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Il primo sciopero della storia di Borsa Italiana: “Euronext investe sempre meno in Italia”

Le organizzazioni Sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, presenti nel Gruppo Borsa Italiana (parte del gruppo Euronext), hanno annunciato uno sciopero per giovedì 27 giugno con astensione dal lavoro nelle ultime due ore della giornata sino a fine servizio. È il primo della storia di Borsa Italiana. Le ragioni? “A fronte dell’importanza sistemica di tutte le società del Gruppo Borsa Italiana, denunciamo il costante, sistematico e complessivo disinvestimento dall’Italia del Gruppo Euronext, e lo svuotamento dall’interno delle strutture italiane”, si legge in un comunicato. Resta da capire come reagirà il mercato alla mobilitazione.

Le ragioni dello sciopero

Secondo quanto si legge nel comunicato diffuso dalle sigle sindacali, sono quattro le ragioni all’origine dello sciopero.

  • I sindacati sono preoccupati  “per la tenuta occupazionale sul territorio nazionale”. Tra i temi ci sono delocalizzazione e near shoring. “Mentre si delineano progetti di delocalizzazione e near shoring di intere aree di attività al di fuori dei confini nazionali,l’azienda continua a rifiutarsi di fornire garanzie e di intraprendere percorsi condivisi di tutela dei posti di lavoro e di valorizzazione delle professionalità esistenti”.
  • Secondo tema è quello legato alla questione salariale: “A fronte delle recenti dinamiche inflazionistiche, la scelta della parte datoriale di non corrispondere gli aumenti salariali previsti dal rinnovato del settore del credito attraverso assorbimento degli ad personam, rappresenta l’ultimo di una serie di episodi che evidenziano la volontà del Gruppo di non voler proteggere il poteredi acquisto dei lavoratori italiani”.
  • Terzo punto di preoccupazione è legato all’organizzazione del lavoro. “A seguito di strutture organizzative che nel corso del tempo sono divenute sempre più fragili, nel Gruppo Borsa Italiana è diventato sistematico e oramai strutturale il ricorso al lavoro straordinario, al lavoro di sabato, festivo e perfino notturno, unito ad una gestione insostenibile della reperibilità, mettendo a repentaglio la salute psicofisica dei lavoratori”.
  • Ultimo elemento di rivendicazione sindacale è legato al tema della governance e della progressiva perdita di autonomia direzionale e strategica delle società italiane del Gruppo Borsa Italiana. “A fronte della rilevanza nazionale dell’infrastruttura di mercato, come volano per la crescita economica e lastabilità finanziaria del nostro paese notiamo un progressivo trasferimento al di fuori dell’Italia dell’indirizzo strategico del Gruppo, e di uno spostamento dei ruoli apicali in altre aree geografiche del gruppo Euronext”.

“Preoccupazione per la tenuta del sistema Paese”

Tutti e quattro i punti sopra menzionati “crediamo siano la conferma della volontà del Gruppo Euronext di disinvestire progressivamente dall’Italia, scelta questa che desta profonda preoccupazione per la tenuta della competitività complessiva del sistema Paese, oltre che per le evidenti e potenziali ricadute occupazionali e depauperamento delle professionalità presenti sul territorio italiano”.

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