Non è affrontato come richiederebbe il problema dell’inquinamento acustico e più in generale dei disturbi sonori che subiamo quotidianamente, si va dalle altrui conversazioni in treno, agli schiamazzi per strada, ai rumori provocati da servizi commerciali fino alla diffusione di musiche lontane dai nostri gusti, dunque innervosenti. Che possono essere il rap e la trap per chi ama il Gregoriano, Beethoven o Mozart, ma anche viceversa: è praticamente certo che se apprezzi i primi, fatichi con i secondi (e viceversa).
Gli auricolari anti-rumore made in Finlandia
Non se ne parla a sufficienza, però c’è chi lavora alla soluzione o almeno riduzione del problema azionando le leve dell’ingegneria, informatica e medicina. Era il 2016 quando vennero alla ribalta i primi auricolari pensati per cancellare il rumore di fondo impiegando la tecnologia ANC (active noise cancelling) che consiste nell’eliminazione di suoni ambientali generando forme d’onda opposte così da annullare le basse frequenze.
Sono le QuietON 3.1, oggi alla terza generazione, utili per chi si ritrova in luoghi affollati e rumorosi ma vorrebbe il silenzio, oppure condivide le notti con chi russa o ha vicini di casa rumorosi e via discorrendo. È privo di radiazioni elettromagnetiche (EMF) e soprattutto non riduce il suono non voluto tramite la sovrapposizione con un secondo suono progettato per cancellare il primo, perché così operano alcuni concorrenti.
A metterle in campo è stata un’azienda finlandese fiorita nella città supertecnologica di Oulu. Tutto nacque nel 2015 dall’iniziativa di due ingegneri della Nokia, Janne Kyllönen e Matti Nisula. “Viaggiavo di continuo”, spiega Kyllönen. “Un giorno ero in aeroporto in attesa della coincidenza e avevo un disperato bisogno di riposarmi ma era impossibile dato il rumore diffuso. Entrai in un negozio di elettronica per comprarmi cuffie per la riduzione del suono, pur rudimentali mi consentirono di schiacciare un pisolino. Erano enormi e poco confortevoli, ma capaci di attutire i rumori di sottofondo. Con Matti pensammo che potevano essere il punto di partenza per un progetto tutto nostro”. Ora l‘azienda conta dodici dipendenti, l’ultimo anno ha visto crescere il fatturato del 70%.
Gli auricolari sul Festival di Sanremo
In tema di auricolari antirumore, e altro ancora, spunta anche un prodotto italiano brevettato dal fonico Riccardo Cherchi con l’audioprotesista Alessandro Mucci. Si chiama Nts Audio, nome che prende ispirazione dalla conchiglia del nautilus ricordando la sezione aurea della coclea dell’orecchio. Sono auricolari plasmati su misura dell’orecchio del singolo cliente: le cuffie Nts Audio grazie alla loro capacità di isolamento acustico, riescono a cancellare determinati rumori e suoni consentendo – allo stesso tempo – di percepire solo ciò che si desidera, per questo sono ottimali per i cantanti della leggera. Le abbiamo viste indossate al festival di Sanremo da artisti in gara come Blanco, Elodie, Mr. Rain, J-Ax e Tananai.
Le Nts per affinità di prodotto e fase di lancio ci consentono di instaurare un parallelo con le QuietOn, start up similari ma fiorite in contesti diversi. Finlandia vs Italia dunque, e non è una sfida, ma un confronto per comprendere i diversi modus operandi.
Il confronto tra Finlandia e Italia
Gli inventori della QuietOn sono ingegneri, mentre delle Nts sono un tecnico del suono e un audioprotesista. Gli italiani hanno iniziato in una una casetta degli attrezzi sperimentando, spiega Cherchi, “paste di tutti i tipi, da quelle impiegate dai dentisti alle resine usate per realizzare le unghie semi-permanenti. A seguito di varie sperimentazioni, abbiamo trovato i prodotti ottimali per la realizzazione dei nostri in-ear monitor. Da quest’anno siamo passati al digitale implementando le più innovative tecnologie di stampa 3D”.
Ora nei laboratori dell’azienda milanese subentrata al garage di partenza, c’è l’intera filiera: si parte dal calco dell’orecchio per creare la cuffia personalizzata fino al confezionamento. Nts Audio conta sette collaboratori e, al momento, opera principalmente con il mercato italiano, si lavora però alla internazionalizzazione.
Il cliente è colui che ha sempre ragione e in aggiunta può accendere nuove scintille negli startupper. “Siamo stati contattati da personal trainer che hanno trovato agevole poter isolare i rumori d’ambiente concentrandosi sulla voce delle persone con cui stanno lavorando, un ulteriore vantaggio è potersi allenare senza la preoccupazione di perdere gli auricolari durante il movimento. Ciò viene consentito dalla forma delle cuffie, realizzate per combaciare perfettamente con l’orecchio del cliente. Stiamo quindi provando ad esplorare nuovi settori, lo scorso anno, per esempio, siamo entrati nel mondo del gaming concludendo varie collaborazioni. Un ulteriore ambito che ci piacerebbe considerare è quello della protezione acustica sul lavoro”.
Tema investimenti: sono milionari per l’impresa finlandese e assai più ridimensionati, oltre che di tasca propria, quelli per l’azienda made in Italy. “Siamo partiti con 1500 euro – racconta Cherchi – il resto lo abbiamo messo sul piatto noi, ci siamo auto-sostenuti. Ora vorremmo trovare investitori per scalare il mercato”.
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