Articolo tratto dal numero di febbraio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
E pensare che alcuni l’avevano già relegata tra i reperti storici dell’interior design: oggi, invece, la moquette è più contemporanea che mai. A guidare la sua seconda primavera è Besana Carpet Lab, azienda che realizza tappeti e pavimentazioni tessili con un’idea: sviluppare un nuovo concetto di moquette totalmente personalizzabile, attraverso un costante processo di ricerca su tecniche di filatura e materiali.
La moquette torna di moda
Una ricerca che oggi è volta a scardinare i pregiudizi che hanno compromesso il mercato della pavimentazione tessile a partire dagli anni ’90. “Ci sono ancora moltissimi luoghi comuni legati alla moquette”, spiega Andrea Besana, brand manager di Besana Carpet Lab e seconda generazione alla guida dell’azienda. “Eppure, grazie ai trattamenti sulle fibre, c’è molta più probabilità di trovare acari su altre superfici. La convinzione che crei polvere, poi, non ha alcun fondamento scientifico, anzi: in una stanza con pavimentazione tessile le polveri sospese sono ridotte dell’80%. Invece di fluttuare nell’aria, le particelle restano a terra per venire poi rimosse con l’aspirapolvere. Certo, la moquette va pulita, ma anche il pavimento va lavato. Inoltre, ha il vantaggio di insonorizzare e attenuare il brusio e il calpestio, oltre a essere ignifuga e antistatica. C’è poi il tema dell’igiene: i nostri prodotti sono certificati anallergici, e mi piace scherzare dicendo che ci si potrebbe mangiare sopra. Non esistono pavimenti migliori o peggiori di altri: è tutta una questione di gusti ed esigenze”.
Besana Carpet Lab è nata in Brianza nel 1987..
Nata nel 1987 in Brianza, Besana negli anni ha saputo sfatare questi falsi miti con un prodotto di qualità, composto da filati di poliammide, poliestere e polipropilene che, mediante un lungo e rigido processo di trasformazione in laboratorio, hanno ottenuto le più importanti certificazioni europee per l’applicazione e l’utilizzo nei luoghi pubblici. Il tutto unito all’expertise nella lavorazione di tagli e intarsi realizzati a mano e a un processo di tintura – in filo o in pezza – che offre la possibilità di realizzare rivestimenti percorsi da texture e disegni inediti.
“L’elemento fondamentale che ci contraddistingue è il tempo. Non seguiamo le tendenze, ma ascoltiamo il mercato e proviamo a capire le esigenze della rete distributiva. Ci diamo il giusto tempo per sviluppare ogni prodotto con cura e attenzione, facendo ricerca sulla palette dei colori, sui filati e sul design”, prosegue Besana.
Una filosofia sviluppata proprio grazie al tempo e all’esperienza. “Nella nostra storia ci sono stati alcuni snodi fondamentali. Il primo, negli anni ’80, quando la moquette era richiestissima e l’azienda si è consolidata. Il secondo negli anni ‘90, con la crisi del settore conseguente a una demonizzazione della pavimentazione tessile causata dall’immissione nel mercato di prodotti di bassa qualità. Poi, tra il 2008 e il 2012, quando abbiamo avviato un dialogo con architetti, designer e professionisti per sviluppare il tappeto contemporaneo. Infine nel 2020, che mi piace definire un anno allenante, per come ha saputo allenare la nostra capacità di risposta a uno scenario così imprevisto”.
Caratteristica principale dei tappeti e delle moquette di Besana Carpet Lab è il fatto di essere su misura, ovvero pensati per rispondere alle necessità più disparate, da quelle degli uffici e degli spazi pubblici fino a quelle delle abitazioni private. Da qui l’idea di intendere l’azienda come un carpet lab, un laboratorio dove architetti, designer e clienti privati possono sperimentare e creare accostamenti di colori e materiali per decorare e disegnare gli spazi.
Le collaborazioni
Da qualche anno, poi, Besana Carpet Lab ha avviato varie collaborazioni con designer e progettisti nazionali e internazionali, che hanno interpretato i prodotti di Besana dimostrando come la moquette possa trovare applicazioni fresche, fantasiose e creative. A dimostrarlo meglio di tutti è stata la designer Cristina Celestino, che per l’azienda ha sviluppato nel 2019 Nebula, una linea di moquette dove ispirazioni botaniche si mescolano all’astronomia, e che ha lavorato a progetti come Tram Corallo, uno storico tram milanese reimmaginato con la moquette Diana, o il Clay Court Club, una rivisitazione del Tennis Club Milano Bonacossa progettato da Giovanni Muzio nel 1923.
Installazioni che, nella moltitudine degli eventi di ogni Fuorisalone, hanno saputo emergere e far parlare di sé, ridisegnando l’immaginario legato alla moquette. Se oggi la moquette è tornata di tendenza, è proprio grazie a questi esperimenti.
“La pavimentazione tessile è sempre più richiesta e oggi rappresenta il 55% del nostro fatturato. Nell’ambiente domestico viene preferita nelle cabine armadio e nelle camere da letto, mentre nel contract è molto più diffusa di quanto si creda. Pensiamo solo agli uffici, ai luoghi pubblici, alle sale eventi. La moquette, in fondo, non è mai sparita. E oggi pensiamo a darle una nuova vita”, conclude Besana.
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