Vedere il proprio prodotto scelto perché più sicuro, affidabile e facile da installare, anche a costo di dovere pagare qualcosa in più. È difficile immaginare la soddisfazione di un imprenditore nel sapere che è questa la reputazione dell’azienda che ha creato, diretto e fatto crescere. La situazione di Dean Solon e della sua Shoals Technologies è però proprio questa, in un settore che ha anche una valenza ambientale importante: Solon e la Shoals, infatti, producono apparecchiature elettriche per alcune delle più grandi installazioni solari statunitensi. Il patrimonio dell’imprenditore, nativo dell’Indiana, è stimato da Forbes in 1,8 miliardi di dollari (cifra aggiornata al 26 maggio 2021).
Un dettaglio da non trascurare, soprattutto considerando che, come ricostruisce ancora Forbes, la maggior parte delle aziende del settore spesso, se non sempre, sposta la produzione dei componenti in Cina per ridurre i costi. La scelta di Solon, invece, è stata diversa: ancora oggi, la sua produzione avviene solo negli Stati Uniti, in quattro stabilimenti suddivisi tra Tennessee e Alabama. Le aziende che scelgono di acquistare i componenti dalla Shoals sono consapevoli di pagare dal 5% al 10% in più a causa di questa scelta, ma, allo stesso tempo, sono convinte che compenseranno questo maggiore esborso iniziale con minori costi di manodopera e manutenzione, grazie alla qualità del prodotto.
Il giro d’affari del settore è in aumento, ma restano ampi margini di crescita. Prendendo in considerazione i soli Stati Uniti, sottolinea sempre Forbes, nel 2020 la produzione di energia solare è cresciuta del 25%, ma le energie rinnovabili, fatta eccezione per l’idroelettrico, rappresentano ancora solo il 12,5% dell’approvvigionamento energetico nazionale complessivo.
Chi è Dean Solon
Gli aneddoti curiosi sulla vita di Dean Solon iniziano dalla sua infanzia, come ha ricostruito Forbes in un lungo articolo di approfondimento sulla sua figura. Già a 8 anni, infatti, il piccolo Dean porta una cassetta degli attrezzi per suo padre, insegnante in una scuola professionale di Gary, nell’Indiana, e figura “tuttofare” come riparatore, per esempio dell’aria condizionata e di impianti di refrigerazione. Da adolescente, poi, inizia a smontare e rimontare gli oggetti più svariati, come tagliaerba o motori V8. A 16 anni ha il suo piccolo giro di clienti e un camion personale.
Gli studi di Dean si interrompono bruscamente all’università: si iscrive infatti alla facoltà di ingegneria di Purdue, università dell’Indiana, ma si ritira e inizia uno stage presso Inland Steel, azienda siderurgica oggi inglobata all’interno di Cleveland-Cliffs, il più grande produttore di acciaio laminato piatto del Nord America.
La nascita di Shoals Technologies
Irrequietezza e un pizzico di spavalderia caratterizzano la prima vera esperienza lavorativa di Dean, a cui non mancano le idee, ma i fondi. L’azienda, infatti, non dà credito alle innovazioni che pensa e propone. Solon si ritrova così a progettare e vendere parti di automobili per una joint venture tra General Electric e Bosch.
Per convincere i clienti a tornare da lui, Dean taglia le proprie commissioni, ma smette di attuare la pratica quando viene a sapere che i suoi capi non approvano il sistema, che gli permette di guadagnare più di loro. “Sono stato un ingranaggio per tutta la vita, pensavo che mi sarei ritirato producendo parti di automobili”, ha ricordato Solon. Nel 1996, invece, fonda la Shoals Technologies, che detiene oggi 18 brevetti.
L’ultimo periodo, nonostante le difficoltà globali, ha avuto anche dei risvolti positivi per Dean e la sua azienda. All’inizio del 2021 è arrivata infatti la quotazione in Borsa da 2,2 miliardi di dollari, una delle 10 più grandi dell’anno fino a questo momento. Le cifre del 2020 raccontano di guadagni per 34 milioni su 176 milioni di vendite complessive.
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