale. Ma non solo. Le aziende dovranno essere capaci di fornire un supporto concreto ai genitori che lavorano anche da remoto, requisito fondamentale per mantenere una workforce diversificata e qualificata.

Dalla riprogettazione degli spazi alla sostenibilità

Come si legge nello studio, le strategie di DE&I (diversity, equity e inclusion) avranno un’incidenza significativa nell’ambito della progettazione degli spazi e degli arredi d’ufficio.

Per garantire benessere a chi lavorerà in presenza sarà fondamentale la gestione dei rumori e dell’illuminazione e la realizzazione di ambienti più confortevoli, mentre l’organizzazione del lavoro in modalità ibrida porterà progressivi contributi alla sostenibilità ambientale, con una riduzione delle emissioni fino al 70% nel Regno Unito e fino all’87% negli Stati Uniti (ricerca Iwg e Arup).

Il lavoro flessibile, come evidenzia lo studio, si lega a una riduzione dei costi e una crescita dei profitti. Per l’81% dei manager intervistati il modello ibrido rappresenta una soluzione per ridurre le spese di gestione, mentre per il 67% di loro la propria azienda continuerà ad organizzare l’attività dei propri dipendenti dividendone il tempo tra l’head quarter, un ufficio locale flessibile e l’abitazione privata nei prossimi cinque anni.

In questo senso, l’educazione a un utilizzo più consapevole dell’intelligenza artificiale potrebbe aumentare tutti questi vantaggi, concedendo ai dipendenti più tempo a disposizione per collaborare fra loro.

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