Era la notizia che i settanta dipendenti e la città di Viareggio aspettavano da tempo. Adesso c’è anche l’ufficialità. Italian Sea Group si è aggiudicata l’asta indetta dal Tribunale di Lucca per il fallimento di Perini Navi a un prezzo complessivo di 80 milioni di euro, riuscendo a spuntarla sulla joint venture tra Ferretti Group e Sanlorenzo. Questo è un ulteriore tassello che si aggiunge all’espansione dell’operatore della nautica di lusso, fondato e guidato dall’imprenditore Giovanni Costantino e che conta tra i suoi azionisti anche lo stilista Giorgio Armani. L’operazione è avvenuta tramite la società New Sail, controllata al 100% da Italian Sea Group.
Acquisiti tutti gli asset di Perini Navi
L’asta comprendeva, tra le altre cose, i cantieri navali di Viareggio e di La Spezia, il compendio immobiliare di Pisa, una nave in corso di costruzione, marchi, brevetti e la totalità delle quote in Perini Navi Usa, compresi i rapporti giuridici in essere con dipendenti e terzi. Costantino, che in Italian Sea Group ricopre la carica di ceo, ha dichiarato ad Ansa di essere “estremamente orgoglioso di questa operazione”. Ha poi sottolineato di aver voluto acquisire “tutti gli asset in funzione della nostra ormai consolidata competenza e dei nuovi contratti, in particolare nel segmento degli yacht a vela di grandi dimensioni”.
Un nome importante della nautica di lusso
La Perini Navi è un brand degli yacht fondato nei primi anni ottanta da Fabio Perini. L’azienda, che ha sede a Viareggio, è presente anche sul mercato statunitense con la Perini Navi di Portsmouth, nello stato di Rhode Island. Da alcuni anni era entrata in uno stato di crisi, pur mantenendo un giro di fatturato che nel 2018 era intorno ai 50 milioni di euro. Passata di proprietà nel 2017, alla Fenix srl dell’imprenditore Edoardo Tabacchi, l’azienda non è riuscita a evitare il fallimento, ufficialmente dichiarato dal tribunale il 28 gennaio del 2021. Nella partita per il rilancio della società si sono dati battaglia fino all’ultimo due gruppi imprenditoriali: Restart, la joint venture paritetica tra Ferretti Group e Sanlorenzo, e appunto la Italian Sea Group di Costantino.
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Una sfida a colpi di rilanci
Le prime due aste indette dal curatore fallimentare Franco Della Santa sono andate deserte. Così la resa dei conti definitiva è avvenuta alla terza tornata, con i due contendenti che nel pomeriggio del 22 dicembre si sono affrontati nella sede della Perini, a Viareggio in via Coppino 114. Entrambi i gruppi avevano presentato l’offerta in base d’asta a 47 milioni di euro, corredandola di un piano industriale di rilancio del prestigioso marchio Perini. Come riporta La Nazione, in caso di gara l’asta prevedeva rilanci di 500mila euro. Alla fine Italian Sea Group è riuscita ad aggiudicarsi l’azienda con un’offerta decisiva di 80 milioni di euro.
L’epilogo è avvenuto intorno alle 16:31, riporta sempre la Nazione, e già dal giorno successivo è partito il futuro della Perini Navi. Costantino adesso dovrà incontrare i sindacati con l’obiettivo di trovare una soluzione per mettere in sicurezza la forza lavoro.
Gli altri investimenti di The Italian Sea Group
L’azienda guidata da Costantino, quotata su Euronext Milano, ha chiuso il 2020 con ricavi per 112,95 milioni di euro. Nei primi nove mesi del 2021 ha già raggiunto i 127,8 milioni (+73,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Una crescita che la società vuole continuare ad alimentare in due direzioni: attraverso acquisizioni (e da qui l’operazione Perini Navi) e attraverso il potenziamento della capacità produttiva.
In autunno, infatti, il gruppo aveva varato un piano di investimenti da 14 milioni di euro, denominato Tisg 4.1, da sviluppare nel periodo 2021-2022 per l’ulteriore ampliamento del bacino produttivo di Marina di Carrara. Un’opera che permetterà al cantiere di spostare il limite produttivo da 100 a 140 metri. Questi investimenti si sono andati ad aggiungere a quelli del Tisg 4.0, per un valore di circa 40 milioni di euro che ha permesso di arrivare al completamento dei lavori a Marina di Carrara per la costruzione di un nuovo bacino produttivo: “L’ultimo bacino realizzato in Italia risale a 50 anni fa”, aveva detto Costantino negli studi di Forbes Leader, “e fu costruito proprio all’interno del nostro cantiere”.
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