Carlo Tavares, stellantis
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Stellantis punta sull’Italia. Il ceo Carlos Tavares: “Per Mirafiori c’è un piano consistente”

“La presenza di Stellantis in Italia non è a rischio”, ma “servono incentivi per l’intera industria automobilistica che aiutino i consumatori e possano favorire il cambiamento, garantendoci economie di scala”. A parlare è Carlos Tavares, il ceo di Stellantis, in un’intervista al Qn (Nazione, Giorno, Resto del Carlino), in cui sottolinea: “L’Italia è uno dei nostri Paesi d’origine, amiamo l’Italia e sentiamo una responsabilità etica verso i nostri dipendenti che voglio ringraziare”.

E aggiunge: “Abbiamo anche una buona collaborazione con i sindacati con cui discutiamo quotidianamente per avere una transizione responsabile”. Proprio sul tema della transizione e degli incentivi, Tavares spiega: “Guidando questo cambiamento dobbiamo avere i governi europei come alleati”.

Stellantis, gli investimenti in Italia

Il ceo di Stellantis, rispondendo a una delle domande, non si sbilancia sull’obiettivo di produrre un milione di veicoli negli stabilimenti italiani: “È un obiettivo che condividiamo con il governo italiano, crediamo sia possibile, ed è anche questo il motivo per cui stiamo mantenendo e potenziando gli impianti. Ma perché possa succedere ci vogliono le condizioni giuste”. Quali? “Una delle principali – prosegue – è che il mercato europeo debba tornare a livello pre Covid, l’altra è essere sostenuti nella lotta con i produttori cinesi”.

Venendo ai piani per l’Italia, Tavares, dettaglia come il gruppo composto da Fiat, Chrysler e Peugeot stia investendo “su due piattaforme, la medium e la large”, con “Melfi che diventerà centro di produzione di auto elettriche di medie dimensioni” mentre “Cassino si specializzerà in quelle di grandi dimensioni, come la Stelvio e la nuova Giulia Alfa Romeo”. A Termoli “costruiremo una gigafactory di batterie” con “un investimento di oltre 2 miliardi”.

Il nodo della partecipazione dello Stato in Stellantis

Tra le altre novità illustrate da Tavares nell’intervista, in cui parla anche degli stabilimenti di Atessa, Cento e Pratola Serra, si apprende come a Modena “verrà creato un reparto di verniciatura chiamato Fuori Serie”. Mentre per Mirafiori, assicura il ceo, “abbiamo un piano molto consistente” che va sotto il nome di Mirafiori Automotive Park 2030 con “investimenti per oltre 240 milioni di euro che comprendono il battery technology center, l’hub di circular economy, l’impianto di trasmissione elettrificare eDct e il GrEEn Campus”, simbolo di sostenibilità e tecnologie del futuro. Sempre a Mirafiori, prosegue Tavares, “stiamo impostando un centro mondiale per le iniezioni di plastica per creare gli interni delle nuove auto”.

Torna poi sul tema incentivi, Tavares, che spiega: “Sono necessari. Noi siamo pronti, subito, a raddoppiare la produzione di Fiat 500e a Mirafiori non appena il governo farà partire i nuovi incentivi”. E più in generale sostiene che è innanzitutto importante “essere coerenti e resilienti nella transizione all’elettrico, che richiederà 10 anni per essere eseguita”, aiutando in particolare “i consumatori italiani” perché il nostro è un mercato “molto sensibile ai prezzi”. Dunque “più veloce andiamo, meglio resisteremo all’offensiva cinese”.

In conclusione viene chiesto a Tavares se la partecipazione dello Stato al capitale di Stellantis possa essere una prospettiva: “Non spetta al ceo decidere, ma non credo sarebbe di aiuto e non credo ci serva. L’azienda non ha problemi di governance sotto la presidenza di John Elkann ed è solida ed efficace”, conclude.

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