Articolo apparso sul numero di maggio 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Un evento non è mai soltanto un evento. Come un matrimonio è qualcosa di più di un semplice scambio di promesse. Sono entrambe giornate dedicate a qualcosa che sta per prendere vita, a un insieme di elementi connessi tra loro che diventano responsabili di una piccola parte di futuro. E Corsini Events risponde proprio a questo flusso di creazione. Una società giovane, fondata dai fratelli Tommaso e Lorenzo Corsini nel 2015. Un sogno che affonda le sue radici in un’antica tradizione familiare di accoglienza e ospitalità maturata nella proprietà medicea di Villa Corsini a Mezzomonte.
Sin dalle sue origini Corsini Events ha servito clienti provenienti da tutto il mondo realizzando matrimoni, eventi privati di grande spessore ed eventi aziendali. Tra quelli prodotti, i due fratelli hanno dedicato una particolare attenzione agli eventi di mercato finalizzati alla crescita e all’aggregazione dello stesso. Da qui la nascita di un evento per soli professionisti: il Wim. Ne abbiamo parlato con Tommaso.
Un professionista del settore che fa eventi per altri professionisti.Perché?
L’industria nazionale dei matrimoni e degli eventi privati è una filiera composta da oltre 40mila imprese che producono un indotto intorno al 15 miliardi di euro. Questa filiera, nella quale molte professioni si sono definite solo negli ultimi 15 anni, è caratterizzata da una forte diversità di attori, che la rendono particolarmente sviluppata sia orizzontalmente che verticalmente, ed è composta principalmente da piccole e micro imprese. Per questo immenso tessuto di aziende c’è la necessità di instaurare continue relazioni e scambi di opinioni, per favorire la crescita del mercato e delle aziende, a ogni livello della filiera.
Come mai è necessario fare network per un mercato giovane come questo?
Proprio a causa delle peculiarità della composizione, la grande filiera degli eventi non è mai stata oggetto di studi o analisi approfondite o di eventi di settore particolarmente rilevanti. Le diverse aziende che lo compongono, che sono fortemente complementari per realizzare il paniere di servizi che compongono un evento, vengono quasi sempre studiate per la loro categoria merceologica, ma mai come insieme di filiera. Pertanto, ritengo necessario che queste diverse categorie si confrontino e si parlino e che le istituzioni si rendano conto che le imprese necessitano di dati.
Quindi la vostra è un’industria che lavora senza dati?
A oggi non c’è mai stato un ente che abbia quantificato, nemmeno con approssimazione, la dimensione del mercato di cui si parla, qualcosa che vale dai 15 ai 25 miliardi di euro a livello globale. Sempre di più ha preso piede lo studio del fenomeno del destination wedding, ovvero di coppie straniere che si sposano in Italia, ma non abbiamo cifre dell’industria nel suo complesso. Le ridotte dimensioni delle aziende fanno sì che non ci siano attori di mercato sufficientemente potenti per fare lobby. E anche da parte delle associazioni di categoria vi è una limitata conoscenza di questo mercato. Quindi, sì: mediamente imprenditori e istituzioni nel nostro mercato costruiscono strategie solo ed esclusivamente sulla base dell’intuito. È come se nell’era dei satelliti si continuasse a navigare guardando solo le stelle.
Come si potrebbe risolvere questo problema?
Noi ci stiamo provando: Wim è l’evento, di cui siamo produttori, dedicato ai più importanti attori nazionali dell’industria dei matrimoni e degli eventi privati che riunisce oltre 200 operatori di mercato. Nella prossima edizione, che si terrà per tre giorni (20, 21 e 22 novembre) a Firenze, abbiamo intenzione di pubblicare il primo studio che porterà all’attenzione questi aspetti. Ci sono oltre 40mila imprese in Italia che attendono di avere qualcuno che possa effettivamente dare un dimensionamento e creare un osservatorio professionale dedicato a coloro che operano in questo settore, speriamo di poter dare loro finalmente una risposta. Analizzeremo un campione degli oltre 400mila eventi privati che si sono svolti in Italia nel 2022 per dare una risposta a tutti coloro che chiedono dove stiamo andando. Quanto costa un matrimonio?, Quanto costa una festa?, in media quanto costa un menu di matrimonio in Italia? Domande semplici alle quali non sappiamo rispondere al momento.
Perché bisognerebbe investire nel conoscere meglio questo mercato?
Il mondo degli eventi è capace di usare spazi e ambienti molto particolari, location anche non di massa che vengono utilizzate anche fuori le stagioni turistiche principali. Se sviluppato, un bacino di questo genere può essere ragione di maggiore solidità delle filiere dei servizi, può portare a una maggiore destagionalizzazione e delocalizzazione dei flussi turistici. E può dare maggior garanzie di impiego per decine di migliaia di persone. Senza contare quanto spazio di crescita c’è per le aziende di ogni livello del comparto. E crescita di aziende vuol dire anche investimenti strutturali.
Questo comparto potrebbe anche essere motore per una crescita culturale?
In particolar modo eventi privati e aziendali, spesso, fanno uso di location parte del nostro immenso patrimonio storico e artistico, sia pubblico che privato. Uno sviluppo di questi mercati potrebbe dare un fortissimo impulso al mantenimento e alla valorizzazione di ambienti e di edifici che altrimenti avrebbero grandi difficoltà economiche e rimarrebbero chiusi senza che nessuno possa goderne.
Questo settore è caratterizzato da aziende di piccole dimensioni. È un valore o un problema?
In realtà entrambe le volte. Il fatto che le aziende siano mediamente di piccole dimensioni significa che la redistribuzione della ricchezza all’interno della filiera è molto equilibrata, evitando di creare scompensi tipici delle public company, dove il focus è il valore finanziario. Ovviamente una micro impresa fatica molto a crescere se non debitamente supportata dagli stakeholders, per questo c’è la necessità di creare una cultura e una letteratura scientifica intorno a questo settore, che magari in un secondo momento potrà passare anche da azioni di formazione professionale. Temi che, peraltro, verranno affrontati al Wim 2023, che, oltre ad analizzare l’andamento del mercato di riferimento, ospiterà panel, workshop e momenti di confronto attivo tra gli operatori di settore.
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