Articolo tratto dal numero di agosto 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Quando aprì la sua piccola gastronomia alla periferia nord di Firenze, con tutta probabilità Quintilio Guidi non avrebbe mai immaginato che, molti decenni più tardi, il nome della sua casata sarebbe stato legato a doppio filo alla banchettistica di qualità. E che dal capoluogo toscano il brand di famiglia avrebbe portato le specialità gastronomiche toscane in giro per il mondo. Eppure è andata così, e oggi la Guido Guidi è tra i player più importanti nel settore dei ricevimenti a livello internazionale. Se Quintilio intuì per primo l’importanza di valorizzare la cucina tradizionale usando materie prime di qualità, a dare il nome all’azienda – e ad aver accompagnato il business nel nuovo millennio, proiettandolo allo stadio attuale – è il figlio Guido, a riprova di come la famiglia sia ancora impegnata nel progetto.
Da sempre coinvolto nella ‘bottega’ di famiglia, infatti, Guido Guidi ha saputo intercettare le tendenze gastronomiche degli anni Ottanta e sviluppare un gusto elegante e raffinato. Da un lato la passione per la cucina, dall’altro la capacità di organizzare eventi di alto livello: con questo mix, nel giro di pochi anni la Guido Guidi Ricevimenti si è consacrata come un punto di riferimento del catering internazionale. L’entusiasmo e la visione di Guido hanno contagiato anche la moglie Alessandra e, di recente, i figli, Matteo (1978) e i gemelli Giacomo e Tommaso (1987), il cui contributo è stato fondamentale per l’ulteriore salto di qualità dell’azienda: è grazie a loro che oggi Guido Guidi Ricevimenti integra i servizi di catering con un’imponente e complessa organizzazione di banqueting.
Il modello di Guido Guidi
Non è un caso se, oltre alle principali location a Firenze e in Toscana, la Guido Guidi Ricevimenti ha organizzato eventi nelle più grandi città italiane e nelle capitali estere. “A chi si rivolge a noi per occasioni importanti”, spiega Guido, “vendiamo un sogno e la certezza che tutto funzioni come un orologio. Sul lavoro sono severo, perché la cucina è soprattutto disciplina: una cosa è cucinare per gli amici, un’altra farlo per lavoro. La cucina italiana e straniera deve essere analizzata e spiegata nel dettaglio dal punto di vista storico, tecnico e nutrizionale. A chi ci sceglie dobbiamo risposte precise”. Un esempio? Il matrimonio indiano organizzato a Vienna nel 2016 per 1.000 persone. “Sono stati sei mesi pazzeschi per mettere a punto l’organizzazione, dettagli, condividere le richieste, gli incontri. Il segreto è che ciò che fai in cucina lo devi vivere, e alla fine fai parte del matrimonio anche tu”.
Nel tempo, l’azienda ha stretto collaborazioni con importanti nomi della ristorazione stellata, come Giorgio Pinchiorri, Gennaro Esposito, Heinz Beck, i fratelli Cerea e Carlo Cracco. “È a quel tipo di ristorazione che ci rivolgiamo per firmare i nostri menù in tutta Italia e tutto ciò è frutto di un’ascesa che da Firenze ha portato la tradizione fuori dalla città e dalla regione”.
Guardare avanti
La famiglia Guidi non ha intenzione di fermarsi. “Il nostro”, conferma Tommaso, “non è solo un impegno costante, ma anche la prosecuzione di scelte fatte oltre mezzo secolo fa. Mio padre è stato uno dei primi in Italia a intravedere un futuro del catering, e adesso tocca a noi portare avanti la sua eredità. Fin da piccolo ho respirato l’azienda e le sue dinamiche, un intreccio di lavoro, casa, amici, passione che da sempre vede coinvolti tutti i membri della nostra famiglia. Il principio ispiratore è quello della sartorialità: cerchiamo di creare un rapporto umano con il cliente accontentando ogni richiesta affinché ogni evento vesta a pennello, come un abito su misura”.
Pur ereditando una storia imprenditoriale lunga 80 anni, sugli obiettivi futuri dell’azienda di famiglia Tommaso non ha dubbi: crescere sia a Firenze che in Italia, aumentare le collaborazioni con chef stellati e gli eventi in dimore insolite, ampliando al contempo l’offerta, anche ricercando bottiglie di vini pregiati lontane dal mainstream. “Il nostro lavororichiede di essere sempre aggiornati e porta talvolta tutti noi a trascurare per lunghi periodi gli affetti, ma nel caso della nostra azienda la famiglia è la parola d’ordine. È su di essa che fondiamo ancora le nostre scelte strategiche, sui valori etici di un nucleo coeso, dove la persona conta più del profitto, il rispetto reciproco più di un contratto. Sono le persone, lavoratori altamente qualificati, a rappresentare da sempre il vero patrimonio e il fattore del successo della Guido Guidi Ricevimenti”.
Non sorprende, quindi, che il cuore dell’azienda abbia un nome che richiama gli affetti, la Casa Guidi: un’ex officina chiusa da 20 anni in via delle Porte Nuove a Firenze, trasformata in un luogo di raffinato design, privilegiando spazi e sapori nel nome della fiorentinità. “È uno spazio”, conclude Tommaso, “in cui progettiamo ogni evento e dove i clienti possono trovare il luogo ideale per costruire il proprio sogno”.
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