Domori, azienda torinese che produce cioccolato e che fa parte della holding del gruppo Illy, Polo del gusto, ha annunciato la revoca di Lelio Mondella da amministratore delegato e la conseguente nomina di Lamberto Vallarino Gancia, già vicepresidente di Domori. Una decisione presa, fa sapere la società, con decisione unanime dal cda e “motivata per il venire meno della fiducia in un momento cruciale di espansione e transizione”. A margine della comunicazione, il consiglio ha diffuso inoltre i dati di pre chiusura al 31 dicembre 2021 con vendite per circa 26 milioni di euro (+40%).
Chi è Lamberto Vallarino Gancia
Enologo laureato all’University of California Davies, Gancia è presidente di Federvini e del Consorzio Alta Langa, vice presidente di Federalimentare e membro del comitato di Confindustria, di Contromarca e IBC. Ha contribuito a creare Brains Evolution, piattaforma di smart consulting rivolta a imprese, liberi professionisti e privati, che accoglie professionalità con elevata esperienza in ambito imprenditoriale, fiscale, legale, giuslavorista e finanziario. Appassionato di sport, ha vinto il campionato italiano ed europeo di Offshore classe 1 ed è membro e consigliere dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia. Scrive di vino, cultura e fa test di auto e sci, altre sue due grandi passione.
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È un incarico che accolgo con grandissimo entusiasmo e senso di responsabilità. Si tratta di un’azienda che conosco bene, facendo parte da anni del cda come vicepresidente. Continuerò a mantenere questo ruolo ma dal 22 febbraio si aggiungerà quello di amministratore delegato.
Quali obiettivi si è dato?
Innanzitutto, quello di garantire la continuità di crescita e di risultati che ha caratterizzato la gestione Domori degli ultimi anni. Per il futuro mi sono dato l’obiettivo di conoscere e valorizzare al meglio una squadra di lavoro di altissimo livello, che in questi anni ha dimostrato una professionalità, dedizione e resilienza fuori dal comune. In una visione più ampia, il trasferimento dell’azienda nella nuova sede ex di Streglio rappresenta una splendida sfida manageriale. Ma anche un’occasione unica per accelerare l’ottimizzazione della produzione. Domori potrà infatti contare su processi produttivi più efficienti, più sostenibili, sia dal punto di vista ambientale sia di costi. Detto questo, continueremo a coltivare due aspetti fondamentali per il brand: la presenza sul nostro territorio di origine, rendendola sempre più incisiva e caratterizzante, e la nostra vocazione all’internazionalizzazione.
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Quali i possibili scenari del settore?
Le incognite sono tantissime e criticità come l’aumento dei costi dell’energia stanno avendo un pesante impatto su ogni tipo di azienda. Tuttavia, è vero che stiamo vivendo un periodo influenzato positivamente dal clima delle riaperture e, in particolare per il Made in Italy, è un momento di grande riconoscibilità all’estero. Uno dei miei obiettivi è di dare un contributo forte e coerente al progetto di sviluppo dei prodotti del Polo del Gusto e tutti quelli distribuiti da Domori. I diversi marchi del Polo del Gusto non sono soltanto accomunati da questo approccio di rigoroso alla qualità, ma sono anche tra di loro fortemente complementari: permettono di esplorare sinergie tra prodotti finali e ingredienti. In un mercato globale sempre più sensibile alla qualità, nonché alla sostenibilità, Domori può contare sulla sua tradizione e innovazione per continuare ad affermare la sua leadership di settore.
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