A metà settembre 2023 si è tenuto il Sud Innovation Summit a Messina, il successo è stato grande per livello degli speaker, partecipazione e risonanza che ha avuto l’evento. Forbes Italia ha intervistato Roberto Ruggeri, l’uomo che ha reso l’evento possibile.
Qual è il suo percorso formativo e professionale fino ad oggi?
Il mio percorso formativo è un amalgama di esperienze e studi, guidato da una curiosità insaziabile. La mia formazione ha radici in un master in Digital Marketing di Google, un’esperienza che mi ha permesso di interagire con professionisti di alto livello provenienti da tutto il mondo. Questo, unito al mio percorso in Sport Marketing alla Bocconi, ha gettato le basi per una carriera dinamica. Nel mondo professionale, ho navigato attraverso diverse sfaccettature dei media sportivi. Ho iniziato come media planner, collaborando con squadre di Serie A, per poi diventare country manager per aziende di risonanza internazionale. La mia avventura imprenditoriale ha raggiunto l’apice con la co-fondazione di Diretta.it, un progetto che ho gestito con passione per un decennio per poi fare un exit significativa. Dopo Diretta, ho ampliato i miei orizzonti, immergendomi in diverse iniziative, con anche altre due exit meno significative, e sono diventato un business angel e consulente. Recentemente, il Sud Innovation Summit è diventato il fulcro della mia attenzione, rappresentando un capitolo entusiasmante del mio viaggio professionale.
Come nasce l’idea del Sud Innovation Summit?
L’idea del Sud Innovation Summit è nata da una riflessione sulla disparità tra il Nord e il Sud Italia in termini di eventi legati all’innovazione. Mentre al Nord gli eventi si susseguono incessantemente, al Sud sembrava esserci un vuoto. In un’epoca in cui la qualità della vita e il benessere personale sono al centro delle nostre priorità, ho visto nel Sud un potenziale inespresso. Il Meridione ha risorse, talenti e una ricchezza culturale che, se adeguatamente valorizzate, possono trasformarsi in opportunità concrete. Il Summit è nato con l’obiettivo di permettere di trovare opportunità a chi vuole rimanere al Sud o tornarti o addirittura andarci apposta.
Perché Messina e non altre città del Sud?
La scelta di Messina non è stata casuale. Oltre al mio legame personale, essendo la mia città natale, Messina ha un significato simbolico. Si trova al crocevia tra la Sicilia e la Calabria, rappresentando un ponte naturale tra diverse culture e realtà. La sua posizione geografica la rende un luogo ideale per favorire la cooperazione e lo scambio. Inoltre, ho sempre visto in Messina un potenziale inespresso, una città che può diventare un faro di innovazione e crescita. Questo si aggiunge a una promessa fatta all’allora candidato, ora sindaco di Messina, Federico Basile. Senza il suo supporto e quello della sua giunta, non sarebbe stato possibile fare ciò che abbiamo fatto, anche perché l’evento non aveva natura commerciale.
Quale è stato il successo della prima edizione?
La risonanza del Sud Innovation Summit è stata tangibile sin dai giorni immediatamente successivi, sebbene sia vero che la misurazione di un impatto ampio e duraturo richiede un arco temporale decisamente più lungo. Nonostante le sfide logistiche e organizzative, l’evento ha ricevuto grande interesse. La risposta delle aziende e dei partecipanti è stata travolgente, con una presenza e un coinvolgimento inaspettato. Gli speaker sono stati 60, molti in rappresentanza di grandi aziende, l’evento è stato seguito da 2 mila persone in presenza e 3 mila in streaming, ed è stata fatta anche una piccola raccolta benefica di 5 mila euro andati a Unicef. Oltre ai numeri, ciò che ha reso l’evento speciale è stata l’energia, l’entusiasmo e la visione condivisa da tutti i partecipanti. L’evento ha segnato un momento storico per la città di Messina, creando un forte senso di unità e di proposito comune tra diverse entità e stakeholder.
Che progetti ha per il futuro?
La mia missione è non solo tessere ponti tra opportunità, innovazione e individui, ma consolidarli in maniera continua e progressiva. Così, voglio rafforzare ed espandere l’ecosistema creato dal Sud Innovation Summit, costituendo un network di innovazione che possa avere un impatto reale e duraturo sul territorio. L’obiettivo è di creare un circolo virtuoso di crescita, innovazione e sviluppo, che possa portare benessere e opportunità a tutto il Sud Italia.
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