Andrew Brode ha evitato le luci della ribalta mentre espandeva, tramite acquisizioni, il suo impero, fondato sulla società di traduzioni Rws e l’azienda di formazione sul posto di lavoro Learning Technologies Group.
Una serie di acquisizioni internazionali ha contribuito a rendere miliardario l’imprenditore del tech Andrew Brode. L’ultimo accordo, il mese scorso, ha visto Learning Technologies, di cui Brode è presidente, comprare la concorrente Gp Strategies per 394 milioni di dollari.
L’imprenditore seriale è anche il presidente di Rws Group, che, nel corso di più di un decennio, si è trasformata in una delle più grandi aziende di traduzione del mondo – 491 milioni di dollari di entrate nel 2020 – tramite una serie di acquisizioni. Gli accordi siglati da Rws e Learning Technologies ribaltano la tendenza dominante, cioè quella per cui le tech company britanniche vengono acquisite da rivali americani più grandi.
La quota di Andrew Brode in Learning Technologies, vicina al 16%, vale 336 milioni di dollari. Il suo 23% di Rws ne vale invece 735. Brode, 81 anni, si vanta di non avere mai venduto nemmeno un’azione delle due società, e ha visto la valutazione di Rws sul mercato azionario schizzare dai 71 milioni di dollari del giorno della quotazione sull’indice Aim nel 2003, tramite una fusione inversa, agli attuali 3,18 miliardi. “Sono conosciuto nella City per il fatto di non avere mai venduto una singola azione”, ribadisce Brode. “Dico a tutti i miei allievi che il mercato azionario è un bagno di sangue e non bisogna vendere se non è necessario”.
Brode ha iniziato la sua carriera come dottore commercialista, ma la sua carriera imprenditoriale – al pari del suo capitale – è cominciata quando gli è stato chiesto di assumere la direzione di un’azienda editoriale familiare, Croner Publications, che vendette a Wolters Kluwer nel 1977 per due milioni di sterline. Dopo 13 anni passati a lavorare presso la casa editrice anglo-olandese, Brode si è messo in proprio e ha firmato un accordo per acquistare la rivista legale dell’editore, Eclipse, per 2,8 milioni di sterline nel 1990. L’acquisto è stato finanziato per 2 milioni di sterline da Wolters Kluwer tramite seller financing, da un prestito di 500mila sterline da Barclays Bank, e per 300mila sterline dai risparmi dello stesso Brode.
Un’opportunità di acquistare l’agenzia di brevetti e traduzioni britannica Rws emerse nel 1995 e venne alla luce grazie alle conoscenze linguistiche dello stesso Brode. L’imprenditore – che aveva imparato il tedesco dai genitori, fuggiti dalla Germania nazista – era stato reclutato dalla società di private equity 3i per lavorare come direttore non esecutivo di una società con sede a Monaco. Gli investitori londinesi si rivolsero a Brode quando a 3i fu proposto di acquistare Rws, che aveva sede nel Buckinghamshire. Brode fuse Eclipse e Rws, con 3i che finanziò l’accordo da 7 milioni di sterline. L’imprenditore acquisì una quota del 75% del gruppo che venne così a formarsi.
Brode vendette l’attività di editoria legale a Relx (ex Reed Elsevier) per 43 milioni di sterline nel 2000. “Vendetti per 43 milioni, nel 2000, un business che avevo comprato per 3 milioni, e un mese dopo scoppiò la bolla delle dot-com”, ricorda Brode. “Ho sempre detto che, nel business, la fortuna e il tempismo sono molto importanti. Sono gli elementi che mettono la ciliegina sulla torta”.
Rws si è quotata in Borsa nel 2003 sul mercato Aim di Londra, tramite una fusione con un cash shell, ed era valutata 71 milioni di dollari. La quota di Brode, pari all’epoca al 70%, è stata diluita al momento della quotazione e con le successive emissione di azioni utilizzate per finanziare l’acquisto dell’agenzia di traduzioni ceca Moravia nel 2017, per 320 milioni di dollari, e quella di Sdl, società di traduzione automatica, per 1,1 miliardi di dollari nell’agosto 2020.
Brode è ancora il principale azionista della società, che ha generato profitti per 64 milioni di dollari su entrate da 473 milioni nel 2020, grazie alle commissioni su traduzioni e documenti per i brevetti imposte ai clienti, appartenenti ai settori della tecnologia e delle scienze della vita.
Un’analoga serie di accordi siglati da Learning Technologies Group, di cui Brode è presidente e principale azionista, ha portato la valutazione della società, attiva nel campo del training sul posto di lavoro, a 2,2 miliardi di dollari sul mercato azionario. Brode ha acquistato una piccola società di training per 9,3 milioni di dollari nel 2008 – grazie ai proventi della vendita della rivista legale – e l’ha quotata in Borsa tramite una fusione con un cash shell nel 2013, con una valutazione di 20 milioni di dollari. Brode è anche il presidente della società britannica di sicurezza informatica Grc International Group, a sua volta quotata all’Aim, con una valutazione di 64 milioni di dollari.
Andrew Brode ha donato circa 6 milioni di dollari alla sua ex scuola, la King Edward di Birmingham, e finanzia borse di studio per studenti di lingue con difficoltà economiche alla Manchester University, la sua alma mater, ma afferma di volere evitare esibizioni vistose di ricchezza. “Non spendiamo i nostri soldi in modo appariscente”, dichiara Brode. “Non ho yacht, non ho seconde case e non facciamo speculazioni. Potreste chiedervi perché lavori ancora a 80 anni, ma mi dà entusiasmo vedere come le aziende in cui sono coinvolto si espandono e prosperano”.
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