L’ex vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence ha impiegato quasi due decenni di politica per diventare milionario a spese dei contribuenti, grazie alle pensioni statali e federali, ma meno di tre anni per quadruplicare la sua fortuna facendo l’oratore, lo scrittore e il consulente dopo aver lasciato la vicepresidenza nel gennaio del 2021. Secondo le stime di Forbes, il 64enne, beniamino degli evangelici conservatori che ha pubblicato lo scorso novembre il suo libro So Help Me God, ha un patrimonio di quattro milioni di dollari.
Gli incassi dopo l’uscita dalla Casa Bianca
Dall’inizio del 2022 al giugno del 2023, Pence ha incassato 3,4 milioni di dollari tenendo 32 discorsi a diversi gruppi, tra cui un’organizzazione internazionale per la pace, un’azienda petrolifera e di gas e qualche università. Nello stesso periodo l’ex vicepresidente ha raccolto inoltre altri 1,4 milioni di dollari di anticipo per il suo libro. Sua moglie, Karen, ha invece incassato “solo” 75mila dollari per la sua pubblicazione, When It’s Your Turn To Serve. I Pence hanno usato parte dei loro soldi per godersi la vita fuori dalla Casa Bianca, pagando 1,9 milioni per una casa nell’Indiana. Ma hanno anche risparmiato molto, acquistando azioni di società profittevoli come Apple, Pfizer, Chevron e Lockheed Martin e concentrando il loro portafoglio su fondi a base ampia.
Dagli scandali alle pensioni d’oro
Figlio di un veterano della guerra in Corea che ha contribuito a costruire la Kiel Bros. Oil Co, una catena di stazioni di servizio e minimarket dell’Indiana con centinaia di sedi, Mike Pence si è laureato alla facoltà di legge dell’Università dell’Indiana nel 1986. Ha rinunciato a lavorare nell’azienda di famiglia, impegnandosi con scarso successo nelle campagne elettorali per il Congresso nel 1988 e nel 1990 e prestando servizio per un breve periodo in un piccolo studio legale. La seconda campagna congressuale di Pence è sfociata nello scandalo dopo che l’ex vicepresidente venne scoperto a usare le donazioni politiche per coprire il mutuo, la carta di credito e le bollette. “Non mi vergogno di guadagnare da vivere”, le sue parole alla stampa dell’epoca. Tali spese allora erano legali, ma si sono rivelate impopolari tra i lettori.
Nel decennio successivo, Pence si è reinventato come star della radio locale, definito il “Rush Limbaugh decaffeinato”, diventando una piccola celebrità nel Midwest conservatore. Nel 2000 il successo gli ha permesso di entrare al Congresso, al suo terzo tentativo. Tuttavia, il rappresentante dell’Indiana è rimasto uno dei membri più poveri del Campidoglio, con pochi beni a suo nome oltre alle azioni di famiglia della Kiel Bros, che nel 2004, secondo un rapporto di divulgazione finanziaria presentato al governo federale, valevano tra i 200mila e i 450mila dollari. L’azienda, rilevata dal fratello Greg, ha presentato istanza di fallimento l’anno successivo.
Ma Pence aveva una rete di sicurezza. Nel 2006 ha raggiunto il quinto anno di servizio federale, il che lo ha reso idoneo al pacchetto pensionistico particolarmente generoso concesso ai membri del Congresso e ai loro collaboratori. Nel 2012, Pence ha votato per ridurre tali rendite pensionistiche per i futuri membri dell’organo legislativo statunitense, ma una clausola di salvaguardia scritta nella nuova legge ha lasciato inalterata la sua pensione e quella dei colleghi più anziani.
“Hanno un valore quasi doppio rispetto a una normale pensione federale”, ha dichiarato nel 2019 a Forbes Tim Voit, analista finanziario che gestisce una società specializzata in pensioni. “Il Congresso approva le leggi per il proprio tornaconto e non risparmierà mai per se stesso”.
Doppia pensione
Grazie ai 12 anni in cui ha servito alla Camera, dal 2000 al 2012, e ai quattro come vicepresidente, dal 2017 al 2021, Pence ha attualmente diritto a percepire dal governo federale una cifra stimata in 62.750 dollari all’anno per il resto della sua vita. Se riuscisse a cedere oggi quella rendita, potrebbe ricavarne circa 620mila dollari, leggermente meno rispetto ai circa 700mila dollari che avrebbe potuto incassare nel 2019, con due anni di servizio aggiuntivo come vicepresidente compensati dai rialzi dei tassi di interesse.
Poi c’è la pensione statale di Pence, frutto dei quattro anni trascorsi come governatore dell’Indiana dal 2012 al 2016, che gli dà diritto al 40% del suo ultimo stipendio di 112mila dollari per il resto della sua vita. Questo supponendo che Pence, che ha ricevuto uno stipendio di 230.700 dollari durante ciascuno dei suoi quattro anni come vicepresidente, aspetti di iniziare a percepire i benefici fino all’anno prossimo, quando compirà 65 anni. La pensione dell’Indiana oggi ha un valore stimato di 430mila dollari, leggermente inferiore al mezzo milione circa del 2019. Un portavoce di Pence non ha risposto alle richieste di commento su questa questione.
I debiti
Le pensioni di Pence rappresentano quasi un quarto della sua fortuna, stimata in 4 milioni di dollari. Ma l’ex vicepresidente possiede anche altri beni. I milioni guadagnati scrivendo, parlando e facendo consulenze dopo aver lasciato la Casa Bianca hanno probabilmente aiutato Pence a finire di pagare i cinque prestiti studenteschi che aveva ricevuto per aiutare i suoi tre figli a frequentare il college, che, secondo una dichiarazione finanziaria presentata nel gennaio 2021, quando ha lasciato la carica di vicepresidente ammontavano tra i centomila e i 250mila dollari.
I recenti guadagni di Pence gli renderanno anche più facile pagare il mutuo di 1,5 milioni di dollari contratto nel gennaio del 2021 per acquistare una proprietà di cinque acri nella sua città natale, Columbus, in Indiana. Secondo le stime di Forbes, la nuova proprietà di Pence, a quanto pare la prima da quando si è trasferito nella villa da governatore dell’Indiana nel 2013, ha ora un valore di 1 milione di dollari al netto del saldo del mutuo trentennale.
Altri beni
Pence possiede anche alcune azioni di quattro fondi comuni di investimento presso Hoosier Heartland LLC, l’ente attraverso il quale conduce i suoi discorsi, per un valore complessivo compreso tra i 95mila e i 250mila dollari. Secondo la sua più recente dichiarazione finanziaria, dall’inizio del 2022 Hoosier Heartland gli ha versato 381mila dollari. Due delle sue partecipazioni più importanti sono un conto del mercato monetario e un fondo indicizzato Fidelity, in cui ha circa tra 500mila e 1 milione di dollari ciascuno. Per finire, Pence ha una polizza di assicurazione sulla vita valutata tra i quindicimila e i 50mila dollari e altri quindicimila dollari in banca.
Gli ultimi due anni e mezzo da privato cittadino sono stati per Pence molto più redditizi rispetto ai suoi 20 anni di servizio pubblico. Ma potrebbe guadagnare ancora di più verso la fine del mandato presidenziale, se sarà in grado di sconvolgere sia il suo ex capo, Donald Trump, sia l’uomo di cui ha certificato l’elezione, Joe Biden.
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