L’arte parla il linguaggio dell’inconscio. Lo si capisce quando per la prima volta ci si ritrova davanti a un dipinto di Klimt o di Schiele. Oggi parliamo di psicologia dell’arte, ma la psicanalisi, fin dalle sue origini, indaga gli impulsi di cui l’opera è portatrice, sia nella fruizione sia nella creazione. “La potenza dell’impulso creativo artistico proviene dall’inconscio, e ci mostra quanto esso sia irregolare e dispotico” affermava Jung. Ma l’inconscio “non è solo buio, non è solo bestiale, semi-umano, demoniaco. È anche spirituale, sovrumano e divino”.
Ed è partendo da Jung – e in generale dalla lettura di opere di psicanalisti e filosofi, dallo studio della religione, della spiritualità e della fisica quantistica, che Stefano Simontacchi, da anni ai vertici della professione legale e protagonista della vita economica italiana ha iniziato il suo percorso artistico.
Stefano Simontacchi diventa The Prism
The Prism è l’alter ego creativo di Simontacchi. Si tratta di uno dei fiscalisti più noti in Italia, ma la carriera tributarista è solo una piccola parte. È presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Ospedale Buzzi dei bambini di Milano, oltre che consigliere di amministrazione di Rcs, Prada, ISPI.
“La passione per l’arte nasce da oltre 20 anni di ricerca spirituale, volta a indagare il senso della vita”, dice Simontacchi. “Avrei voluto studiare filosofia o psicologia. Poi ho fatto altro, ma ho sempre avuto questa passione. L’essere umano moderno è come un criceto nella ruota. Agiamo secondo un modello e lo facciamo inconsapevolmente: studiare, lavorare, fare carriera, famiglia e figli. Ho sentito il bisogno di scendere dalla ruota. Questo mi ha portato all’arte. Divoravo libri. Ho intrapreso un percorso di annullamento dell’ego e di meditazione. Ho iniziato a percepire forme, colori, associazioni che poi disegnavo su tavoletta grafica, tela o anche su carta”.
Project Revelation
Ed è su queste basi che nasce Project Revelation, esposizione di arte esperienziale di The Prism a cura di Marco Senaldi, inaugurata a Milano durante la Design Week 2023, presso Bank Space. La mostra è a ingresso libero e si prolunga fino al 28 luglio.
Dall’atrio al caveau, gli spazi in disuso di una banca in Piazza Affari si trasformano in spazio espositivo, dove attraverso il suono, la luce, il colore e una precisa simbologia, lo spettatore riscopre archetipi dimenticati. Le sale da attraversare sono sette, numero simbolico della fede e della spiritualità, ed è la voce dell’artista a guidare un percorso immersivo che promette la riscoperta del sé.
La prima sala prende il nome di Recharge and Rebalancing e “induce a oltrepassare la frammentazione psicologica iniziale”. La seconda è Spiritual Enhancer, a cui fanno seguito Rebirthing, Higher Self, The Hole of The Awareness, Hidden Treasure e infine Soul Meeting (I am). Tra tesi e antitesi. La fine del percorso è la sintesi della dualità.
La produzione di The Prism nasce come intuizione e fa riferimento allo sciamanesimo, fonde la tecnica della audiowalk e l’impiego di light boxes astratte. “Spiritualità e arte possono sembrare due concetti molto lontani, ma la rivelazione estetica, nel suo senso più profondo, non è altro che l’epifania di quell’essere che tutti siamo”, ha dichiarato il curatore Marco Senaldi.
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