Under 30

10 idee a impatto sociale dei giovani innovatori under 30 scelti da Forbes nel 2024

Dalla sanità al turismo, dalla cura degli animali alla pulizia nelle strade e alla lotta contro il bullismo, le storie dei 10 under 30 selezionati quest’anno da Forbes Italia per la categoria Social Impact hanno, con le loro idee, risvegliato la coscienza collettiva su tematiche ad alto impatto sociale.

Alcuni sono giovanissimi, ma determinati a coinvolgere istituzioni, scuole e ospedali per imporre la loro visione imprenditoriale.

Scienza e sanità: le idee di 3 under 30

Nel settore scientifico, si distinguono le storie delle startup Rosso e The Good Scientists. La prima, co-fondata da Chiara Schettino, 22, e Filippo Toni, 17, agisce come ‘tessuto connettivo’ nella filiera del sangue. 

Attraverso una piattaforma di prenotazione, in collaborazione con associazioni di donatori e ospedali in tutto il Paese, Rosso semplifica il processo e coinvolge attivamente aziende attraverso eventi e servizi di prenotazione, con assistenza medica disponibile 24/7. “L’obiettivo è semplificare l’accesso alle donazioni, azzerando l’emergenza sangue entro il 2030 e abbassando il tempo di attesa dei pazienti riceventi”, ha spiegato Schettino.

Elena Del Pup, 25 anni, è invece la fondatrice di The Good Scientists. Unica italiana selezionata per la Clinton Global Initiative University 2022, programma di un anno promosso dalla Fondazione Clinton e dedicato ai giovani ricercatori per promuovere una società più equa e sostenibile, ha fondato la sua piattaforma per connettere ricercatori STEM con progetti di impatto sociale e ambientale.

Attualmente The Good Scientists è un’iniziativa no profit sostenuta da 12 volontari provenienti da 10 Paesi, che offre a no profit, ong e organizzazioni civiche la possibilità di collaborare con i ricercatori per realizzare impatto sociale attraverso la ricerca.

Fare bene all’ambiente: queste startup stanno facendo la differenza

Si rivolgono all’ambiente, seppur in ambiti differenti, i progetti di Francesco Musso, 26, co-founder di Dedalo AI, e Chiara Airoldi, 27, insieme a Olimpia Santella, 26, co-founder di Cloov.

Dedalo AI è una startup che aiuta le aziende a monitorare e ridurre il proprio impatto ambientale finanziata da Skydeck e Sequoia Capital, e accelerata in Silicon Valley. Cloov, invece, nasce nel 2022 dall’esigenza di abilitare i brand a introdurre strategie di circolarità nei loro business per allungare la vita dei capi. 

“Forniamo dati preziosi sui singoli prodotti che il partner può elaborare in ottica esg, e che possono essere utilizzati, ad esempio, per misurare il risparmio di CO₂ e di acqua”, ci hanno raccontato le co-founder. Con un aumento di capitale da 400mila euro, la realtà vuole ora approdare all’estero a partire da Paesi come Germania, Spagna e Nord Europa.

C’è poi Raffaele Nacchiero, 25, co-founder e ceo di AraBat, startup innovativa che ha rivoluzionato il settore del riciclo di batterie al litio attraverso la sua innovazione tecnologica: un processo totalmente sostenibile e circolare che consente di riciclare le batterie a fine vita e di recuperarne le materie prime attraverso l’impiego di acidi organici e scarti biologici o sottoprodotti vegetali.

Dopo aver raccolto quasi 100mila euro da premi e grant, attualmente stanno chiudendo il primo round di investimento da 2 milioni di euro.

Un progetto per rilanciare i borghi italiani

Si lega invece al turismo la piattaforma Ruralis, guidata da Nicolas Verderosa, startup per lo sviluppo del turismo e la gestione di case vacanze nei borghi e nelle aree interne italiane.

L’azienda si occupa di tutte quelle attività online di cui i proprietari necessitano per attrarre e gestire turisti internazionali, in modo da permettere loro di concentrarsi esclusivamente sull’accoglienza. Ruralis opera quindi nel mercato del digital property management, occupandosi della gestione digitale delle proprietà, lasciando al proprietario la parte operativa (check-in fisico, pulizia, manutenzione ecc.).

Nel 2023, la startup ha realizzato due aumenti di capitali: il primo di 210mila euro, in una campagna di equity crowdfunding sul portale CrowdFundMe (tra gli investitori anche il network Lifegate), e l’altro di 300mila euro, di cui 250mila da un investitore statunitense. Quest’ultimo, in particolare, ha consentito a Ruralis di partecipare al programma Investor Visa del Ministero delle imprese e del Made in Italy.

Nel frattempo, Verderosa e il suo team stanno avviando un round di serie A: “Continueremo a lavorare sulla qualità del prodotto che offriamo ai proprietari di case vacanza e turisti. L’obiettivo per l’anno in corso è quello di essere presenti in tutte le province italiane, e sbarcare in un altro Paese europeo”, ha detto Verderosa.

Prendersi cura degli animali: l’idea di questa ragazza 30enne

Annamaria Barbaro è co-founder e ceo di Empethy, piattaforma digitale innovativa che semplifica il processo di adozione degli animali.

La piattaforma opera da intermediaria tra le associazioni e gli adottanti, semplificando il processo di adozione tramite un sistema di matching progettato per guidare gli utenti verso la scelta dell’animale più adatto alle loro esigenze. In che modo? Utilizzando i filtri personalizzati e la geolocalizzazione, gli utenti possono visualizzare solo gli appelli di adozione che corrispondono alle loro preferenze.

Infine, la startup offre un servizio di consulenza online con esperti del settore come educatori cinofili o consulenti felini.

Tante le aziende che aderito al modus operandi di Empethy. “Italo Treno ha organizzato il primo Pet Day aziendale e collaborato con noi nella promozione delle adozioni, contribuendo a trovare una casa per oltre 200 animali”, ha raccontato la founder. “Aziende come BNP Paribas, Optima, Happily, Certform, Atida eFarma ed EDI Effetti Digitali hanno coinvolto invece i propri dipendenti in iniziative di sensibilizzazione e promozione delle adozioni, supportando le associazioni locali con attività di team building solidali presso i rifugi”.

Una startup contro il bullismo: la storia di Mirko

Mirko Cazzato ha 22 ed è il co-fondatore e team leader di MaBasta, associazione anti
bullismo che opera attraverso un protocollo di sei semplici azioni che ogni classe d’Italia può adottare per prevenire e contrastare atti di bullismo e cyberbullismo a scuola.

Finora, con il suo team di 40 ragazzi dai 14 ai 17 anni, Mirko ha conosciuto tante scuole, oltre
500 classi in Italia.

“Negli ultimi tre anni abbiamo raggiunto tanti enti come Regione Puglia, ActionAid, Figc, Banca Sella, Fastweb. “Una nuova collaborazione, volta a sensibilizzare sul bullismo in oltre 800
scuole, è partita a dicembre con regione Sicilia e Usr Sicilia, e tra i partner del progetto ci saranno anche Fondazione Carolina e Telefono Azzurro”, ci ha spiegato Cazzato.

“Continueremo a diffondere il nostro modello sperimentando nuove idee per aiutare dirigenti, docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario ad affrontare questo problema. L’iniziativa si chiama “CresceReteSereni”, e la chiave sarà costruire una grande rete nazionale. Per ora la stiamo sperimentando a Lecce, poi si vedrà”.

La tecnologia a servizio dell’innovazione

Giuseppe Pirillo, 17, e Denis Olivero, 18, sono le menti dietro RoboButts, dispositivo dotato di un braccio robotico, che automatizza il raccoglimento dei mozziconi di sigaretta. L’idea è venuta a entrambi tra i banchi di scuola: “Stiamo implementando una serie di sensori, schede e camere che permetteranno di automatizzare il processo e quindi permettere al robot di girare autonomamente per le strade”, spiegano.

Per migliorarne l’efficienza, poi, i co-founder hanno sviluppato un modello di intelligenza artificiale che riconosce la sigaretta nella parte di suolo inquadrata dalla webcam, seppure al momento non ne fornisce la posizione.

Finora, non hanno ricevuto nessun finanziamento esterno.

L’IA nella ristorazione per ridurre gli sprechi

Con Olivia, startup fondata da Francesco Tansella, l’intelligenza artificiale arriva nella ristorazione.

“Ci siamo accorti, attraverso il dialogo con i ristoratori e analisi di mercato, che il tema delle analisi predittive per i ristoranti poteva avere uno scopo più ampio”.

La loro è una web app che ogni giorno elabora i dati storici di un singolo ristorante, li combina con calcoli su dati di terze parti come eventi locali in calendario o previsioni meteo, e comunica i risultati all’imprenditore.

La piattaforma riduce così gli sprechi alimentari perché, prevedendo quanto produrre e quanto ordinare, permetterà al ristorante di buttare via meno cibo. La startup, cresciuta grazie a B4i-Bocconi for innovation, ha ottenuto finora il sostegno di LVenture Group e alcuni advisor.

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