Articolo tratto dall’allegato Small Giants di Forbes Italia di giugno 2022. Abbonati!
Familiarità, artigianalità ed esperienza nel settore. Cigiemme Asfaltature nasce su queste basi, fondata il 22 luglio 1991 a Lavagna, in provincia di Genova, dai fratelli Michele Chiesa e Gianluca Chiesa e dal cugino Mauro Costa.
Cigiemme è leader nel settore dei lavori edili stradali e si occupa principalmente di asfaltatura. L’azienda lavora su tutto il territorio ligure, collaborando principalmente con le pubbliche amministrazioni ma anche con aziende, privati e cittadini.
“L’11 novembre del 1990 mio cugino Mauro Costa e un suo ex collega, visto che la fabbrica dove lavoravano aveva chiuso i battenti, mi cercarono chiedendomi se volessi aprire con loro una società che si sarebbe occupata di edilizia” racconta Michele Chiesa, classe 1961. “All’epoca io lavoravo in un’impresa che si occupava di pavimentazioni stradali, avevo uno stipendio discreto e poche preoccupazioni. Ne parlai con mia moglie anche perché i figli allora erano piccoli: il primo due anni e 10 mesi, la seconda 10 mesi”. Non passò molto tempo che fu presa la decisione. “Erano due le condizioni: nell’impresa sarebbe dovuto entrare mio fratello Gianluca, allora diciottenne, che di lì a poco sarebbe dovuto partire per il militare. E poi che l’occupazione prevalente sarebbe diventata quella della pavimentazione stradale, attività che conoscevo meglio”.
Come racconta anche Mauro Costa, l’inizio dell’avventura coincide con la fine di un’altra esperienza professionale. “Io all’epoca lavoravo da diversi anni in una fabbrica che dovette chiudere i battenti. Avevo lavorato precedentemente per qualche anno per una ditta che faceva pavimentazioni stradali in un conglomerato bituminoso, e allora ho deciso di provare. Parlandone con un mio collega ci siamo fatti coraggio a vicenda. Solo in due però non era possibile svolgere quel genere di lavoro. Mi venne l’idea di chiedere a mio cugino Michele, ma poi il mio ex collega cambiò idea. Per fortuna Gianluca Chiesa, mio cugino e fratello di Michele, nonostante avesse solo 18 anni, decise di formare con noi questa società”.
Il 22 luglio 1991 la società Cigiemme Snc si costituisce. Cigiemme è una sigla con i nomi dei fondatori. C, come Chiesa e Costa, G come Gianluca, M come Michele e Mauro.
“Per prima cosa andai con la mia 126 blu da un magazzino edile a comprare 50mila lire di attrezzatura, di lavoro non ne avevamo. Il primo fu quello di pulire un terreno: decespugliatore e moto seghe li avevamo di famiglia, e pian piano partimmo” continua Michele Chiesa. “L’impresa dove lavoravo mi propose un lavoro importante in Val d’Aveto: la costruzione di due acquedotti, fu l’inizio. La stessa azienda, mettendoci a disposizione l’attrezzatura, ci commissionò lavori di asfaltatura. Acquistammo la prima vibrofinitrice e un rullo compattatore un po’ più grosso, uno piccolo lo avevamo già comprato”.
Anche il più giovane del team, Gianluca Chiesa, ricorda gli inizi con Cigiemme: “Partì per il militare e ricordo che nei permessi ottenuti, appena mi era possibile, andavo a lavorare con loro per contribuire e fare in qualche modo la mia parte. Negli anni successivi, alla fine della leva militare, mi sono impegnato moltissimo (come i miei soci) ad ottenere risultati per far crescere la società. Abbiamo ottenuto soddisfacenti risultati, forse avremmo potuto rischiare di più, ma il proverbio insegna di non fare il passo più lungo della gamba. Ci sono stati momenti difficile e ogni giorno si presentano difficoltà che si cerca di affrontare nel modo migliore possibile. Sicuramente la nostra forza è stata quella di cercare di rimanere uniti il più possibile”.
Poi, nel 1994 arrivò il primo dipendente. “Cominciammo con le prime gare di appalto: con mia moglie ci trovavamo spesso all’una di notte a battere a macchina tutte le diciture estenuanti, visto che il computer non l’avevamo. Poi aprimmo il primo ufficio. Nel 2005 acquistammo un terreno a Borzonasca da un fratello di mia mamma che era emigrato in Perù: fu anche un’occasione per dargli una mano, visto il periodo di vacche magre in quella nazione. Nel 2008 finimmo la costruzione di un capannone, dove attualmente, al primo piano, si trova il nostro magazzino. Nel secondo i miei figli maschi hanno aperto un’attività che produce marmellate, frutta sciroppata, salse e composte”.
Ad oggi la Cigiemme ha tre soci, sette dipendenti operai, due impiegate, un capannone su due piani, un ufficio a Lavagna – anche quello di proprietà – e una centralina idroelettrica al 50% con un’altra società che in cinque anni ha prodotto 2 milioni di kilowattora. La società attualmente si occupa quasi esclusivamente di asfaltatura, con un fatturato lordo di circa 2 milioni di euro e un parco macchine di circa 1 milione di euro, che potrebbe ampliarsi grazie alla licenza per il trasporto conto terzi che permetterebbe l’acquisto di due nuovi camion da adibire alle attività aziendali.
Oltre alla pavimentazione stradale, Cigiemme realizza anche muri di contenimento, soluzioni di terre armate e tutto ciò che concerne la pavimentazione stradale e i marciapiedi. È un’azienda che opera principalmente con gli enti pubblici ma sempre disponibile ad andare incontro alle esigenze anche dei privati. Il processo realizzativo non si limita alla creazione ex novo di strade ma anche del loro rifacimento, potendo contare su tecniche differenti, in base alla necessità espressa dalle condizioni del manto e dalle richieste dell’assistito.
Per quanto riguarda la terra armata, è una soluzione di ingegneria naturalistica che negli ultimi anni ha visto un utilizzo sempre più massiccio. Serve per sostituire i muri in cemento in applicazioni quali muri sottostrada, spalle di ponti, barriere antirumore e opere di mascheramento. Solitamente si preferisce realizzare le terre rinforzate piuttosto che opere in cemento armato, in quanto le prime consentono di limitare l’impatto ambientale, grazie alla ricrescita del manto erboso. Per la realizzazione delle opere in terra armata è possibile impiegare qualunque tipo di terreno di riempimento, anche se migliori sono le caratteristiche del terreno impiegato e minore sarà la necessità di utilizzo di rinforzi strutturali.
“Per il futuro vorremmo che qualcuno dei nostri figli si occupasse della società” spiegano i fondatori. “Ma con i tempi che si prospettano, non sappiamo se consigliarlo. A volte ci è sembrato un po’ un salto nel vuoto il nostro. Tuttavia, se tornassimo indietro, lo rifaremmo”.
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