Articolo tratto dal numero di febbraio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
La strada come esperienza sicura, comoda e sostenibile. In linea con gli indirizzi ricevuti dal ministero delle Infrastrutture e con un investimento di 1 miliardo di euro, Anas progetta la rete stradale del futuro con il supporto dell’intelligenza artificiale, dei big data e dell’internet delle cose. Si parla di una infrastruttura responsive e connessa, isole verdi, sensori avanzati e auto informate sulla mobilità attraverso droni. Negli anni le persone potranno muoversi con un minore impatto sull’ambiente, ma l’elemento green è solo uno dei grandi traguardi da raggiungere. A Forbes Italia, l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini ha raccontato il viaggio, è il caso di dire, verso l’innovazione.
In questo momento storico Anas scommette sull’innovazione. Perché?
Le strade evolvono di pari passo con il mondo della mobilità. Il volume e la velocità con cui oggi i dati vengono generati, elaborati e memorizzati è senza precedenti. Dispositivi di ultima generazione, quali ad esempio sensori IoT, sistemi di connettività e tecnologie V2X, offrono nuove opportunità per potenziare la sicurezza degli utenti consentendo una visione dell’infrastruttura sempre più completa. In questo contesto Anas vuole essere un laboratorio di iniziative innovative e di sviluppo tecnologico.
Un investimento complessivo di 1 miliardo di euro. Con quale strategia?
L’obiettivo è dotare il Paese di una rete stradale efficiente, in progressivo miglioramento e aperta alle nuove sfide del futuro. Attualmente è in corso una prima fase con un investimento di circa 250 milioni euro, anche grazie a contributi europei, nell’ambito del programma operativo Pon infrastrutture e reti 2014-2020 del ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Connecting Europe Facility per le reti trans europee Ten-T 2014-2020. Questo primo step riguarda alcuni dei più importanti assi strategici del Paese: l’itinerario E45-E55 Orte-Mestre, in Veneto la statale 51 di Alemagna, in Sicilia la Tangenziale di Catania e la A19 Autostrada Palermo-Catania, nel Lazio le autostrade A90 Grande Raccordo Anulare di Roma, A91 Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino e la A2 Autostrada del Mediterraneo.
Come cambierà la rete stradale che conosciamo oggi?
Il piano di smart mobility punta a realizzare una mobilità a misura di utente, strade ad alto contenuto tecnologico e a basso impatto ambientale. La smart road Anas sarà anche una strada sostenibile poiché è stata progettata per ospitare le infrastrutture indispensabili allo sviluppo della mobilità elettrica. Ma non solo. Le informazioni all’utenza, rafforza la resilienza delle reti di trasporto e l’interazione digitale con i territori attraversati.
Comprese le green island.
Sì, sorgeranno anche le green island.
Ci spiega cosa sono?
Sono isole verdi all’interno delle quali sarà distribuita energia pulita. Nelle green island saranno installati sistemi di ricarica veicoli e sistemi di ricarica di droni per il monitoraggio e le ispezioni di opere civili strategiche e per una sorveglianza continua della strada stessa anche al fine di garantirne la sicurezza.
Si ipotizzano più di 4 milioni di veicoli a guida autonoma entro il 2030. Come ci stiamo preparando?
Circa tre mesi fa abbiamo terminato una prima sperimentazione realizzata insieme ad Alberto Broggi, general manager Vislab, su una strada Anas in Sardegna: la SS199 direttrice Sassari-Olbia. Si tratta di un lotto di 7 km, in corso di completamento e di prossima apertura al traffico, che presenta le caratteristiche ottimali per il test sperimentale, anche se non è stata ancora implementata con le tecnologie smart road.
In che modo la smart road faciliterà la guida autonoma?
Una strada digitale e connessa è in grado di fornire al veicolo informazioni preziose per la sicurezza e per il comfort di guida. In un contesto di infrastruttura viaria di base (piano viabile, segnaletica verticale centrale e laterale), un veicolo a guida autonoma percorrendo una strada, in linea di massima, percepisce fino a circa 70 metri oltre la posizione in cui si trova. Con la smart road Anas potrà, invece, ‘vedere’ l’intera strada che ha davanti, sviluppando ulteriormente gli standard di sicurezza.
Quando saremo pronti?
La prossima sperimentazione di guida autonoma avverrà lungo i primi tratti di smart road Anas non appena saranno conclusi i lavori di implementazione tecnologica.
Cortina 2021 rientra nei progetti per voi più vicini. Cosa dovremmo aspettarci?
Anas, impegnata nell’attuazione del piano straordinario di potenziamento della viabilità per i Mondiali di sci che si terranno a Cortina nel 2021, sta dotando la statale 51 Alemagna di una infrastruttura tecnologica smart road, per un investimento complessivo di circa 26 milioni di euro. Sarà il primo grande laboratorio europeo per testare le tecnologie decisive per implementare la smart mobility.
Poi c’è la grande strada verso il 2050, con i traguardi dettati dall’Unione Europea. A che punto siamo?
Da agosto 2020 utilizziamo solo energia sostenibile, rinnovabile e pulita per tutte le attività aziendali, per le gallerie e per l’illuminazione lungo la rete stradale e autostradale in gestione. Stiamo anche dando un forte contributo alla mobilità elettrica: abbiamo pubblicato bandi di gara per l’affidamento delle concessioni per aree di servizio che prevedono colonnine di ricarica elettrica veloce sui principali assi viari della rete. Tra gli altri, un altro progetto importante è quello denominato Greenlight, che ha l’obiettivo di ridurre i consumi energetici per l’illuminazione nelle 1.900 gallerie in gestione. Si tratta di un investimento di 30 milioni di euro con un tempo di rientro medio di circa sette anni. Il risparmio in termini di emissioni di Co2 sarà di circa un milione di Kg e di oltre 2 milioni di euro in termini economici.
Considerando il lavoro delle città o degli stessi carmakers, come definisce questo momento?
Si tratta di un passaggio epocale, dalla strada vista come mera opera civile di asfalto e cemento alla strada intelligente, interconnessa e intermodale. L’affermarsi di una nuova concezione del settore delle infrastrutture dove l’utente si colloca al centro di un sistema multi-modale, integrato e digitale.
É ottimista? Cosa vede intorno a sé?
L’ottimismo, in un momento come questo, è necessario. È la spinta che serve per ripartire tutti insieme con l’obiettivo di rilanciare l’economia. Intorno a me vedo una evoluzione veloce e inarrestabile e l’urgenza da parte di noi manager di cogliere tutte le opportunità per essere in grado di offrire un servizio sempre più efficiente.
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