Under 30

Milano da scrocco: l’idea di due under 30 per vivere la città a costo zero

Quando è stata usata per la prima volta l’espressione “Milano da bere” in una campagna pubblicitaria erano gli anni ’80, e lo slogan si riferiva ad alcuni ambienti sociali della città, riflesso di un’anima festaiola e per certi versi elitaria.

Come nasce Milano da scrocco

Oggi i tempi sono cambiati, e molti giovani usano i social per raccontare un volto nuovo della città, più inclusivo e accessibile. Nel 2018 la modenese Giada Lanzotti e il monzese Alessio Ferrantino stavano frequentando il corso di nuove tecnologie dell’Arte all’Accademia di Brera. Dal loro incontro, l’intuizione di creare il format Milano da scrocco, che segnala eventi e appuntamenti di natura culturale e gastronomica gratuiti, o comunque alla portata di tutti.

“Cercavamo un modo di vivere la città che fosse accessibile a uno studente senza una grande disponibilità economica”, raccontano. “Girando la città ci siamo resi conto di quanti eventi e occasioni Milano offrisse gratuitamente. Non esisteva però un sito o un’app che li raccogliesse tutti, quindi abbiamo deciso di crearla noi”. All’inizio hanno aperto solo una pagina Facebook.

Una guida per scoprire gli eventi della città

“Nel 2018 era ancora un social utilizzato da tutti e, soprattutto, dove venivano postati gli eventi che ci limitavamo a condividere. Lo facevamo soprattutto per i nostri compagni di università, poi con il tempo abbiamo iniziato a crescere anche fuori dalla nostra cerchia, e siamo approdati su Instagram”. Se nei primi tempi il loro obiettivo era riunire gli eventi gratuiti della città, dopo la pandemia Milano da scrocco è diventata una guida per scoprire la città dalla cultura al food, dalla musica agli eventi.

“Vogliamo mostrare a tutti come sia possibile vivere a Milano, non sopravvivere, perché con le giuste accortezze chiunque può scoprire ogni giorno qualcosa di diverso, in ottica di risparmio”. Fondamentale, a tal proposito, è l’attività di ricerca e selezione: “Che si stia parlando di eventi, locali, o di qualsiasi altra iniziativa, c’è sempre un’attenta cernita, perché il panorama milanese è molto ampio, ma non tutto è compatibile con la nostra visione. La sfida? Trovare sempre il miglior rapporto tempo-qualità-prezzo”.

Le collaborazioni con brand e aziende

Negli anni, poi, la piattaforma ha iniziato a fornire consulenza per la creazione di eventi, collaborando con brand, aziende e piccole realtà milanesi. La risposta è stata positiva, non solo da parte di studenti e lavoratori (il canale principale è Instagram, dove la pagina ha 335mila follower, contro i 104mila di TikTok) ma anche nella fascia di età tra 18 e 24 anni e su Facebook, dove il pubblico va dai 35 ai 44 anni.

“Indipendentemente dall’età, chi segue la pagina vuole vivere la città e scoprire cose nuove. Per questo cerchiamo di diversificare moltissimo i contenuti, spaziando dalla cultura all’intrattenimento, fino al food e all’arte”. Ma come dovrebbe essere una ‘giornata ideale’ a Milano? I co-founder hanno le idee chiare. Sveglia alle 8, si parte da una delle metro principali come Cadorna, Centrale o Garibaldi. Alle 9.30-10 è il turno di una delle mostre gratuite di Palazzo Reale o della Triennale.

“Per chi lavora o studia, ci sono tantissimi posti che consentono di lavorare gratuitamente in spazi di co-working o bar open space: ci piace che in città si dia spazio a freelance o dipendenti in smart working che hanno voglia di uscire di casa, ritrovarsi e fare network”. All’ora di pranzo, invece, si può optare per una trattoria milanese, “quelle un po’ vecchio stile, con prezzi alla portata di tutti” sui Navigli, oppure immergersi nello street food di Chinatown.

Il pomeriggio è dedicato alla cultura e allo sport, a scelta una visita all’Hangar Bicocca o una pedalata sulla ciclabile della Martesana. Alle 18 scocca l’ora dell’aperitivo tra i bar economici della Statale, alle 21 serata con amici negli ostelli. “Qui puoi conoscere gente da tutto il mondo e, se sei in compagnia, sono questi gli ambienti informali dove divertirsi in maniera autentica”.

Come moda e design hanno cambiato il volto di Milano

Sul loro sito, dove hanno raggiunto circa 50mila visitatori mensili, Giada e Alessio condividono gli appuntamenti milanesi a partire da Fashion week e Design week. E negli anni ne hanno osservato l’evoluzione: “La settimana della moda nell’ultima edizione di settembre 2023 è risultata molto più inclusiva. Alcuni brand hanno lanciato iniziative gratuite rivolte a tutti, animando in maniera diversa l’evento, noto per il suo carattere elitario per i non addetti ai lavori. La Design week, grazie soprattutto al successo del Fuorisalone, è invece la nostra preferita perché rende il design alla portata di tutti. L’edizione di aprile 2023, la prima post-Covid, ha avuto una partecipazione incredibile”.

L’augurio, proseguono, è che sulla scia di Expo del 2015, anche le Olimpiadi del 2026 mantengano la stessa apertura con eventi aperti a tutti. “Di idee ne abbiamo tantissime, a partire dalla possibilità di estendere il progetto anche ad altre città”, concludono.

“Ovviamente, questa sarà un’opzione che prenderemo in considerazione solo nel momento in cui ci saremo consolidati ancora di più a Milano. L’idea, comunque, rimane voler raccontare la città alla nostra community e allo stesso tempo creare nuove opportunità di incontro”.

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