Alle Olimpiadi di Montreal, nel 1976, Edwin Moses si apprestava a diventare il più grande ostacolista della storia, vincendo la gara di 400 ostacoli e inaugurando un dominio assoluto che sarebbe durato per quasi 10 anni. Nel 1984, a Los Angeles, Carl Lewis, il ‘Figlio del vento’, fece rivivere la leggenda di Jesse Owens vincendo l’oro nei 100m, 200m, 4x100m e salto in lungo. Nel 1996, ad Atlanta, Michael Johnson polverizzò uno dei record più duraturi della storia dell’atletica leggera: il 19’’72 di Pietro Mennea nella distanza doppia, battuto con uno straordinario 19’’32 che verrà a sua volta superato, soltanto 12 anni dopo, da quell’extraterrestre di nome Usain Bolt, che dalla 29esima edizione di Pechino tornò a casa con una tripletta sui 100m, 200m e 4x100m.
Questi eventi, che hanno segnato la storia dei Giochi Olimpici e dell’atletica leggera, hanno un filo conduttore, praticamente trasparente. Un aspetto spesso passato in sordina, ma che ha accompagnato e in un certo senso assistito gli atleti in quelle imprese. Tutte queste vittorie sono state realizzate su pavimentazioni sportive targate Mondo.
La stessa azienda che con i suoi SuperTele, Super Santos e Tango ha alimentato i sogni di generazioni di ragazzini che hanno calciato quegli spicchi arancioni e neri su spiagge, campi e strade di quartiere. Un’impresa nata nel 1948 da Edmondo Stroppiana, dal cui soprannome “Mondo” deriva anche il nome del marchio, come produttore di palloni per uno sport molto praticato nel Basso Piemonte (il pallone-elastico) e diventato oggi il principale punto di riferimento per la maggior parte degli atleti e delle federazioni sportive in termini di qualità e prestazioni, in gara e in allenamento. Basti pensare che 12 Comitati Organizzativi hanno scelto Mondo come fornitore delle piste di atletica per altrettante edizioni, consecutive, dei Giochi Olimpici. Da Montreal, nel 1976, fino a Tokyo 2021, dove l’azienda made in Italy ha installato la sua pista Mondotrack WS e fornito attrezzature affidabili e tecnologiche agli atleti partecipanti.
“A ogni edizione olimpica abbiamo cercato di migliorarci sempre”, ha dichiarato Federico Stroppiana, nipote di Edmondo e figlio di Elio, che insieme al fratello Ferruccio aveva lanciato l’azienda trasformando un semplice laboratorio artigiano in un’azienda che tuttora, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, esporta la propria tecnologia in ogni angolo della Terra. “Nella pista che forniremo per Tokyo 2021 abbiamo lavorato sulla composizione, sui granuli dello strato superiore. Questa parte è fondamentale per far sì che ci sia il giusto equilibrio tra assorbimento di energia, quando il piede tocca la pista, e ritorno”. Miglioramenti che si sommano alla nuova gamma di attrezzature sportive dotata di tecnologia Led integrata, che andrà a illuminare le singole parti di ogni elemento adattandosi agli sviluppi delle gare e aiutando il pubblico a navigare attraverso la complessità della competizione di atletica leggera, quando diversi eventi si svolgono contemporaneamente nello stadio, attirando l’attenzione e fornendo informazioni.
In un’epoca in cui la tecnologia sta inondando qualunque settore e in un insieme di discipline – quello dell’atletica leggera – in cui un millesimo di secondo può fare la differenza tra un buon tempo e un record olimpico, la pavimentazione diventa l’alleato numero uno dell’atleta. E se dal 1976, anno in cui Mondo è stato per la prima volta fornitore dei Giochi Olimpici, ad oggi si sono consumati record che fino a qualche decennio fa sembravano fantascienza, in una seppur piccola percentuale è anche merito dell’azienda degli Stroppiana. “Prima delle Olimpiadi di Montreal i manti erano molto più artigianali, approssimativi” afferma Federico, vicepresidente del gruppo che oggi dirige la parte Sport&Flooring insieme al fratello Maurizio. “Erano in terra battuta, con una spruzzata di colore e poco di più. Noi abbiamo introdotto qualcosa di bello da vedere ma che fosse anche funzionale e di ottimo sostegno per la performance. Chi corre, queste cose qua le sente. Fanno la differenza”.
Così come hanno fatto la differenza, nel processo di miglioramento, il dialogo e la raccolta di feedback continua dagli atleti. Migliaia di sportivi, dilettanti o professionisti, forniscono ogni anno alla Mondo Sport&Flooring opinioni sulle pavimentazioni. “Abbiamo anche dei rapporti importanti con Michael Johnson (sì, colui che polverizzò il 19’’72 di Pietro Mennea nella distanza doppia nel 1996, ndr) e con il suo centro di allenamento in Texas. Noi gli abbiamo dato una serie di superfici su cui stanno lavorando” continua Stroppiana. “Andiamo anche alle gare di atletica regionali o statali, dove raccogliamo informazioni importanti anche in modo informale”.
Una via, quella del dialogo con gli atleti, che si unisce alle prove di laboratorio interne e che dimostra come Mondo voglia fungere da vero e proprio alleato dello sportivo. Un modus operandi che trova compimento, così come per quanto riguarda gli atleti in gara, nell’ottenimento del risultato finale: “Quando un atleta realizza un record, per noi significa una validazione del lavoro che facciamo. È un grande motivo di orgoglio e se gli atleti hanno una progressione nei loro risultati è anche grazie al nostro lavoro”.
L’eredità di nonno Edmondo e soprattutto di zio Elio e padre Ferruccio è stata impegnativa da sostenere. “Loro due erano prima di tutto dei grandi inventori”, racconta Federico, della terza generazione. “Noi abbiamo un modo di pensare diverso, il nostro obiettivo è quello di far crescere l’azienda e mantenerla in salute. Ci hanno lasciato tanto come idee, come prodotti, come posizionamento: oggi il nostro lavoro è continuare l’evoluzione, perché l’evoluzione ci sarà sempre e comunque”. Proprio in quest’ottica, ad esempio, l’azienda ha spostato la sua attenzione sul tema della sostenibilità: dalle materie prime utilizzate, come la gomma naturale che si raccoglie dagli alberi, fino alla possibilità di riutilizzare tutti gli scarti nei vari processi, il rispetto per l’ambiente e la ricerca di energia pulita sono diventate delle priorità a tutti gli effetti. Non a caso, anche l’area Toys di Mondo ha voluto dare un segnale importante in questo senso con la svolta green dei BioBall e con i ReNewToys, palloni e set per la spiaggia composti di plastiche riciclate.
Attenzione alle prestazioni, alla sostenibilità e all’estetica: questa la filosofia dell’azienda di Gallo d’Alba, in provincia di Cuneo, al giorno d’oggi, soprattutto per quanto riguarda la divisione Sport&Flooring. Un’area che, come dice Federico Stroppiana, “ha risentito solo marginalmente della crisi da Covid-19” e che rende oggi più della metà del fatturato dell’azienda (120 milioni su 220 provengono dalle pavimentazioni e dall’attrezzatura sportiva).
Una solida base finanziaria raggiunta dopo qualche anno di seria difficoltà: “Oggi, dopo 6 anni circa, l’azienda è rifiorita. Apprendere che siamo riusciti ad uscire dal periodo peggiore e che siamo sopravvissuti è la nostra più grande soddisfazione”, dice Federico, che mette da parte gratificazioni quali i 400 ostacoli di Edwin Moses, gli ori di Carl Lewis nell’84, il record di Michael Johnson nel ’96 e la tripletta di Bolt a Pechino, tutti avvenuti su superfici targate Mondo. Per la famiglia Stroppiana, ciò che conta è l’aspetto umano, della salute aziendale. Sono questi i punti cardine su cui costruire un futuro ancora più roseo. Oppure, per rimanere in termini olimpici, da medaglia d’oro.
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