Luca Cantoni, ceo Horizon Automotive
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Così Horizon Automotive ha creato un nuovo modello di business nel mercato del noleggio a lungo termine

Articolo di Serena Cappelletti tratto dal numero di marzo 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Horizon Automotive è nata nel 2020 da un’intuizione di Luca Cantoni, che ha intravisto nel noleggio a lungo termine spazi di miglioramento che potevano essere colmati da un nuovo modello di business.

Come avete chiuso il 2023?

I risultati del 2023 hanno sancito il successo di Horizon Automotive, con oltre 40 concessionarie partner che si sono unite al progetto e un aumento degli ordini del 55% rispetto al 2022. In un mercato del noleggio a lungo termine in crescita, abbiamo rafforzato la nostra posizione di leader del segmento intermediato, grazie soprattutto agli investimenti in tecnologia, al consolidamento del brand e dei servizi premium e all’espansione del network di concessionarie su scala nazionale. In soli tre anni abbiamo messo su strada oltre 10.500 veicoli, acquisendo circa 7.500 nuovi clienti tra privati, partite iva e aziende e, soprattutto, portando nuova linfa ai dealer italiani.

Qual è il segreto di questi risultati?

L’azienda ha conquistato la leadership, dimensionale e strategica, bruciando le tappe fisiologiche di una startup. La tecnologia è stata la forza trainante, come dimostrano gli investimenti nell’Horizon Mobility Platform, che consente ai concessionari di mettere in rete i veicoli in pronta consegna e soluzioni finanziarie, con il miglior canone calcolato in tempo reale attraverso algoritmi basati sull’intelligenza artificiale. La continua evoluzione del sito web ha posizionato Horizon Automotive come il principale marketplace digitale per il noleggio a lungo termine. Un altro elemento chiave è l’espansione continua delle nostre concessionarie partner. Con oltre 40 dealer, rappresentando oltre il 90% dei marchi, siamo presenti in 18 regioni italiane, con un piano di 20 nuovi store entro l’anno. Il nostro modello phygital ha unito l’esperienza digitale con quella fisica peculiare del mercato.

Recentemente ha parlato di evoluzione del concessionario in mobility provider.

È un cambiamento necessario, dato dal contesto storico senza precedenti. Uno dei momenti più propizi per cogliere opportunità di mercato. I risultati di una nostra indagine hanno evidenziato che ogni dealer ha un 34% di clienti ‘dormienti’, ma che potrebbero essere ricettivi a nuove proposte di mobilità su misura, come il noleggio, purché presentate in maniera adeguata a livello commerciale. Si tratta di rimettere il cliente al centro, diventando un vero mobility provider, cioè fare quello che i concessionari sanno fare, grazie alla loro vocazione al servizio che poggia sulla credibilità.

Quali sono i vostri piani per il futuro?

L’azienda vuole consolidarsi come unicum nel panorama tech-automotive, con obiettivi ambiziosi su clienti ancora in parte inespolarti, come i privati. Stiamo anche ipotizzando un‘esportazione del modello di business all’estero. In termini di tecnologia, stiamo investendo in nuovi campi di applicazione dell’IA. Stiamo lavorando al lancio del nostro primo prodotto di mobilità non intermediato, completando un portafoglio di soluzioni finanziarie oggi tra i più ampi del mercato. Collaboriamo già con 12 player del noleggio a lungo termine.

 

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