In un contesto molto complesso e delicato a causa dell’acuirsi dei conflitti geopolitici, ieri i titoli del settore aerospaziale e della difesa hanno fatto registrare nuovi record, nonostante fosse stata sommariamente una seduta negativa per i mercati. Sulla scia dell’ultima escalation in Medio Oriente, gli investitori di Wall Street hanno difatti anticipato le prossime mosse: ossia la stipula di nuovi e sempre più impattanti contratti per i fornitori militari.
- Ieri le azioni di diversi importanti appaltatori della difesa degli Stati Uniti hanno registrato un rialzo: Lockheed Martin, RTX (in precedenza Raytheon), Northrop Grumman e L3Harris hanno guadagnato più del 2,6%, in rialzo dopo che l’esercito israeliano ha segnalato di aver subito attacchi missilistici dall’Iran, un giorno dopo che le forze di terra israeliane sono entrate in Libano nel conflitto contro Hezbollah.
- Martedì le azioni di Lockheed Martin e RTX hanno raggiunto i massimi storici, mentre L3Harris e Northrop Grumman hanno registrato i nuovi massimi dal 2022.
- Il fondo negoziato in borsa iShares US Aerospace & Defense è cresciuto dell’1,2% poiché il fondo gestito da BlackRock che indicizza il settore ha raggiunto un nuovo massimo storico, estendendo il suo guadagno su 12 mesi al 43%, superando, nello stesso periodo, la crescita del 33% dell’indice di riferimento, l’S&P500
- I titoli della difesa hanno fatto registrare il rally in una seduta di Borsa pressoché negativa, con l’indice S&P in calo dello 0,8%, in scia alla peggiore perdita dal 6 settembre.
- La ridotta propensione al rischio verso la guerra è stato uno dei tanti fattori negativi per i mercati, poiché gli investitori sono già in ansia per gli effetti sull’inflazione dettati sia dallo sciopero dei portuali che dalle performance le azioni di Apple. Ieri la società di maggior valore al mondo è scesa in Borsa del 3% a causa delle segnalazioni relative a una scarsa domanda di iPhone 16.
In cifre
Ieri intorno alle 13.15 ore americane le quotazioni del Brent, il benchmark internazionale del petrolio, sono schizzate del 5%. Sarebbe stato il più grande guadagno giornaliero fatto registrare nel 2024 secondo i dati di FactSet. Tuttavia l’impennata si è moderata rapidamente e si è attestato in rialzo di poco meno dell’1%.
Background
In genere, le azioni del settore della difesa salgono durante i periodi di conflitto intenso, poiché i ricavi delle aziende dipendono fortemente dai contratti stipulati dal governo degli Stati Uniti, che spesso aumentano quando alleati come Israele e Ucraina sono in guerra. Lo scenario di mercato emerso ieri ha evocato inevitabilmente i fantasmi di fine 2021 e 2022, quando i problemi alla catena di fornitura e il conflitto militare (l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia) hanno causato un’impennata dell’inflazione globale e un calo delle azioni.
D’altronde le banche centrali avevano fin da subito deciso di aumentare i tassi di interesse per cercare di mettere un freno all’aumento dei prezzi. Tuttavia, gran parte degli economisti crede che lo sciopero dei porti statunitensi non avrà lo stesso impatto sull’inflazione rispetto a quelli fatti registrare dai problemi del 2021-22 sulla catena di fornitura.
A margine
Ieri, l’indicatore della paura di Wall Street è salito al livello più alto delle ultime tre settimane, mentre l’indice di volatilità CBOE (VIX) è cresciuto del 10% a causa dei timori in merito a nuovo potenziale rallentamento dell’economia americana. Ma “sebbene il VIX stia salendo, rimane sufficientemente appena sotto i 20 per suggerire che i mercati… non prevedono ancora uno scenario militare totale” in Medio Oriente, ha osservato il capo stratega globale di LPL Financial, Quincy Krosby, in una nota inviata ieri ai clienti.
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