Lavorando nel mondo delle startup, quando partecipa agli eventi pubblici Danila De Stefano è sempre circondata da uomini. Difficile, spiega, trovare lo stesso numero di presenze femminili. Praticamente un’eccezione. E questo non tanto perché manchino talenti ‘rosa’, ma perché svecchiare certe credenze culturali e cambiare il sistema è la sfida dei nostri tempi. Quando torna a casa, quindi, fa tesoro dei riconoscimenti ottenuti e porta con se un’immagine sempre più chiara: “Nel mondo del lavoro, per essere più forti alle donne serve fare sistema”, dice. “Capita spesso che dopo un evento si creino legami veri, magari rimanendo in contatto per condividere idee, link, concorsi e opportunità; questa è la nostra vera forza”.
Essere una donna e lanciare una startup: l’esperienza di Danila De Stefano
Startupper classe 1992, inserita tra gli under 30 2021 di Forbes Italia nella categoria Healthcare, la manager napoletana con una Laurea in Psicologia ha fondato nel 2019 Unobravo, servizio digitale che seleziona lo psicologo più adatto all’utente grazie a un innovativo algoritmo di matching. Ha maturato l’idea di lanciare un servizio “democratico” della consulenza psicologica proprio perché, durante un’esperienza lavorativa nel Regno Unito, si è resa conto che “l’offerta era scarsa e quando c’era era estremamente costosa o non disponibile se non con lunghe liste d’attesa”.
Quanto è difficile per le donne in Italia realizzarsi?
“La mia esperienza è un pò diversa perché da subito ho scelto di andare all’estero. Lontano dall’Italia ho capito che fare esperienze lontane dalla comfort zone ti permette di crescere e maturare visioni diverse dal punto di vista culturale: in altre parole, ti apre la mente”.
Ma perché nel mondo del lavoro si parla ancora di disparità di genere? “In Unobravo siamo sempre alla ricerca di risorse con alle spalle una solida esperienza professionale ma la verità è che ho difficoltà a trovare donne. A volte, nella ricerca di nuovo personale mi appoggio alle grandi aziende e noto quanto si faccia fatica a trovare donne che abbiano maturato un background di oltre 20 anni. Sono ancora un’eccezione”. In Unobravo, intanto, le donne ricoprono un ruolo fondamentale con una presenza del 68% nel core team e del 93% sul totale degli psicologi.
“Ti racconto un aneddoto”, continua. “Qualche mese fa sono stata invitata a Salerno a un premio all’innovazione; ero lì con tante donne che hanno fatto grandissime cose…ne sono rimasta affascinata. Ma la cosa curiosa è stata che tutte dicevano la stessa cosa: ‘se non avessi avuto un partner che mi ha aiutata al 50% nelle problematiche quotidiane non sarei riuscita a realizzarmi a livello professionale”. A colpirmi è stata la semplicità dell’argomentazione: ‘senza l’aiuto esterno del partner o della famiglia non ci sarei riuscita’… In certi casi, e questo è il caso di dirlo, siamo noi stesse a diventare i nostri limiti. Non siamo mai abbastanza ma, alla fine, per chi?”. Per Danila, la chiave di svolta è la formazione: incoraggiare le donne fin da piccole a capire che non è poi così strano, nel 2022, ambire a diventare astronauta o fisica nucleare.
Il percorso di crescita di Unobravo
Appena un anno dopo dalla sua fondazione, Unobravo ha chiuso un investimento da 150mila euro da Social Fare e Cassa Depositi e Prestiti, e con queste risorse ha sviluppato gli aspetti tech e il marketing, oltre a finalizzare investimenti per diventare auto-sostenibili. Oggi l’azienda offre una serie di servizi articolati: psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia, gruppi terapeutici, corsi e-learning e workshop dedicati alle aziende.
Con oltre 23mila utenti e più di 1500 psicologi, per Unobravo supportare le donne significa inoltre partecipare a iniziative che ne amplifichino la voce. Come l’iniziativa “Forti Insieme”, organizzata da Pantene e Chiara Ferragni, che dopo la selezione di 10 aziende finaliste tra le 1.600 startup candidate (tutte composte almeno per metà da donne o team leader donna), che ha visto la realtà napoletana aggiudicarsi un premio di 75mila euro per il suo percorso di empowerment femminile volto a sensibilizzare sul divario tra uomini e donne nel mondo del lavoro.
”Mi piace pensare che, attraverso la mia visibilità, posso diffondere messaggi di forza e fungere da cassa di risonanza. Se posso direzionare il mio messaggio a migliaia di donne, con le mie risorse, ho vinto la mia battaglia”. Oltre a questo premio, Unobravo ha partecipato alla giornata organizzata da WomenX Impact che si è conclusa con la startup competition organizzata in partnership con UniCredit e Amazon Web Services, volta a riconoscere le imprenditrici che hanno dato vita a realtà imprenditoriali in grado di rivoluzionare il mondo del lavoro.
“Cosa significa oggi empowerment? Accrescere le proprie risorse, creare nuovi scenari e abbattere i muri che per troppo tempo ci siamo costruiti da sole”. Intanto, questo mese la startup sarà protagonista di un nuovo progetto insieme a Pantene che avrà come focus empowerment e salute mentale.
Gli obiettivi futuri
Dopo la campagna Forti Insieme, Danila De Stefano parteciperà a un talk per raccontare e condividere con il pubblico i risultati ottenuti e i progetti messi in cantiere in questi ultimi mesi. Insieme a lei Valeria Consorte, vice presidente di Beauty Care P&G Italia e Chiara Ferragni, che parleranno delle loro esperienze personali con l’obiettivo di lanciare un messaggio di positività e incoraggiamento a tutte le donne che inseguono un progetto imprenditoriale.
Un talk tutto al femminile, che sarà trasmesso in diretta su @capellipantene e su @unobravo_net il 18 marzo a partire dalle ore 11.00.
Partendo da argomenti quali l’autostima, l’autoefficacia e l’empowerment, verranno trattate le tematiche più importanti che durante il percorso terapeutico portano l’individuo a una maggiore consapevolezza di sé, con messaggi volti a sottolineare che la salute mentale non è e non deve essere vissuta come uno stigma.
Qualche dato sulla presenza di donne ai vertici
Al mondo, la percentuale di donne imprenditrici corrisponde solo al 35%. In Italia, poi, le donne che lavorano sono il 57%, una percentuale che sottolinea un gender gap che la pandemia ha ulteriormente aumentato.
I dati provengono da un report realizzato dal World Economic Forum e sottolineano che l’ambito economico è il secondo, dopo quello politico, in cui la disparità di genere è così elevata. Se poi si guarda al mondo delle startup, solo il 7% di quelle già esistenti infatti sono al femminile, mentre il numero di quelle in cui è presente una fondatrice donna è del 30%. “Ritengo che garantire le pari opportunità e parlare sempre più di equity tra i generi siano azioni fondamentali per permettere alle donne di raggiungere qualsiasi obiettivo senza dover fare più fatica degli uomini”, conclude De Stefano.
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