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Come Arnold Schwarzenegger è diventato miliardario

Questo articolo è apparso su Forbes.com

La star ha interpretato molti ruoli nei suoi 76 anni: bodybuiler, campione d’incassi, burocrate. Ora veste anche i panni del miliardario.

Non ci sono tanti film ricchi d’azione come la vita reale di Arnold Schwarzenegger. Nato in una famiglia povera nel paesino austriaco di Thal (2.500 abitanti), dove ha poi scoperto che il padre era stato membro del partito nazista, la star di Terminator e Un poliziotto alle elementari ha sfruttato i suoi muscoli e il suo fascino per farsi incoronare quattro volte Mr. Universo, poi per conquistare Hollywood e la carica politica più importante della California. Lungo questo cammino ha trasformato la sua fama in fortuna economica. Il 76enne attore, secondo i calcoli di Forbes, ha oggi un patrimonio di 1 miliardo di dollari.

Schwarzenegger è l’ultimo di una serie di personaggi dello spettacolo che sono riusciti a capitalizzare la loro notorietà. Nella classifica dei miliardari 2024 Forbes ha contato 14 celebrità, tra cui la cantante Taylor Swift, il creatore di Law & Order Dick Wolf, 77 anni, e il comico Jerry Seinfeld, 70. Schwarzenegger è il secondo attore a entrare nella graduatoria dopo Tyler Perry, 54 anni, conosciuto soprattutto per la saga di Madea, che ha un patrimonio di 1,4 miliardi di dollari. Schwarzenegger, però, ha seguito un percorso diverso per giungere alla ricchezza di oggi. Un cammino fatto soprattutto di investimenti azzeccati e non solo di recitazione.

Quanto ha guadagnato Schwarzenegger a Hollywood

Schwarzenegger, che si è trasferito negli Stati Uniti nel 1968 e all’inizio ha faticato a ottenere ruoli a causa del suo accento marcato, ha girato circa 50 film, che hanno incassato 5,5 miliardi di dollari al botteghino. Secondo le stime di Forbes, ha guadagnato circa 500 milioni di dollari per queste pellicole, in parte grazie al modo in cui ha strutturato i contratti con le case di produzione. Quando i dirigenti dello studio esitavano a dare il via libera a I gemelli, la sua prima commedia, in cui recitava anche Danny DeVito, Schwarzenegger accettò di rinunciare al suo cachet e si accordò per ricevere quasi il 20% degli incassi. Il film del 1988 fu un grande successo e gli permise di guadagnare alla fine più di 35 milioni di dollari: molto più di quanto avrebbe ottenuto facendosi pagare in anticipo con un contratto tradizionale. “Fu un accordo storico, al punto che lo studio non lo rifarebbe mai e poi mai”, ha dichiarato Schwarzenegger in un’intervista del 2016.

L’attore ha anche guadagnato milioni grazie alle sponsorizzazioni di prodotti e a pubblicità come il suo cameo nello spot Agent State Farm al Super Bowl 2024. Secondo i calcoli di Forbes, però, circa il 65% di tutti i guadagni di Schwarzenegger legati al mondo dello spettacolo vanno in tasse e in varie spese, come quelle per l’agente, il manager, l’avvocato e altre. Al netto delle tasse, quindi, gli sono rimasti circa 170 milioni. Lo stesso Schwarzenegger calcola di avere rinunciato a 200 milioni di guadagni da Hollywood per fare il governatore della California dal 2003 al 2011.

Il gusto del rischio

Chi lo conosce bene indica un elemento preciso tra le principali ragioni dei suoi successi finanziari: un sano appetito per il rischio. “Volevo fare grandi investimenti che fossero interessanti, creativi e diversi”, ha scritto Schwarzenegger nel suo libro Total Recall (il titolo originale del film Atto di forza, ma anche ‘rievocazione completa’, ndt). “Le scommesse conservative – il genere di scommessa che avrebbe generato un guadagno del 4% all’anno, mettiamo caso – non mi interessavano”.

I rischi hanno premiato Schwarzenegger come investitore, ma potrebbero avere avuto ripercussioni sulla sua vita privata. Il mese scorso l’attore è stato citato durante il processo all’ex presidente Donald Trump sul caso Stormy Daniels (per il quale la giuria sta deliberando) dall’ex editore del National Enquirer David Pecker, che ha dichiarato di avere stretto con Schwarzenegger, ai tempi della sua campagna per la carica di governatore, un accordo ‘catch and kill’ analogo a quello che aveva con il team di Trump (il ‘catch and kill’ è una pratica giornalistica molto controversa, che consiste nel pagare una fonte per avere l’esclusiva di una notizia, farle firmare un accordo di non divulgazione e poi non pubblicare la storia, in modo da nasconderla, ndt).

Pecker ha dichiarato che 40 donne che volevano fare dichiarazioni sul candidato approcciarono American Media, all’epoca proprietaria del National Enquirer. Ha aggiunto di avere sborsato “centinaia di migliaia” di dollari per evitare che le storie uscissero sul National Enquirer e aiutare Schwarzenegger, che a un certo punto riceveva 1 milione di dollari all’anno da American Media per promuovere i suoi periodici sul fitness. Al momento della pubblicazione di questo articolo, i portavoce dell’attore non hanno risposto alla richiesta di commento di Forbes. (Schwarzenegger ha ammesso, in una docuserie di Netflix sulla sua vita, che il suo comportamento è stato “sbagliato”. Il Los Angeles Times ha riportato per primo diverse accuse di palpeggiamenti e molestie sessuali contro l’attore nel 2003).

Il divorzio di Schwarzenegger dall’ex giornalista ed erede della dinastia dei Kennedy Maria Shriver è stato finalizzato nel 2021. Poiché i termini del divorzio non sono stati resi pubblici, Forbes ipotizza che la coppia non avesse un accordo prematrimoniale e abbia diviso i suoi beni al 50%, secondo la legge della California. Se i due avessero firmato un accordo prematrimoniale, Schwarzenegger potrebbe avere un patrimonio doppio.

Gli investimenti immobiliari di Schwarzenegger

Schwarzenegger ha subito fatto fruttare i suoi soldi. Poco dopo essere arrivato in California, nel 1968, ha usato i proventi della sua attività come bodybuilder, assieme ai guadagni extra di qualche lavoro secondario – posava mattoni con l’amico e collega bodybuilder Franco Columbo e vendeva per corrispondenza opuscoli sul fitness -, per iniziare a comprare condomini a Santa Monica. Afferma di essere diventato milionario già negli anni ’70, prima di ottenere ruoli importanti al cinema.

Da allora, Schwarzenegger ha investito in immobili commerciali, private equity e azioni. È founding client di Main Street Advisors, la società che il suo consulente finanziario di lungo corso, Paul Wachter, ha istituito nel 1997 al solo scopo di aiutarlo a gestire i suoi soldi. (L’azienda si è poi allargata per fornire consulenza anche ad altre celebrità, come LeBron James e Billie Eilish).

Tra i principali investimenti immobiliari c’è quello con cui Schwarzenegger ha riqualificato un intero isolato di Santa Monica, che ha poi venduto nel 2006. Negli anni ’80 ha acquistato 812 Main St., un edificio di duemila metri quadrati nella parte più esclusiva di Venice Beach, per circa 12 milioni di dollari, per poi rivenderlo nel 2013 a quasi il triplo. In passato ha avuto una quota significativa del Waldorf Astoria Hotel di Beverly Hills ed è un investitore di lunga data dell’Easton Town Center, un grande centro commerciale fuori Columbus, in Ohio. Il complesso, il cui sviluppo è stato guidato dal controverso miliardario di Victoria’s Secret Les Wexner, ha risultati economici tra i migliori degli Stati Uniti. In un discorso del 2001 Schwarzenegger ha definito Wexner uno dei suoi “maestri”. Nel 2004 Wexner, secondo i giornali, ha organizzato una raccolta fondi da 2.500 dollari a testa per Schwarzenegger nella sua casa dell’Ohio.

L’idolo Warren Buffett

Un altro mentore di Schwarzenegger è Warren Buffett di Berkshire Hathaway, che l’attore ha definito “il più grande investitore di sempre”. I due si sono incontrati alla fine degli anni ’90 e in seguito Buffett è stato consulente economico della campagna di Schwarzenegger. Più di recente, in un’intervista rilasciata nel 2021 al New York Times, la star ha indicato l’oracolo di Omaha come la ragione per cui non investe in bitcoin o altre criptovalute: “Sono come Warren Buffett. Non investo in cose che non capisco”.

Invece Schwarzenegger ha investito in alcuni dei marchi più famosi d’America. Ha scommesso su Starbucks negli anni ’90 e possiede ancora quote dell’impero del caffè. È stato investitore in un round di serie A di Google del 1999, quindi a un certo punto ha venduto azioni, per poi ricomprarne più di recente. Tra gli altri titoli in cui ha investito in vari momenti ci sono Beyond Meat, Amc e Yes Network.

Uno degli investimenti più creativi pensati con Wachter è stato il famoso acquisto di un Boeing 747 da 130 milioni di dollari che è stato poi riaffittato a Singapore Airlines. L’attore ha versato in anticipo circa 10 milioni di dollari. Wachter afferma che i due hanno guadagnato dall’affare (non specifica quanto), ma ammette che non è stato “il grande colpo” che avevano immaginato, in parte a causa del calo del valore delle linee aeree dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.

La più grande scommessa di Arnold Schwarzenegger

La scommessa più intelligente è stata forse l’acquisto di una quota di minoranza di Dimensional Fund Advisors, una società di investimenti da 718 miliardi di dollari di asset, fondata dal miliardario David Booth nel 1996. L’ex datore di lavoro di Wachter era all’epoca un investitore della società, che a quel tempo gestiva asset per circa 12 miliardi, e voleva vendere. Schwarzenegger fu convinto rapidamente dai legami tra Booth e uno dei suoi eroi, l’economista Milton Friedman, che chiamava il suo “idolo intellettuale”: Booth era stato studente di Friedman all’Università di Chicago.

In un primo tempo Schwarzenegger comprò poco meno del 5% della società per una cifra non dichiarata, ma “non ha mai venduto una singola azione e non lo farebbe mai”, dice Wachter, che ha descritto quello in Dfa come uno dei “più incredibili” investimenti che abbia mai visto. Quella quota iniziale, secondo le stime di Forbes, vale oggi quasi 500 milioni di dollari. (Wachter precisa che Schwarzenegger potrebbe vendere se la società dovesse mai quotarsi in Borsa).

Wachter ricorda i tempi in cui Schwarzenegger era governatore e lui doveva gestire interamente gli investimenti del suo cliente, per evitare conflitti di interesse. I due non avrebbero dovuto parlare del portafoglio dell’attore, ma Wachter ricorda che, quando il mercato crollò nel 2009, Schwarzenegger si rivolse a lui durante una partita dei Los Angeles Lakers e gli disse: “Sarà meglio che tu non venda nulla”. Wachter aggiunge: “È quel genere di persona. Sa che non è il momento di vendere. E ovviamente le cose si sono ristabilite alla grande dopo la crisi finanziaria, quindi ha avuto ragione”.

L’etica del lavoro di Terminator

Oltre agli investimenti immobiliari e a quelli azionari, Schwarzenegger continua a possedere diverse attività: la società di produzione cinematografica Oak Productions, Fitness Publications e la Pumping Iron America, che si occupa di cinema e di registrazione di marchi. Il suo vasto portafoglio di investimenti comprende anche l’Arnold Sports Festival, un evento di tre giorni che si svolge a Columbus e a Madrid e riguarda il bodybuilding e le prove di forza. Possiede anche immobili personali per un valore stimato in 40 milioni di dollari, tra cui un rifugio di montagna a Sun Valley, nell’Idaho, e una villa con sette camere da letto a Brentwood, in California.

Non tutti gli investimenti si sono rivelati vincenti. Nel 1991 Schwarzenegger, assieme a Bruce Willis e Sylvester Stallone, ha investito in Planet Hollywood. La catena di ristoranti a tema ha raggiunto una valutazione di oltre 3 miliardi di dollari nel 1996, salvo poi dichiarare bancarotta tre anni dopo. Anche se non si è avvicinato a incassare i 120 milioni di dollari che la sua quota a un certo punto valeva sulla carta, Schwarzenegger è uscito dalla vicenda sostanzialmente indenne. Su consiglio di Wachter, al momento di investire aveva passato due anni a negoziare sulla sua quota per avere avere “garanzie” significative. La sua salvezza è stata soprattutto la possibilità di cedere le quote prima degli altri investitori, dice Wachter, secondo il quale Schwarzenegger ha venduto abbastanza da guadagnare “significativamente” sull’investimento iniziale.

La chiave del successo dell’attore è stata la sua etica del lavoro. Secondo Margita Thomson, la sua ex addetta stampa, durante i suoi mandati da governatore i membri dello staff non erano autorizzati a usare la parola “stanco”. Schwarzenegger si riferiva al termine come “la parola con la S”. Thomson dice che l’attore che è “costantemente concentrato, giorno per giorno. È come se dicesse: ci sono 24 ore in una giornata, allacciatevi le cinture. Lavorate duro e siate disciplinati. Lui è così”.

Il 76enne più occupato del mondo

Perfino oggi l’attore, che qualche settimana fa ha rivelato di essersi fatto installare un pacemaker dopo diversi interventi chirurgici al cuore, continua ad avere un’agenda fitta di impegni. Lo scorso anno ha lanciato due programmi su Netflix: Arnold, un documentario in tre parti sulla sua vita, e Fubar, il suo primo ruolo da protagonista in una serie televisiva, poi rinnovata per una seconda stagione. Quando le riprese della serie termineranno, dovrebbe girare una commedia natalizia. Pubblica anche un quotidiano gratuito per circa 800mila abbonati e ci sono 20mila persone che pagano 99 dollari all’anno per la sua app di fitness, The Pump.

“Penso che sia il 76enne più occupato del mondo”, dice il capo dello staff di Schwarzenegger, Daniel Ketchell, che lavora con lui da quando era governatore. Secondo Ketchell, l’attore inizia la maggior parte delle giornate alle 5 di mattina, quando si sveglia per dar da mangiare ai suoi animali, tra cui tre cani, un cavallo in miniatura, un asino e un maiale. Quindi controlla le email urgenti sull’iPad e si allena, per poi dedicarsi alle sue occupazioni. Ketchell afferma che non è raro ricevere una chiamata FaceTime da Schwarzenegger alle 6 del mattino (non gli dà fastidio, perché anche lui si alza presto) o la domenica sera, dopo la trasmissione 60 Minutes.

Altri dicono che raggiungerlo è diventato quasi impossibile. “Ci sono strati di persone tra lui e il mondo”, dice Steve Algermissen, executive director dell’ufficio di Los Angeles della società di servizi immobiliari Cushman & Wakefield. Anche Forbes non è riuscita a ottenere un’intervista con Schwarzenegger tramite i suoi portavoce, nonostante diverse richieste di commento. Wachter, il suo consulente finanziario, ha risposto alle domande, ma non ha voluto rilasciare commenti sul patrimonio del suo cliente.

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