Articolo apparso sul numero di gennaio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Dopo un quinquennio di shock concatenati, il 2024 si apre con una certezza: per avere successo sui mercati in tempi come quelli che viviamo serve il giusto equilibrio, sia di portafoglio che psicologico. “La spirale delle crisi che si è innescata negli ultimi tre anni”, spiega Paolo Paschetta, equity partner e country head Italia di Pictet Asset Management, “ha spinto molti investitori a decidere più con la pancia che con la testa. I risparmiatori sono stati disorientati dal perdurare delle complessità del mercato, dall’escalation dei conflitti internazionali e dalla politica monetaria molto restrittiva adottata dalle banche centrali, che ha portato a un rapido aumento dei rendimenti, ovvero al ritorno in auge dei titoli di Stato. I btp sono rientrati nella cerchia delle preferenze degli investitori, molto esposti al rischio Paese, con posizioni nel settore immobiliare e grande liquidità non investita. Anticipando quanto sarebbe successo, da inizio 2023 abbiamo iniziato a promuovere la semplicità dei prodotti a breve e brevissimo termine in euro, da inserire in un portafoglio correttamente diversificato sia dal punto di vista dell’asset class che da quello dell’orizzonte temporale”.
Guardando ai prossimi mesi, gli Stati Uniti dovranno affrontare il calo dei risparmi privati dei consumatori, nonché una fase di indebolimento del dollaro come valuta di riferimento internazionale. L’Europa sembra avviarsi verso una ripresa graduale, mentre la Cina si sta stabilizzando, ma restano punti interrogativi sul mercato immobiliare. La regolamentazione, in particolare, rappresenta un ostacolo per Pechino. Appare infine su sentieri positivi la crescita dei mercati emergenti, guidati dalle economie asiatiche. Come orientarsi all’interno di un contesto così sfaccettato?
“Siamo relativamente costruttivi per il 2024”, prosegue Paschetta, “con tutte le asset class che dovrebbero generare rendimenti positivi (seppur modesti) superiori all’inflazione. Restiamo positivi sulla componente obbligazionaria, in particolare sui titoli del tesoro Usa, sulle obbligazioni societarie Ig e sul debito emergente. Nel breve termine la scelta ricade su prodotti più adatti a gestire l’emotività. Lato equity, la predilezione è invece per i titoli quality, ovvero per realtà a elevata redditività, con solidi fondamentali, bilanci sani, bassa leva finanziaria e capacità di generare flussi di cassa regolari, tutti elementi alla base delle strategie tematiche di Pictet. Prediligiamo inoltre aziende in grado di innovare e cogliere i trend di lungo periodo, tra cui quello dell’intelligenza artificiale, che ha ancora ampi margini di crescita in settori come quello dell’energia rinnovabile, dell’assistenza sanitaria, dell’alimentazione, della medicina, dell’edilizia e della sicurezza di persone e cose. Crediamo che una corretta diversificazione settoriale e geografica che parte dai fondamentali conti oggi più delle rotazioni di stile. Infine, tra i principali rischi di fondo si conferma l’escalation delle tensioni internazionali (specie del conflitto in Medio Oriente) e le elezioni presidenziali americane 2024. Riteniamo che l’azione delle banche centrali resti un elemento da monitorare con attenzione”.
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