La Cina ha aumentato i dazi su tutte le importazioni dagli Stati Uniti al 125%, in risposta all’ultima escalation dell’amministrazione Trump sui dazi cinesi. Il presidente Xi Jinping ha invitato l’Unione Europea a schierarsi con Pechino per respingere la mossa del presidente Donald Trump.
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Fatti principali
- La Commissione tariffaria del Consiglio di Stato cinese ha annunciato l’aumento dei dazi su tutte le importazioni statunitensi dall’84% al 125%, come risposta speculare alla decisione di Trump di portare i dazi contro la Cina allo stesso livello, annunciata mercoledì.
- I funzionari cinesi hanno fatto sapere che non intendono rispondere a ulteriori aumenti delle tariffe da parte degli USA, dichiarando: “se gli Stati Uniti continuano a giocare con i numeri dei dazi, la Cina li ignorerà.”
- Il presidente cinese Xi Jinping ha commentato pubblicamente per la prima volta il conflitto commerciale in corso durante un incontro a Pechino con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Ha affermato che “in una guerra dei dazi non ci sono vincitori” e ha aggiunto che andare contro il mondo porterebbe solo all’isolamento, secondo quanto riportato dall’agenzia statale Xinhua.
- Xi ha inoltre esortato l’Unione Europea a schierarsi con Pechino e a “opporsi congiuntamente alle pratiche di bullismo unilaterale.”
Cosa sappiamo dei dazi statunitensi contro la Cina?
Giovedì Trump ha firmato un ordine esecutivo per applicare il suo piano di imporre un dazio reciproco del 125% su tutte le importazioni cinesi, in risposta alla decisione di Pechino di eguagliare l’aumento precedente al livello dell’84%. L’aumento era stato annunciato da Trump mercoledì, nello stesso momento in cui aveva dichiarato una pausa di 90 giorni sui più ampi “dazi reciproci” contro altre nazioni, annunciati la settimana precedente.
La Casa Bianca ha poi confermato che l’imposta totale sui beni provenienti dalla Cina sarà del 145%, includendo il 125% e un ulteriore 20% introdotto in precedenza. Secondo l’amministrazione Trump, quest’ultimo 20% era stato imposto a causa del presunto ruolo della Cina nella crisi del fentanyl.
Cosa ha detto Pechino su ulteriori escalation?
In una dichiarazione alla stampa, un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha affermato che l’escalation ripetuta dei “dazi anormalmente alti contro la Cina” si è trasformata in un “gioco di numeri” privo di “significato economico concreto.” Il ministero ha aggiunto che ulteriori aumenti “riveleranno l’uso dei dazi da parte degli USA come strumento e arma di coercizione e bullismo, trasformandoli in una barzelletta”.
Sebbene Pechino intenda “ignorare” eventuali aumenti successivi, ha avvertito che qualsiasi azione degli Stati Uniti che “violi sostanzialmente i diritti e gli interessi della Cina” verrà “contrastata con determinazione” e la Cina “lotterà fino alla fine.”
Cosa ha detto la Cina riguardo a negoziati e de-escalation?
Durante la conferenza stampa quotidiana del Ministero degli Esteri cinese di venerdì, il portavoce Lin Jian ha dichiarato che la Cina non vuole una guerra commerciale, ma non teme il confronto. “Se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere il problema tramite il dialogo e la negoziazione, devono smettere di esercitare pressioni estreme e agire in modo sconsiderato,” ha affermato Lin. Ha poi aggiunto che non ci può essere alcun compromesso o concessione di fronte al “bullismo e all’egemonia degli USA.”
Durante una riunione di governo mercoledì, Trump ha detto ai giornalisti di sperare che il presidente cinese Xi Jinping concluda alla fine un accordo sui dazi. “Penso che il presidente Xi sia un tipo molto intelligente, e credo che alla fine faremo un ottimo accordo per entrambi [i paesi],” ha detto Trump. “La Cina vuole fare un accordo. Solo che non sa bene come fare. Sai, è una di quelle situazioni in cui… non sanno bene – sono un popolo orgoglioso.”
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